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Vita da SEO: intervista a Markiyan Yurynets

Riprendiamo con la nostra rubrica “Vita da SEO”, alla scoperta dei segreti dei grandi professionisti del web. Abbiamo già avuto il piacere di avere come nostri ospiti personaggi del calibro di Jacopo Matteuzzi, Giorgio Taverniti, Benedetto Motisi e molti altri ancora; questa settimana, però, abbiamo in serbo per voi qualcosa di più particolare.

Markiyan Yurynets è un SEO specialist ucraino che si occupa, tra le altre cose, anche di formazione e di Web Marketing. Il suo punto di forza è quello di riuscire a portare le aziende italiane sul mercato russo, settore in grande crescita. Perciò se volete sapere come si fa SEO nella lingua dei grandi romanzieri come Tolstoj e Dostoevskij… continuate a leggere!

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  • Buongiorno Markiyan, partiamo dalla più classica delle domande: come hai iniziato ad occuparti di SEO?

Ciao! Oh, guarda come praticamente tutti i SEO in Italia ho iniziato praticamente per puro caso. In quel periodo dove ancora esistevano blog su Live di Microsoft, scrivevo su uno spazio tutto mio che parlava delle solite cose di un ragazzo delle superiori. Da li, è nato il bisogno di ottenere più risultati, dato che scrivevo un sacco  ma pochi lo leggevano.

Così  sono passato sui vari forum, ad esempio lo storico Alverde, ho speso un sacco di tempo e letto un sacco di guide fino ad arrivare ai primi risultati. Poi, ho scoperto che quello che facevo si chiamava SEO e  che.. diamine, poteva diventare un lavoro vero e proprio!

SEOline è  nato come un grande post-It nel momento in cui nessuno era in grado di trattare il mercato come quello russo in modo completo. 

Ci sono tante web agency che si limitano a dire che in Russia le cose potrebbero funzionare a livello di web marketing ma nessuna che si occupa di questo processo in modo completo.

Così ho deciso di documentare, raccontare e forse anche formare  il mio lettore verso una visione della Russia attuale e reale, che va al di là di cifre scopiazzate.

  • Lavori in Italia ma i tuoi orizzonti professionali toccano anche delle realtà lontane. Ti occupi di Web Marketing in Est Europa, cosa puoi dirci a riguardo della differenza tra i mercati?

In Italia una buona parte delle PMI crede fermamente che fare marketing e vendere in Russia sia facile. Come se tutti aspettassero con i soldi in mano. In realtà è un mercato complesso con le sue regole e la sua “antropologia”.

Le differenze sono in ogni cosa, persino nel comportamento dell’utente.  Ragionare da italiano per la Russia non funziona affatto.

Per questo motivo cerco di fare da ponte fra le due mentalità.

  • Quali sono le principali differenze, come approccio alla professione, che hai riscontrato maggiormente tra l’italia e la Russia?

In Italia si cerca di lavorare molto sul progetto con ogni cliente e si cerca di fare un lavoro pulito anche se significa dilatare i tempi. In Russia , invece i risultati sono quelli che contano e quindi molte volte bisogna forzare in modo “spammy” la questione.

Niente di apocalittico, solo la cruda verità.

  • Quali pensi che siano gli strumenti necessari per il lavoro di un SEO specialist, quelli che ritieni assolutamente indispensabili per la professione?

Amo i vari strumenti che possono semplificare la vita nel mio lavoro, ma per una persona che arriva da zero in  questo mondo consiglio di lavorare con le mani e testa per primi mesi per poter comprendere in funzionamento e perché si ottiene quel tipo di risultato e come si forma.

Una volta che questo processo è finito, consiglio di utilizzare SEMRush, Majestic, alcuni tool di MOZ  e se si lavora per l’Est Europa, una serie di strumenti proprio per il mercato russo, vedi PR-CY, RDS Bar…

  • Il tuo parere sui social network? Pensi che queste piattaforme possano rappresentare una marcia in più per la SEO, oppure credi che la loro importanza sia sopravvalutata in ambito aziendale?

I social network mi ricordano tanto un’altra tecnologia molto discussa come QR code.  Insomma, tutti parlano di loro, sembrano ultra funzionali e che portano un sacco di visibilità e utilità ma in realtà poi alla fine il fatturato dal Web arriva da tutte le altre fonti.

No, scherzo in parte ma per vendere in Russia funziona così. Certo, non sto dicendo che i social sono un gioco, tutt’altro, in Italia si riescono ad applicare meglio sicuramente, almeno per il ritorno a livello di fatturato.

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  • Parlaci di Yandex, il più grande motore di ricerca in Russia e dai più sconosciuto qui in Italia? Come ci si approccia a esso a livello di strategia SEO?

Yandex  è ben diverso rispetto a Google. Come se si avessero due amici totalmente differenti: Yandex è molto diffidente e chiuso, Google è espansivo, “friendly”.

 Yandex ci mette più tempo, non si fida, non ti offre risultati fino a X tempo ma dopo entri dentro questo cerchio di amici. Google invece indicizza tutto, ti posiziona ecc ecc.

Dal punto di vista SEO, Yandex è molto attento sulla lingua russa e ci tiene un sacco in questo ambito a dare in SERP dati molto attuali e sempre al TOP. Fare SEO con Yandex è leggermente più complicato rispetto a Google. Ma nulla di impossibile, se ti stai preoccupando :)

  • Ultima domanda: un tuo consiglio per chi volesse intraprendere la professione SEO con uno sguardo proiettato verso l’estero, magari proprio il mercato est-europeo.

Il problema non è la lingua, ma il focus e la determinazione di fare questo lavoro. Non è semplice e non vendiamo quasi mai esclusivamente la SEO ma un’esperienza in questo mercato. Quindi, prima di vendere servizi di marketing ti consiglio di vivere qualche anno proprio per capire come ragionano, cosa vogliono e come acquistano i clienti in Russia.

Dopo, ci sono diversi corsi sulla SEO come su qualsiasi altro tipo di attività, ma anche gruppi di discussione, forum e compagnia cantante. Insomma, l’unica variabile è la determinazione e il tempo applicato!

Un ringraziamento particolare a Markiyan Yurynets da parte di tutto lo staff di Keliweb, con un grosso in bocca al lupo per il prosieguo del suo lavoro.

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