SEO, campagne AdWords e Web Analytics: intervista a Martino Mosna

Martedì, giorno di interviste sul nostro blog. Tanti sono ormai gli ospiti che si sono alternati di settimana in settimana da cui abbiamo appreso molte informazioni utili per quel che riguarda il marketing sul web. Abbiamo visto come scrivere contenuti adeguati, basti pensare alle interviste con personaggi come Valentina Falcinelli e il Copywriter Luca Bartoli; ci siamo addentrati nel mondo del Social Media con professionisti del calibro di Rudy Bandiera e Davide Licordari; e abbiamo sguazzato in lungo e in largo in ambito SEO, basti pensare a Benedetto Motisi, Pasquale Gangemi e tanti altri.

L’ospite di oggi è Martino Mosna, un SEO di grande esperienza specializzato nella Web Analytics e nel realizzare delle campagne AdWords vincenti.

A questo proposito posso raccontare un aneddoto dell’università: ai tempi ero pronto a giurare che mai e poi mai mi sarei occupato di marketing. Inoltre, l’esame che forse ho snobbato più di tutti fu proprio l’esame di Internet Marketing. Erano i tempi dell’esplosione della bolla della cosiddetta “new economy” e ricordo chiaramente di aver detto: “Questa roba nel giro di un paio d’anni sarà obsoleta, che cosa la studio a fare?”.

Ed eccomi qua.

(ah, per la cronaca: l’esame lo passai, mi pare di ricordare con un voto comunque dignitoso)

Ho iniziato a lavorare proprio come SEO nel 2006, appena uscito dall’università. Naturalmente non avevo alcuna idea che potesse esistere il SEO come mestiere… e inizialmente non è stato affatto amore a prima vista: l’azienda che mi aveva assunto gestiva in outsourcing un servizio di SEO a “pacchetto di parole chiave garantite” di un noto hosting provider. Vedevo almeno 2-4 siti al giorno e per ciascuno c’erano da selezionare un certo numero di keyword,  e scrivere i title. Una noia mortale, ma va detto che era comunque divertente vedere come le cose funzionavano e i risultati cambiavano dopo i miei interventi.

Insomma ho fatto la gavetta.

Ora naturalmente le cose sono molto diverse, della SEO mi piace molto come non sia tanto una serie di ricette da mettere in pratica, quanto piuttosto un’attitudine mentale ad ottimizzare sistemi complessi.

Ne dico due senza i quali davvero non si può stare: lo Strumento delle Parole Chiave di Google Adwords e Google Search Console. Senza questi due la vita di chi fa SEO sarebbe infinitamente più dura. Il resto è in più.

Il professionista SEO gode di una considerazione direttamente proporzionale alla sua capacità di portare risultati e anche posizioni scettiche si possono facilmente trasformare in solide collaborazioni se c’è almeno quel minimo di fiducia reciproca che permette di lavorare al meglio.

In generale comunque vedo che sempre di più le aziende si stanno attrezzando per gestire internamente tanti aspetti della SEO che non molti anni fa erano gestiti da agenzie esterne e questo mi fa molto piacere perché vuol dire che il mercato sta lentamente maturando.

Le più grandi difficoltà sono quelle auto-imposte. Fin troppi SEO si ostinano ad eseguire delle ricette preconfezionate e così facendo non riescono a vedere il quadro più ampio.

Un altro grande ostacolo è quello imposto dai clienti, per lo stesso motivo. Fare SEO al giorno d’oggi è qualcosa che necessariamente va a toccare a fondo i tasti della cultura aziendale… perché non puoi ottimizzare i contenuti e rivedere la loro organizzazione, così come non puoi neanche pensare di produrre dei nuovi contenuti che la gente possa linkare, se prima di tutto non sei disposto a cambiare dove necessario i tuoi processi di comunicazione interna ed esterna.

Non c’è miglioramento del coinvolgimento senza una corretta analisi del pubblico di riferimento. Bisogna rispondere prima a domande come: “Chi sono i nostri clienti?”; “Che necessità hanno?”; “Con quale attitudine e sulla base di quale bisogno si mettono a cercare sui motori di ricerca?”.

E questo riprende il discorso fatto nella domanda precedente.

Google AdWords è un sistema complesso. Per far arrivare a profitto una campagna è sempre necessario un lavoro di ottimizzazione costante, che tenga anche conto di cose come l’ingresso nel mercato di nuovi inserzionisti. Per questo non c’è un vero segreto, ma è indispensabile un’attività costante di aggiornamento, sperimentazione e verifica dei risultati.

Fare web marketing senza Web Analytics è come guidare un’auto da corsa senza i dati sulla velocità o i giri del motore. Certo, puoi andare ad orecchio e ad intuito, ma gli altri piloti saranno sempre due giri avanti a te.

Finché si gareggia in pochi, magari qualche probabilità di arrivare sul podio c’è ancora. Ma più passa il tempo, più scendono in pista nuove macchine con piloti preparati e strumenti adeguati.

Non fare Analytics nel web contemporaneo significa uscire dal mercato o comunque rimanere relegati ad un ruolo marginale.

Il web è un mondo in piena evoluzione ed ogni anno si creano nuove professioni dal nulla. Non andate dietro alle mode, ma preoccupatevi di vedere prima di cosa c’è bisogno. E poi accettate quella strana proposta di lavoro che ok, forse non è proprio nelle vostre corde ma è comunque in un settore interessante e se son rose, fioriranno.

E riprendendo in parte cio che ha scritto anche Giorgio Taverniti in un altro articolo su questo stesso blog: continuate a studiare e a formarvi, ma con la mente aperta, cercando sempre di vedere il quadro complessivo e non solamente il proprio orticello.

Un grande ringraziamento a Martino Mosna da parte di tutto lo staff di Keliweb per la disponibilità dimostrata e per la grande competenza condivisa con noi e con voi lettori.

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