La forza del linguaggio e l’utilità dei social, intervista a Monia Taglienti

L’ospite di questa settimana è Monia Taglienti, una specialista di diversi settori che fa della passione la base fondamentale del proprio lavoro.
Se vuoi imparare come utilizzare e calibrare il linguaggio per la creazione di contenuti web, non puoi non conoscere il punto di vista di una professionista di tal valore che ama definirsi come una fanatica delle parole e un’amante dei Social Media. Se alla competenza aggiungiamo una passione straordinaria per il proprio lavoro è chiaro che i risultati non tarderanno ad arrivare.
- Buongiorno Monia, grazie per aver accettato il nostro invito per questa intervista. Possiamo iniziare, come al solito, dal principio. Dacci qualche informazione su di te: chi sei, di cosa ti occupi e quando hai iniziato a occuparti di web?
Ciao Vincenzo, intanto ringrazio voi per avermi dato l’opportunità di incontrare la vostra community e di interagire con essa. Mi occupo di Social Media Marketing e di Comunicazione integrata, sostengo il processo di comunicazione esterna di aziende, organizzazioni e liberi professionisti.
Ho iniziato a lavorare subito dopo la laurea in Comunicazione e Marketing, iniziando dapprima con una piccola esperienza in Radio e poi spostandomi il digitale. Metto in pratica da sempre un prezioso consiglio che mi ha lasciato nel cuore la Prof.ssa Tantini che insegnava francese alle scuole superiori, ci diceva sempre “Ragazzi, il mondo cambia velocemente, voi dovete stargli dietro e cambiare con esso”, in poche parole ci ha fatto capire che la formazione continua e plasmarsi, oltre che nell’essere, anche nell’attività lavorativa, è fondamentale. Non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo insegnamento.
- Nel tuo sito web troviamo una sezione dedicata a opinioni di un certo livello sul tuo conto da parte di alcuni grandi nomi come Eufemia Scannapieco e Valentina Sala. Cosa si prova a godere di una reputazione di tale livello? È più forte la gioia e l’orgoglio o il senso di responsabilità che ne deriva?
La reputazione online o digital reputation, ma siamo italiani e chiamiamola nella nostra lingua, è un complesso sinergico di variabili come il personal branding e quindi la capacità di promuovere se stessi, relazioni e capacità di interazione con chi, a volte, non abbiamo mai visto in vita nostra.
Non ti nascondo che una buona reputazione online, come un buon personal branding sono spesso i primi nemici di noi stessi, come ha sostenuto in un post stupendo Riccardo Scandellari; rimanere incastrati in logiche di apparenza è ciò che di più facile si può andare incontro. Sono soddisfatta di ciò che ho costruito e ciò che costruisco tutti i giorni online e offline perché equivale a ciò che sono realmente.
Non mi sento arrivata, ma so chi sono e voglio che le persone mi conoscano per quello che realmente so fare. Eufemia e Valentina sono state in origine dei contatti digitali, poi trasformati in amiche speciali. Sono delle professioniste che non hanno bisogno di presentazioni e delle persone eccezionali davvero, la sensibilità e la tenacia sono senza dubbio delle doti che le contraddistinguono.
Sono orgogliosa della reputazione che ho, non mi spaventa perché in definitiva sarebbe come essere spaventati da se stessi, sicuramente relazionarmi con grossi nomi del settore mi fa pensare con umiltà ai passi che ho fatto e quelli che ancora che devo compiere.
- Ti occupi di Copywriting e di Social Media Marketing, e a tal proposito vorrei farti un paio di domande per ogni settore. Iniziamo subito da un curiosità: a luglio il tuo blog h compiuto un anno di attività, cosa puoi dirci di questo periodo e dei risultati ottenuti?
Sto procedendo all’aggiornamento dei primi articoli del Blog e devo dire che ero una persona totalmente diversa. Si sente quanto timore avessi di metterci la faccia, ricordo ancora l’ansia di quando è andato online.
Devo tantissimo alla rete e alle persone che mi hanno spinto a buttarmi in questa avventura, primo tra tutti Riccardo Esposito, che in un corso che feci con lui in Blogging e Seo Advaced presso Upgrademe presso la Secret Key di Enrico Ferretti a Roma, esclamò “Ma quando ti decidi eh?”, diciamo che l’idea era in cantiere da anni e solo lì venne fuori.
La preparazione del logo, la scelta delle categorie e del calendario editoriale portarono via del tempo e a luglio andò online. In un anno mi sono specializzata soprattutto in contenuti riguardanti il marketing della ristorazione e il food. Il processo marketing è davvero ampio e il settore ristorazione ha bisogno di sostegno.
- Scrittura di un contenuto in ottica aziendale, più che chiederti dei consigli su cosa fare, da te vorrei avere qualche dritta sugli errori da evitare assolutamente.
Le aziende di solito fanno l’errore di essere monotematiche e autoreferenziali e quindi parlano sempre dello stesso argomento e per il proprio tornaconto business. Un calendario editoriale non può non offrire agli utenti nessuno spunto di riflessione su argomenti connessi e correlati.
Questo è senza dubbio l’errore in assoluto che vedo commettere più frequentemente.
Il secondo errore è dato dalla difficoltà con la quale l’azienda si esprime e quindi la conseguente incapacità degli utenti di capire ciò che l’azienda sta dicendo. Se parliamo di un’azienda edile ad esempio? Si possono scrivere contenuti attinenti al design d’interni, ai materiali, alle abitazioni o opere architettoniche in giro per il mondo, alle tinte, alle carte da parati e perché no ai sistemi di allarmi, alle porte e infissi, ai matrimoni e così via.
- Si può fare attività di Blogging con risultati soddisfacenti senza un calendario editoriale ben strutturato?
Se non hai un calendario editoriale è come andare in mare senza bussola, occorre avere un’idea di ciò che si vuole affrontare, ancor di più a seconda dei trend cercati dagli utenti; ovviamente ci sarà anche il pezzo last minute per affrontare contenuti spot del momento che rientrano negli argomenti trattati dal Blog in questione, ma senza calendario editoriale non si vede luce.
Oltre che il calendario editoriale è fondamentale stabilire le categorie entro cui vogliamo muoverci e di conseguenza i tag.
- Puoi raccontarci la tua esperienza al Joomla Festival dello scorso 1 ottobre? Ne approfitto per chiederti anche se questo CMS può essere una soluzione adeguata per creare e gestire un sito E-Commerce, mettendo in risalto la percentuale d’importanza di un buon servizio Hosting Joomla per le prestazioni del sito?!
Lo scorso 1 ottobre sono stata chiamata come relatrice al Joomla Festival e per questa esperienza mi sento ancora una volta di ringraziare Joomla Lombardia, Flavius Florin Harabor e Donato Matturro. Al Joomla ho affrontato il caso TripAdvisor e quali leve una struttura di ristorazione deve attivare per comunicare efficacemente la propria presenza digitale.
Per quanto riguarda la soluzione adeguata per un e-commerce, premettendo che non sono uno Sviluppatore e per questi servizi mi affido a chi ha competenze verticali; sì Joomla può essere una soluzione da attivare per creare e gestire un e-commerce, ma per ovvi motivi, dovrà servirsi di un hosting di altissimo livello e garantire server correttamente configurati e aggiornati per far girare al meglio il CSM Joomla.
Se avete necessità di ulteriori informazioni Flavius Florin Harabor, che è la mia spalla in ogni dove, sono sicura vi potrà dare informazioni più approfondite.
- In merito all’attività di Social Media Marketing, cosa ne pensi di una nuova realtà come Snapchat? Può essere utile per il lavoro di un’azienda?
Diciamo che i dati in Italia non sono troppo confortanti ancora almeno ora, a livello mondiale sappiamo che Snapchat ha raggiunto i 200 milioni di utenti. Secondo la mia esperienza, Snapchat può essere utile in caso di live o eventi musicali, per grandi brand, ma per la piccola e media impresa io rimarrei con il profilo classico e conosciuto di sito, social media e lead generation.
- Una domanda sul leader dei social non poteva mancare: quanto è importante, secondo il tuo parere professionale, la segmentazione degli utenti potenzialmente interessati nella creazione di una campagna advertising su Facebook?
Fondamentale, imprescindibile direi! Facebook permette sempre di più l’individuazione di un target specifico settato secondo dati di ordine quantitativo e qualitativo. Non possiamo esimerci dallo sfruttare questa immensa molte di informazioni.
La piattaforma conosce gli interessi degli utenti, i dati anagrafici, il numero di interazioni e ciò che cerchiamo in rete. Alle aziende questi dati tornano utili per non disperdere budget e per individuare l’utente che davvero vuole ascoltare la voce dell’azienda che rappresentiamo.
Differentemente dai media tradizionali, che penetravano ogni segmento di mercato, con il social media marketing si può scegliere con target andare ad interagire e stabilire con ecco una relazione fondata sull’affettività e la lealtà, conseguentemente di analizzare i risultati ottenuti anche in corso d’opera.
- Per concludere, un consiglio da parte tua rivolto ai giovani professionisti che desiderano seguire un percorso professionale simile al tuo.
Studiare sempre, aggiornarsi di continuo, metterci tanta allegria mista a senso di responsabilità e un bagno di umiltà tutte le mattine perché i social, purtroppo, dando 5 minuti di gloria al giorno a tutti rischiano di creare mostri.
Basta staccare gli occhi dal monitor o dal pc e si capisce che quella gloria esiste solo per quei 400/500 che ci seguono assiduamente e nulla più. Il lavoro è diverso dalla gloria.
Un grande ringraziamento da parte nostra a Monia Taglienti per la disponibilità e la cortesia dimostrata.
Snapchat – anzi, Snap – sta dimostrando una certa intraprendenza, nonostante i tentativi di Facebook di “azzopparlo” :P
Per il momento non mi sbilancio, ma potrei dargli una chance :)
Sei tentato da Snapchat? :)