Marketing

The Power of Persuasion: quattro chiacchiere con i ragazzi della Pop Up Magazine

Dietro le quinte di uno dei magazine più interessanti del panorama digitale italiano

Pop Up Magazine è senza dubbio uno dei migliori magazine online, uno spazio in cui vengono trattati in maniera professionale e competente diversi argomenti. Uno sguardo a 360° in quel vasto settore che viene chiamato Web Marketing. Oggi abbiamo il piacere di avere come nostri ospiti due persone che portano avanti questo progetto con grande costanza e capacità.

Stiamo parlando di Francesco Corvino, colui che ha dato vita al progetto e che possiamo considerare la mente che si cela dietro Pop Up Magazine. Insieme a lui, in questa chiacchierata, abbiamo anche Lucrezia Aria, collaboratrice fedele di Francesco e già nostra ospite qualche mese fa.

  • Buongiorno ragazzi, benvenuti sul nostro blog. Iniziamo subito con una piccola presentazione da parte vostra. Per questioni di galanteria, direi che è il caso di cominciare dalla signora.

L.A.: Sono Lucrezia e mi occupo di web marketing e in particolar modo della creazione di contenuti, pubblicità online tramite Facebook ADS e lead generation. Questa professione è stata per me una sorta di folgorazione che ha sconvolto completamente la mia vita, migliorandomi prima dal punto di vista di sviluppo personale e poi di riflesso come professionista.

F.C.: Io invece mi chiamo Francesco, sono di Napoli. Sono il responsabile della web agency Pop Up Comunicazione e il fondatore di Pop Up Magazine, un magazine online dove si presentano le ultime news dedicate al mondo del marketing e della comunicazione, soprattutto digitale. Inoltre nel tempo ho fondato altri due magazine, uno dedicato alla moda chiamato Fashionaut, mentre l’altro, StartUp Mag invece, è dedicato al mondo delle startup e dell’innovazione.

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  • Come e quando nasce il vostro progetto Pop Up Magazine?

L.A.: Pop Up Magazine nasce nel Settembre 2015 da un’idea di Grazia Meo-Colombo (owner della web agency Kairos-Creative) e Francesco Corvino, che hanno lavorato alla nascita di questa rivista on-line dopo aver constatato l’interesse del pubblico verso questi temi, soprattutto in riferimento al digital.

F.C.: L’obiettivo del magazine è quello di far conoscere meglio il mondo della comunicazione e del marketing, in tutte le sue forme. E per ora i numeri ci hanno dato ragione: con picchi di 50.000 visite al mese, il magazine va discretamente bene e vi sono ancora buone prospettive di crescita.

  • Adesso, se mi permettete, vorrei suddividere l’intervista per dare spazio a turno a ognuno di voi. Iniziamo da Lucrezia che, lo ricordiamo, è già stata nostra ospite qualche mese fa. Allora Lucrezia, di cosa ti stai occupando su Pop Up Magazine?

In Pop Up Magazine mi occupo della creazioni di contenuti attraverso la realizzazione di articoli che parlano di varie tematiche: campagne pubblicitarie internazionali e nostrane di successo, e-commerce, Facebook ADS, email marketing, Instagram, reviews di eventi digital italiani e internazionali, interviste ad imprenditori e professionisti del web marketing.

  • Passiamo la palla ora a Francesco Corvino, per la prima volta nostro gradito ospite. Oltre al magazine, quali sono le tue attività nel panorama digitale?

Come ho spiegato anche in precedenza sono il responsabile di una web agency, Pop Up Comunicazione e altri magazine settoriali come Fashionaut e StartUp Mag. In generale ho un curriculum improntato sul marketing e sulla comunicazione e dopo la Laurea in Economia con il massimo dei voti ho deciso di intraprendere questa strada, grazie anche ad un Master in International Marketing.

  • Ritorniamo a Lucrezia, a cui voglio chiedere questo: cos’è cambiato nel corso di questi mesi, dal momento della nostra intervista? Si sono aperte nuove strade nel tuo percorso professionale?

Negli ultimi 7 mesi mi sto dedicando allo studio dell’affiliate marketing da una parte e dall’altra alla creazione di una startup in un ambito slegato dal marketing ma per ora non posso ancora parlarne, è un progetto top secret ;)

  • Francesco, raccontaci come nasce la sezione Horror Ads, una delle più interessanti e “cattive” di tutto il tuo magazine. Pensi che le aziende italiane siano ancora molto indietro nel processo di digitalizzazione del lavoro?

La categoria dedicata alle pubblicità “horror” è molto seguita sul nostro magazine, sia per la curiosità di vedere cosa succede in Italia e all’estero sul fronte pubblicità e anche per comprendere al meglio gli errori commessi al fine di non ripeterli nelle proprie campagne.

Sul fronte digital in Italia, non c’è niente di nuovo da dire: siamo tra i fanalini di coda in Europa circa l’uso del digital e anche i dati delle vendite sugli e-commerce (quart’ultimi in Europa) e anche sui finanziamenti erogati alle startup digitali dicono che si migliora leggermente ma si continua a crescere meno rispetto agli altri paesi europei. Quindi occorre fare di più. E il segreto risiede nel cambiamento di approccio al digital: da costo a risorsa per far crescere il proprio business.

  • Torniamo a Lucrezia. Sei una professionista che si occupa in particolar modo della creazione di contenuti per il web, e a tal proposito vorrei sapere quali sono per te le prerogative di un contenuto di qualità.

Un contenuto, secondo me, non si può definire di qualità a priori. Se un contenuto è di qualità oppure no verrà determinato dal gradimento degli utenti. Fatta questa premessa, un contenuto si può definire “di qualità” se: viene creato partendo da un problema che assilla l’utente e tu con quel contenuto gli stai offrendo una soluzione (vedi modello Aranzulla).

Poi deve essere leggibile dai diversi device soprattutto dal telefonino: una pagina web non ci può mettere una vita a caricarsi – la maggior parte degli utenti se un sito ci mette 4 secondi per caricarsi andrà a cercare la soluzione alla sua domanda altrove.

Se parliamo di un articolo, bisogna fare molta attenzione anche alla formattazione per facilitare la lettura: scrivere l’articolo diviso in paragrafi (al massimo di 3 righe), usare elenchi puntanti, evidenziare in grassetto gli elementi più importanti.

Nell’approccio con l’utente io poi uso di solito il pronome tu non altri pronomi come lei o voi. Usando il tu si crea una conversazione intima ed è come se stessi parlando ad un amico e questo fa sentire molto importanti e speciali gli utenti a cui ti rivolgi!

Inoltre credo scrivere contenuti non troppo lunghi non troppo corti possa giovare: scrivi solo ciò che è necessario non allungare il brodo a tutti i costi!

Un consiglio: cerca di produrre contenuti in modo continuativo, 1-2 volte a settimana così da diventare nel corso del tempo un esperto agli occhi degli utenti.

  • Francesco, quello che hai creato è uno dei blog più seguiti in merito al marketing digitale. A cosa pensi sia dovuto questo enorme riscontro?

Questo riscontro è dovuto all’aumento nell’interesse degli italiani verso questo mondo e nell’insufficienza di riscontri qualitativi in termini di contenuti a disposizione in rete.

  • Sul magazine vengono pubblicate anche diverse interviste a professionisti web, perciò voglio chiedere a Lucrezia quali sono i reali e concreti vantaggi di questo tipo di contenuto?

Secondo me le interviste sono il contenuto più emozionante e ricco sia per chi le realizza sia per i lettori. Quando devo fare un’intervista scavo molto affondo nella vita del personaggio da intervistare e cerco di fare domande diverse dal solito. Con le interviste voglio che il lettore colga anche solo un elemento in più che possa ispirarlo nella vita professionale e personale.

Le storie sono un mezzo molto potente, che rimangono profondamente impresse nella mente e nel cuore delle persone e ti possono davvero ispirare per creare qualcosa di incredibile.

  • Ritorniamo ancora da Francesco. Visto che diverse campagne pubblicitarie presentano degli errori a volte imbarazzanti, indicaci quali sono i punti fermi da rispettare per svolgere attività di advertising al meglio e avere risultati concreti.

I punti fermi devono essere: analisi e pianificazione eccellente, creatività, sensibilità nei confronti del target e grandi capacità di cambiare anche in corsa, oltre che un fermo monitoraggio dei risultati ottenuti.

  • Lucrezia, chi sono secondo te i migliori professionisti in circolazione nel settore del Copywriting?

Nel panorama italiano ci sono diversi copywriters molto bravi, ma quello che mi ha ispirato e che posso considerare il mio mentore è Valerio Conti. Nel suo sito, anche per chi non è avvezzo al copywriting o vorrebbe fare del copywriting la sua professione, troverete dei contenuti di valore incredibili e completamente gratuiti.

  • Una domanda per Francesco: quali sono i parametri che un piano web hosting deve avere per soddisfare le esigenze di un professionista del marketing come te? Vorremmo conoscere la tua opinione in merito.

Sicuro prima di tutto occorrono server potenti, che possano esaltare la velocità del proprio sito, regimi di sicurezza impeccabili (tali da metterci al sicuro da spiacevoli sorprese) e assistenza in caso di problemi, veloce e affidabile.

  • Concludiamo questa chiacchierata con una domanda a bruciapelo per entrambi: The Power of Persuasion, come nasce questo motto e quale concetto vuole sottolineare?

L.A.: Il pay off “The Power of Persuasion” è stato ideato da Francesco e Grazia, quindi io posso spiegare cosa sta a significare per me questo motto.

La persuasione sta alla base della comunicazione di qualsiasi attività il cui scopo sia vendere un prodotto e/o servizio. Quindi la persuasione è il principio cardine del web marketing ma anche del marketing offline.

Grazie alla persuasione si riesce a superare il senso di diffidenza delle persone e innescare in loro un meccanismo di urgenza nell’acquistare quel prodotto/servizio che risolverà un problema a cui da tempo cercava risposta.

Senza persuasione si finisce per essere dimenticati, visto che mediamente siamo bombardati da circa 1500 messaggi pubblicitari al giorno ma soprattutto è proprio grazie alla persuasione che le persone riescono a cogliere il valore che ha per loro un oggetto, come questo possa risolvere un problema o soddisfare un bisogno.

F.C.: La persuasione é il linguaggio del marketing e se non lo si parla, si corre il rischio di non acquisire clienti o di lasciarli alla concorrenza.

Il pay off “The Power of Persuasion” per me rispecchia questi concetti e riassume molto bene la mission di Pop Up Magazine.

Un grande ringraziamento a Francesco Corvino e Lucrezia Aria, la colonna portante di un magazine online che vi invitiamo a seguire per restare sempre aggiornati in merito al marketing digitale.

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