Storytelling emozionale: linguaggio, fiducia e tecnica

Unire le regole della scrittura web con la capacità di suscitare emozioni e riuscire a toccare il lato emotivo degli utenti è di fondamentale importanza per chi decide di lavorare nel mondo digitale.

Un blogger deve saper coinvolgere i propri lettori, con curiosità e fiducia, creando una community, e per farlo deve inevitabilmente distinguersi dagli altri.

Se i temi trattati sono bene o male sempre gli stessi, cos’è che fa la differenza, riuscendo a creare un seguito per un blogger rispetto ad un altro?

La capacità di trasmettere emozioni attraverso uno stile e un linguaggio adeguati.

In settori specifici, come quelli che tratto io ad esempio, l’aspetto empatico ed emozionale è fondamentale, perché ovviamente non si può scrivere di viaggi senza raccontare le emozioni che si provano visitando un luogo, così come per i libri, la moda o il lifestyle.

Emozione e tecnica: e se la SEO potesse emozionare?

L’errore che compiono molti blogger è quello di puntare strettamente a questo storytelling emozionale, senza tener conto degli aspetti tecnici della scrittura per il web, per non parlare della SEO (questa sconosciuta?!?).

Saper trovare un equilibrio tra questi due elementi e fonderli, scrivendo con stile riconoscibile e, in fase di editing, ottimizzando il contenuto per il web e per i propri obiettivi di conversione, non è da tutti. I blogger che ci riescono con ottimi risultati sono pochi, e le caratteristiche peculiari della loro personalità sono l’empatia e la curiosità.

Come emozionare il lettore: fallo sentire a casa

L’aspetto emotivo non deve essere forzato, ma essere naturale e spontaneo, abbracciando però anche delle accortezze stilistiche e tecniche:

Tutti questi accorgimenti aiutano molto nel veicolare emozioni. Quando scrivo, tengo sempre a mente alcuni punti da rispettare, per essere efficace e non dispersiva.

Lo storytelling emozionale deve ispirare fiducia ed essere semplice.

Queste due caratteristiche legano la scrittura alla fiducia e alla relazione che si instaura col lettore. Una volta stabilito questo contatto, faccio in modo che le emozioni di cui scrivo possano essere riconoscibili come personali.

Il lettore deve potersi immergere nel racconto, viverlo, vederlo nella propria mente e sentirlo come personale. Qualsiasi cosa racconto o scrivo è emotivamente prima sentita da me, come concept o obiettivo, e poi scritta. Le storie che funzionano sono quelle che permettono al lettore di immedesimarsi e vivere conflitti, rivelazioni, soluzioni. Se non le sente prima chi le racconta, difficilmente arriveranno al destinatario.

Come ti dicevo, fare storytelling emozionale può essere molto coinvolgente dal punto di vista emotivo, ma oltre a rispettare le emozioni deve tener conto degli aspetti tecnici.

Dietro ad ogni storia c’è tanta passione, lavoro e impegno. L’importante è abbracciare tutto con spontaneità e professionalità.

Sara Daniele

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