Creazione siti web, SEO & Web Marketing: intervista a Matteo Russo

L’ospite di questa settimana, che abbiamo il piacere di intervistare per il nostro blog, lo potremmo definire un professionista a “tutto tondo”, nel senso che il campo delle competenze è estremamente vasto e comprende la SEO, il Web Marketing, il Social Media Marketing e anche la creazione di siti web.

Continuiamo quindi il nostro ciclo di interviste ai migliori professionisti presenti sulla Rete, come Benedetto Motisi, Stefania Ferri, Rudy Bandiera, Salvatore Aranzulla e tantissimi altri grandi specialisti del web.

Oggi abbiamo il piacere di intervistare un professionista in grado di darci utilissimi consigli abbracciando una vasta area del settore informatico, dal marketing online alle basi per la strutturazione di un sito. Sostanzialmente, l’ospite di oggi può fornirci delle vere e proprie lezioni in merito.

La parola a Matteo Russo!

Grazie a voi per avermi contattato per questa intervista, sono molto onorato. Ho iniziato a lavorare nel web nel 2000, anno in cui iniziai a fare qualche sito in html, subito dopo venni assunto presso uno studio che, pioneristicamente, stava iniziando a sviluppare siti web aziendali. Sin da subito iniziai a sfruttare il background scolastico da programmatore per dedicarmi alla realizzazione di siti e portali dinamici, attraverso php e mysql. Dopo soli 2 anni decisi di mettermi in proprio, intraprendendo collaborazioni sia stabili negli anni (vanno avanti da oltre 12 anni) con agenzie sul territorio italiano, che occasionali. Principalmente mi sono occupato dello sviluppo di motori dinamici di siti: dal psd prima, e dal mock-up poi, della progettazione e del funzionamento di interfacce dinamiche quali cataloghi aziendali, e-commerce, portali informativi, sino alla realizzazione di complessi gestionali aziendali in grado di racchiudere funzionalità di CRM – Contabilità – CMS. Insomma, la gestione aziendale a 360° gradi.

Dai tempi in cui ho iniziato sono passate diverse ere “geologiche”: dall’epoca dell’html puro siamo passati alle interazioni flash, ai siti “2.0”, all’utilizzo massiccio dei CMS, e per ultimo l’introduzione quasi forzata del responsive, vista l’alta influenza che ha raggiunto nel mercato quella che è la quota dei dispositivi smartphone. I cambiamenti sia in termini stilistici che tecnici sono andati di pari passo con una certa maturità che negli anni la rete ei suoi fruitori hanno: da un pubblico facilmente “impressionabile” ed “attirabile” con odiose musichette di sfondo midi, o a complesse quanto inutili e pesanti animazioni flash, fino al minimal “flat” tanto di moda di questo momento, il web design ha subito veramente tantissime evoluzioni, e chissà ancora a cosa andremo incontro. Sicuramente una fruizione sempre più “all in one” pc + mobile + vari dispositivi sarà il futuro e la vera sfida da affrontare. Con un mio approccio al web prettamente “di codice”, ho sempre badato relativamente poco al solo aspetto estetico, osservavo e mi applicavo molto di più a rendere veloce e funzionale tutto quanto ci girava attorno. Ad un certo punto però mi sono reso conto dell’importanza sempre più preponderante che i motori di ricerca, Google su tutti, stavano assumendo nell’economia della buon riuscita di un progetto web.

Come accennavo prima, ad un certo punto mi sono reso conto che una volta che il sito era realizzato, e non veniva trovato da nessuna parte, il lavoro era totalmente inutile: avevo due strade dinnanzi a me, approfondire la questione e studiare, oppure fare come (purtroppo) parecchi miei colleghi non molto “professionali”, fregarmene e lasciare andare in malora i progetti dei propri clienti. Chiedendo un po’ in giro ho trovato ottimi riscontri sulla formazione offerta dalla DEA Marketing e da buono studente ho prima chiesto delle consulenze specifiche su alcuni progetti, in seguito appassionandomi ho affrontato la sfida che il Master SEO proponeva. Anche il mio approccio alla SEO è stato quanto più analitico possibile (sono pur sempre un programmatore, datemi in pasto numeri e codici, non testi :P): analisi onsite, back link, analytics, analisi della UX e comportamento degli utenti.

Raccordandomi alla mia risposta precedente, dal punto di vista prettamente tecnico non è cambiato poi così tanto, semplicemente vi è una maggiore attenzione all’ottimizzazione delle interfacce utente e relativa analisi. Per quello che riguarda propriamente la SEO, gli ultimi algoritmi di Google hanno sicuramente smosso le acque e cercato di portare un po’ di maturità nel settore: una certa attenzione verso la qualità piuttosto che il mero “rankare” nelle serp, non può che far bene a tutti.

Dal mio punto di vista sono assolutamente dipendente dal mio fidato Php+mysql per creare script atti a creare contenuto automatizzato (ecco, il motore di Google ancora non funziona così tanto bene come vogliono farci credere), oltre che per il tuning dei siti su cui si basano la quasi totalità dei CMS sul mercato. Per il tracciamento dati utilizzo come praticamente tutti Analytics, al quale affianco strumenti quali Crazyegg e Hotjar per l’analisi del comportamento degli utenti sui siti. Il mio coltellino svizzero si chiama però Screaming Frog Seo Spider: in combinazione o comunque in alternativa a XENU, sono aperti h24 sul mio desktop per fornirmi tutti gli elementi necessari per una buona ottimizzazione onpage di ogni sito che si rispetti. Altri strumenti che reputo di grande aiuto sono sicuramente Semrush, Seo Zoom, Moz, Google Search Console.

Per quello che ho visto negli anni purtroppo le aziende italiane sono in grandissima parte carenti da questo punto di vista: vedono il web come una spesa a fondo perduto, di cui poter fare tranquillamente a meno, e non come un investimento di assoluta e vitale importanza. E quelle poche aziende che decidono di fare il grande passo, a volte anche investendo ingenti cifre, lo fanno piuttosto male: mi è capitato più di una volta di parlare con imprenditori che avevano realizzato un ottimo sistema di e-commerce o di innovazione sociale che poteva tranquillamente portare dei frutti nel tempo, ma una volta messo il progetto online resta lo stupore del perché quel sito non produca reddito. Piuttosto che rivolgersi a dei professionisti in grado di fornire la loro consulenza in merito e muoversi di conseguenza, si bolla il progetto come “fallito”, probabilmente decretando la propria morte aziendale, nel giro di pochi anni a venire.

Le ads sui social network hanno avuto un incredibile incremento, esponenziale sicuramente, nel giro degli ultimi 12 mesi: la possibilità di inviare il nostro messaggio in modo quanto più targettizzato possibile ha stravolto le regole pubblicitarie che erano in vigore dalla nascita delle televisioni commerciali. È il potere dell’inbound marketing: le aziende che meglio sapranno intercettare i bisogni reali della propria clientela, attuale e potenziale, avranno un boost di mercato incredibile.

Sembra banale, ma non lo è poi così tanto: un buon SEO deve sicuramente avere una buona familiarità con l’HTML e sulle regole che lo governano: troppo facile pensare che possa far tutto un buon CMS, se alla fine non conosci la differenza tra un link follow ed un nofollow, dove vai? Sicuramente è necessario conoscere tutte quelle best practice di ottimizzazione del sito web (appunto definibile come on site), conoscere perlomeno le basi di una scrittura orientata verso gli utenti e contemporaneamente i motori di ricerca, e sperimentare il più possibile come ogni singola modifica che apportiamo al nostro sito web, possa comportare uno stravolgimento del posizionamento sui motori di ricerca.

Cercate di capire veramente su cosa volete specializzarvi: la figura dell’one man show nel web ormai non può esistere più, è meglio essere specializzati su poche cose ma essere veramente “bravi”. Per tutto il resto un buon sano networking vi può aiutare a trovare tantissime persone che sono anch’esse specializzate in un determinato ambito e che per questo potranno darvi il meglio che vi serve su quel determinato progetto.

Un ringraziamento da parte di tutto lo staff di Keliweb a Matteo Russo per la cortesia, disponibilità e la serietà dimostrata nei nostri riguardi in merito agli impegni presi. Buon lavoro, Matteo!

Exit mobile version