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Web 3.0 e social media: il futuro raccontato da Rudy Bandiera

L’ospite di questa settimana è davvero multitasking. Blogger, consulente web, imprenditore, giornalista ed estremamente simpatico aggiungiamo noi. A suo dire campa insegnando social media marketing e nutrendosi di “grassi saturi”, ma è anche un autore interessato al futuro del mondo digitale, agli scenari prossimi di web e comunicazione, tanto da essere definito un futurologo. Ecco chi è Rudy Bandiera.

  • Ciao Rudy, partiamo dal principio: quando hai mosso i primi passi nel tuo settore? E quali strade hai intrapreso, di volta in volta, per arrivare dove sei oggi?
    Ciao :) Se per mio settore intendi “mondo social” più o meno quando hanno iniziato tutti, tra il 2006 e il 2008. Prima c’era il nulla, in questo settore.
    L’unica strada che ho intrapreso DAVVERO è stata quella di guardarmi in giro, di vivere questo nuovo mondo e fare l’unica cosa che sapevo fare ovvero raccontarlo. Così tra blog e social sono arrivato dove sono oggi… che non so bene dove sia ma è figo ;)
  • Nel tuo libro,“Rischi e opportunità del web 3.0 e delle tecnologie che lo compongono”, sostieni che la realtà virtuale è il settore tecnologico sul quale”scommettere” nel prossimo futuro. Puoi spiegarci meglio cosa bisognerebbe fare?
    Senza dubbio è uno dei settori più in crescita e con il maggior margine! Mi permetto di incollare un link: http://www.rudybandiera.com/oculus-rift-prova-0407.html  questi sono gli Oculus Rift ed è EVIDENTE che avranno una presa strabiliante sul pubblico. Le software house devono iniziare a pensare ad ambienti virtuali funzionali e tutti potremmo trarne vantaggio. Quando dico tutti intendo tutti: pensate, banalmente, quanti soldi faranno quelli che producono e commercializzano i para-spigoli per bambini. Domani avremo le stanze piene anche senza avere bambini, perché le persone andranno in giro con gli occhiali sbattendo ovunque.

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  • Il progresso tecnologico corre a livelli spaventosi portando continue innovazioni, pensi che queste possano migliorare la vita degli individui? Come? Abbiamo capito tutti l’importanza di questi cambiamenti?Nella tua domanda troviamo la risposta. NO, non lo abbiamo capito tutti.
    La tecnologia e le sue emanazioni nel quotidiano sono una ENORME opportunità solo se ne capiamo le dinamiche e se non ne abbiamo paura, o soggezione. Il fatto è che moltissime persone oggi si sentono inadeguate solo per pigrizia mentale. Questo non va bene.
  • Torniamo al Web 3.0, basato sul concetto di un Web plasmato su chi lo utilizza. Qual è la sua peculiarità?
    La sua peculiarità è che il Web 3.0 che vivo io non è quello che vivono tutti gli altri che leggono questa intervista. Non esiste UN Web ma un numero di Web esattamente identico alle persone che lo utilizzano.
    Le mie ricerche su Google danno risultati diversi dalle vostre, per fare un esempio, e sarà sempre più così.
  • Lo sviluppo incessante di internet apre le porte a tante discussioni, anche per quanto riguarda aspetti sociali. Ad esempio, come pensi che evolverà il concetto di Privacy in un mondo, quello della Rete, in cui le informazioni sembrano galleggiare libere e fruibili da chiunque?
    La privacy deve essere ripensata, senza dubbio, allo stesso modo senza dubbio non è possibile che i nostri dati siano liberi e fruibili come avviene per le informazioni. Dobbiamo fare una netta distinzione tra “dati” e “informazione”.

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  • I social network hanno conquistato un ruolo di primo piano nell’informazione delle persone. Cosa ne pensi a riguardo? E quale futuro prevedi per queste piattaforme?
    La TV è morta. Così come la conosciamo è morta. I giornali, così come li conosciamo, anche. La radio si ascolta online, dagli uffici oppure dalle App. Tutto cambia e tutto non è già più come prima.
    In questo contesto mi pare evidente che le persone si informino sempre più attraverso sistemi poco ortodossi e frammentati… questo è plurale ma anche rischioso, rischioso perché le fonti sono sempre sconosciute.
    Come per ogni cosa, la faccenda ha due lati.
  • Blogger, consulente web, imprenditore e giornalista, fai storytelling, insegni social media marketing, sei un futurologo ferrarese che legge molto e non si muove e si nutre di grassi insaturi. Cosa sono i grassi insaturi? No scherzi a parte, quale di queste definizioni preferisci?
    No no aspetta, è SATURI! Non insaturi. E sono quelli che fanno male ;)
    Senza dubbio preferisco blogger. Giornalista lo sono, non lo faccio, imprenditore lo sono per necessità ma non mi piace particolarmente. Blogger lo sono e lo faccio. A cascata amo lo storytelling e raccontare le cose… altrimenti non farei il blogger, per dire.
  • Qualche parola sul tuo prossimo libro, è vero che punta a “rivoluzionare la cultura digitale italiana”?
    Senza dubbio! Ogni cosa che si fa deve puntare al massimo, o almeno a quello che si pensa potrebbe essere un risultato ottimo.
    Penso che questo mio prossimo libro abbia la forza dirompente necessaria per entrare in un sacco di case: è ora di cambiare paradigma di comportamento, guardarci bene dentro, dire “ok” fare un respirone e ricominciare. In questo mondo nuovo.

Un grande ringraziamento da parte di Keliweb a Rudy Bandiera per aver concesso questa intervista.

 

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