
Chi utilizza l’intelligenza artificiale ogni giorno, magari per semplificare il proprio lavoro o per semplice curiosità, ha imparato una cosa molto semplice: la qualità della risposta dipende dalla qualità della domanda. È un concetto banale solo in apparenza, perché scrivere un prompt efficace significa conoscere un minimo i meccanismi con cui ragiona il modello, capire come strutturare le istruzioni e soprattutto avere chiaro cosa si vuole ottenere.
Se fino a poco tempo fa l’interrogativo principale era “come faccio a usare l’AI?”, oggi la vera domanda è diventata: “come faccio a farmi capire dall’AI per ottenere esattamente il risultato che voglio?”. Ed è qui che entra in gioco il prompt engineering, un insieme di tecniche che non è riservato solo ai programmatori, ma che può aiutare chiunque: chi fa SEO, chi gestisce un e-commerce, chi crea contenuti su WordPress, chi studia, chi lavora in una Web Agency o chi vuole semplicemente velocizzare processi creativi complessi.
In questa guida mettiamo in evidenza come costruire prompt realmente efficaci, come migliorarli e come usarli per ottenere risultati più precisi e coerenti.
Parti dal risultato che vuoi ottenere
Partiamo con l’errore più comune che viene commesso da chi si affaccia all’AI senza avere le idee chiare su come costruire prompt efficaci. Il punto da cui partire è questo: non puoi scrivere un prompt senza avere chiaro l’obiettivo finale. L’intelligenza artificiale non può leggere nella mente: se la richiesta è generica, anche la risposta lo sarà. La domanda fondamentale che devi porti è: “Che risultato voglio ottenere?”
Una volta trovata la risposta, sarai in grado di essere specifico sotto diversi aspetti, riuscendo a specificare il tipo di contenuto, il tono, il pubblico e l’obiettivo. L’AI può fare molto ed essere un supporto eccezionale per il tuo lavoro, dandoti una grossa mano nell’elaborare contenuti di spessore, ma ricordati sempre che essa funziona al meglio solo se riceve indicazioni precise.
Lettura di approfondimento: tutto quello che devi sapere su come funziona l’intelligenza artificiale.
Spiega il contesto come se stessi parlando a un collega
Tanti professionisti che si avvicinano all’AI pensano che basti scrivere due righe per ottenere risposte accurate e approfondite. Ma questo è un errore grave, perché manca la conoscenza su cosa sia un prompt nel contesto dell’intelligenza artificiale. Il prompt non va considerato come un semplice comando, ma piuttosto come un vero e proprio dialogo con l’AI. Ed ecco perché devi costruirlo con pazienza, test continui, aggiustamenti mirati.
Uno dei trucchi più efficaci è questo: invece di puntare subito al risultato finale, chiedi prima all’AI di aiutarti a definire il prompt perfetto. Questo approccio funziona davvero bene, soprattutto quando si lavora su progetti complessi o con obiettivi specifici.
Dai istruzioni chiare, dirette, concrete
Vero è che chi scrive ama magari abbellire la propria scrittura con parole ricercate, pensieri complessi e magari qualche tocco di barocchismo linguistico, ma per creare un prompt efficace non conviene essere poetici né tantomeno vaghi. L’AI è uno strumento, non un interlocutore umano. Per tale motivo, il tuo prompt dev’essere scritto con uno stile asciutto, chiaro e diretto.
Informazioni base, fornite con tutta la semplicità e la chiarezza di cui sei capace. Cerca quindi di spiegare in modo chiaro cosa vuoi ottenere, come deve essere realizzato, a chi è destinato e quali limiti o vincoli rispettare. Lavorando con questo schema, sarai tu ad aiutare l’AI a orientarsi correttamente, capire il contesto e produrre risultati precisi e coerenti. Essa ti ricambierà riducendo errori e fraintendimenti, dandoti un contenuto quanto più vicino possibile a quello da te richiesto.
Non avere fretta: il prompt va costruito, non lanciato
Partire dal presupposto che “basta scrivere due righe” per ottenere il miglior risultato possibile, è senza dubbio la via più breve per ottenere risposte scadenti. Il prompt non è un comando, è un dialogo. Costruirlo richiede piccoli passaggi, test, aggiustamenti.
Uno dei trucchi più efficaci, che spesso molti sottovalutano, è questo: invece di cercare di ottenere subito il risultato finale, prenditi un momento per chiedere all’AI di aiutarti a definire il prompt ideale. In questo modo puoi chiarire dettagli, vincoli e obiettivi prima di generare la risposta vera e propria.
Usa esempi reali
L’AI non procede per astrazioni, ma lavora molto meglio quando riesci a fornirle un esempio concreto. Più preciso e concreto riesci a essere, migliori saranno le risposte che otterrai. Può essere un testo già scritto, un contenuto da imitare o un tono di voce da replicare. Gli esempi sono molto importanti perché diventano delle vere e proprie bussole che l’AI segue per costruire il contenuto. Non solo, gli esempi orientano il modello e soprattutto (e qui sta la parte più interessante) riducono errori o fraintendimenti. Questo è molto importante perché sì, l’AI può commettere errori.
Il segreto sta proprio in questo, nel fornire all’AI ogni elemento possibile affinché essa possa comprendere immediatamente la direzione da seguire per produrre contenuti coerenti e aderenti alle quelle che sono le tue aspettative.
Chiedi all’AI di dichiarare i suoi limiti
Questo è un trucco che quasi nessuno usa, eppure è uno dei più potenti in assoluto. Prima di iniziare una qualsiasi richiesta, puoi semplicemente dire: “Dimmi tu quali informazioni ti servono per darmi una risposta davvero perfetta.” A quel punto l’AI non si limita a rispondere: ti fa domande, scava, chiarisce, ti costringe a definire meglio quello che ti serve davvero. E più tu specifichi, più lei affina la rotta. È un dialogo attivo, non un comando secco.
Quello che succede alla fine è questo: il risultato che ottieni cambia completamente. Non ottieni infatti una semplice risposta generica, ma qualcosa di costruito su misura, molto più preciso, molto più utile, spesso anche sorprendentemente vicino a ciò che avevi in mente ma non eri riuscito a formulare da solo.
Affina il prompt come se stessi lavorando a un progetto creativo
Uno degli errori più comuni è quello di credere che il primo output dell’AI sia definitivo, quando in realtà la fase più importante è il refinement: fornire feedback, correggere, precisare richieste mirate. Ogni aggiustamento aiuta il modello a orientarsi meglio e a produrre contenuti sempre più vicini alle tue esigenze.
Come fare questo? La semplicità è la base da cui partire. Puoi usare frasi semplici come “Riduci la lunghezza”, “Rendi il tono più professionale”, “Evita tecnicismi” o “Rendi tutto più fluido”. Il punto è che si tratta di un dialogo continuo, non di un comando monodirezionale. Solo così si ottiene un risultato raffinato, coerente e davvero utile.
Non dimenticare: l’AI imita, non immagina
Se pensi che l’intelligenza artificiale sia pronta a creare tutto dal nulla, commetti un errore che ti porterà a essere estremamente deluso. L’AI infatti non inventa contenuti dal nulla. Quello che riesce a fare, ed è il motivo per cui è molto utile, è rielaborare, combinare e anticipare informazioni basandosi su ciò che conosce.
L’AI può anche essere creativa, a patto che tu riesca a guidarla con istruzioni precise. Facciamo un esempio pratico: “Proponi tre opzioni completamente diverse tra loro” oppure “Dammi un’idea inaspettata, che esca dagli schemi.” Il segreto consiste nell’andare oltre, nel senso di spingere il modello oltre le risposte standard, stimolandolo a fornire soluzioni originali e sempre più innovative, così da non avere una comunicazione piatta e priva di elementi di riconoscibilità.
Ottimizza i prompt per SEO e content creation
Se lavori nel digitale, scrivere prompt efficaci può fare la differenza tra un contenuto qualsiasi e un contenuto realmente competitivo. L’AI può aiutarti a:
- Ricercare parole chiave.
- Strutturare scalette complete.
- Evitare cannibalizzazioni.
- Produrre meta tag coerenti.
- Verificare leggibilità e struttura.
Una cosa fondamentale: non lasciare mai all’AI la libertà totale sulla SEO, perché tenderà a riempire i testi di pattern generici. Guidala con vincoli chiari e sempre legati al tuo progetto editoriale.
Come migliorare i risultati se usi WordPress (e hosting con strumenti AI)
Se lavori con WordPress o gestisci progetti digitali, esistono strumenti che integrano l’intelligenza artificiale direttamente nell’hosting. Nei piani Keliweb, ad esempio, è presente AI Assistant, che aiuta a generare contenuti SEO, migliorare testi, suggerire design più efficaci e mantenere un flusso di creazione più veloce e coerente.
Scopri quali sono tutte le nostre soluzioni web hosting con AI integrata.
In pratica, lavori dentro il tuo spazio di lavoro WordPress e hai un supporto intelligente sempre attivo, senza dover saltare da uno strumento all’altro. Per chi crea siti su base quotidiana (pensiamo per esempio a realtà come Web Agency, freelance, copywriter, sviluppatori) significa meno tempo perso e una qualità molto più costante.
Lettura consigliata: scopri quali sono i 5 motivi per scegliere un hosting con AI.
Per concludere
Il segreto dei prompt perfetti? La chiarezza. Sempre. Se sei vago, la risposta sarà vaga. Se sei preciso, l’AI ti restituirà esattamente ciò che ti serve. Testa, correggi, perfeziona. Con l’uso di strumenti AI integrati nei nostri piani hosting puoi trasformare ogni prompt in contenuti SEO ottimizzati, testi persuasivi e layout più efficaci:
Con un hosting AI puoi contare non solo su prestazioni eccezionali e un alto livello di sicurezza, ma puoi anche risparmiare tempo e aumentare la qualità del tuo lavoro. Non si tratta di sostituire la tua creatività, ma di potenziarla, rendendo il tuo lavoro digitale più smart, preciso e produttivo.