Ma tu sai davvero cos’è la SEO? Intervista a Francesca De Pascalis

Un quesito interessante quello posto nel titolo che fa da “apripista” all’intervista di oggi, una piacevole discussione che abbiamo fatto con Francesca De Pascalis, ospite che abbiamo il piacere di presentare questa settimana. Il punto di vista di Francesca non è il solito, non aspettatevi risposte standard tese a cementare ancora di più quelle che vengono considerate le certezze del settore. No, l’ospite di oggi tende ad analizzare a fondo i vari settori del marketing.

Dopo aver analizzato vari aspetti dell’attività aziendale con ospiti del calibro di Maura Cannaviello, Ludovica De Luca, Pasquale GangemiRiccardo Esposito (e molti altri ancora) è giunto il momento di analizzare in maniera approfondita quel grande universo che è il Digital Marketing.

Lasciamo la parola alla nostra ospite.

Grazie a te Vincenzo e al team di Keliweb per esservi interessati a me!

Che dire…un’affermata professionista devo ancora diventarci, ma ci sto lavorando ;)

Mi sono avvicinata al mondo del digital marketing circa tre anni fa e a dirla tutta anche un po’ per caso. Durante gli anni della specialistica all’università trovai online un corso gratuito di web marketing e decisi di provare a vedere di cosa si trattava. Beh…che dire…mi è piaciuta talmente tanto la materia che ho voluto coltivarla al tal punto da farne un mestiere.

Da li, oltre ad applicare le conoscenze acquisite col tempo all’interno dell’agenzia pubblicitaria in cui lavoro ho avviato anche la mia attività da freelance. In agenzia lavoro su progetti molto strutturati per clienti prestigiosi, quando faccio la freelance, invece, mi interfaccio prevalentemente con microimprese e PMI.

Oggi conta moltissimo. Siamo nell’era del marketing esperenziale, le aziende non vendono più prodotti o servizi, ma esperienze, emozioni, sensazioni. In questo senso la leva del visual diviene parte integrante e fondamentale di ogni strategia di marketing.

Per alcuni settori come il food, il fashion e il turismo l’aspetto visual ne rappresenta la linfa vitale, ma oramai anche i settori più tradizionali come quello finanziario, edilizio, i trasporti ecc…si avvalgono di approcci con forti connotazioni visuali nelle loro strategie di comunicazione. Resta un dato di fatto, le immagini veicolano le percezioni di chi le guarda, generano risposte comportamentali meno razionali, producono processi di identificazione, attirano l’occhio e dunque l’attenzione.

Sembra scontato, ma tutto parte dall’obiettivo. Una volta chiarito cosa si vuole ottenere, da li si struttura la strategia del “come ottenerlo”, e dunque la strategia di marketing. Bisogna sicuramente avvalersi di risorse umane estremamente competenti e dei giusti strumenti informatici.

Poi ogni strategia si differenzia per obiettivi, target e settore merceologico di riferimento, ma ci sono delle costanti dalle quali è impossibile prescindere, come l’analisi e il monitoraggio della propria presenza online, del target, della sentiment e del comportamento degli utenti. Poi sai, gli strumenti da impiegare nel digitale sono moltissimi, definire una strategia vincente a livello universale non credo sia possibile.

La SEO è uno strumento di marketing estremamente potente in quanto percepito dal pubblico come poco invasivo. Oggi come oggi siamo tutti sottoposti a un overflow informativo che spinge il nostro cervello a selezionare in maniera estremamente veloce e superficiale tutto quello che ci circonda per semplice istinto di sopravvivenza. In questa selezione tutto ciò che viene percepito come “vendita”, “pubblicità” viene scartato con molta più facilità.

In un contesto simile la SEO si inserisce, invece, come strumento di marketing poco invasivo in quanto i risultati organici dei motori di ricerca, frutto di una buona strategia SEO, non vengono percepiti come “pubblicità” dagli utenti, riuscendo così a ottenere livelli di attenzione molto alti.

Per questo motivo credo che la SEO è e rimarrà un solito pilastro all’interno delle strategie digitali. Per quanto riguarda invece vari ed eventuali cambiamenti negli algoritmi che regolano il posizionamento dei siti sui motori di ricerca dovresti chiedere a Google :) io non so dirti molto.

Un sostituto di Facebook al momento non c’è, basta dare un’occhiata ai numeri. Il livello di penetrazione di Facebook nella popolazione mondiale come in quella italiana è superiore a quello di tutti gli altri social media.

Detto questo, ci sono altri social media come Twitter, Instagram, Linkedin, Snapchat, Pinterest ecc…che vale assolutamente la pena usare se conformi e in linea agli obiettivi aziendali e al target di riferimento. Tutto dipende sempre da cosa vuoi ottenere e a chi ti rivolgi, sono queste le due variabili principali da tenere in considerazione nella scelta di quali social media utilizzare.

Parli con una “Wordpressiana”, io sono di parte. :) A parte gli scherzi, personalmente credo che WordPress a oggi sia il migliore CMS open source che abbiamo su piazza. I motivi? E’ gratuito, è straintuitivo nell’utilizzo, è seo friendly, è mobile friendly, è totalmente customizzabile, per ogni sfizio c’è un plug-in e soprattutto può contare su una gigantesca community di utilizzatori che si traduce in una straordinaria fonte di aggiornamenti e informazioni.

Per rispondere alla seconda domanda, l’impiego di un hosting affidabile è un aspetto da tenere in considerazione SEMPRE. La scelta dell’hosting deve essere fatta con criterio, sulla base della valutazione della struttura del sito, dei tipi di contenuti che si intende veicolare e delle previsioni sul flusso di traffico.

Ah…il caro vecchio dubbio amletico: scrivere per gli utenti o scrivere per Google?

La mia risposta? Bisogna scrivere per gli utenti facendo dei piccoli accorgimenti alle regole di lettura dei motori di ricerca. Di recente ho scritto un articolo “Ma tu, lo sai davvero cos’è la Seo?” dove spiego come sul posizionamento di un sito incidano diverse variabili: l’ottimizzazione tecnica, il content marketing e la digital popularity (digital PR, smm e link building). Da qui possiamo capire come in realtà ciò che funziona è un buon contenuto che sia costruito su una solida base tecnica, cioè un sito predisposto per l’indicizzazione, e che sia in grado non solo di incuriosire l’utente ma che lo spinga a condividerlo.

Non penso assolutamente sia complicato combinare la scrittura creativa alle regole del seo copywriting. L’importante è scegliere bene le keyword primarie e secondarie su cui posizionare il contenuto e utilizzarle armoniosamente all’interno del testo, nonché ovviamente all’interno della meta description, nell’URL e nel title. E’ consigliabile in generale formattare il testo suddividendolo in paragrafi, magari ognuno con un proprio titolo h2 che contenga quando possibile la parola chiave. Ripeto, si tratta di scrivere un buon contenuto per gli utenti facendo attenzione a una serie di accorgimenti per i motori di ricerca.

Il mio consiglio è di aggiornarsi continuamente, di essere sempre sul pezzo. Quello del digital è un mondo in cui le dinamiche cambiano a una velocità impressionante. Bisogna essere capaci di restare aggiornati sempre, ma soprattutto è necessario essere reattivi e proattivi verso il cambiamento.

Le risposte di Francesca De Pascalis aprono a tante riflessioni che ogni professionista può sviluppare per migliorare il suo lavoro online. Grazie per il tuo tempo Francesca, e buon lavoro :)

Exit mobile version