Quante categorie inserire in un blog
Nonostante l’evoluzione dei Social Media e di una comunicazione digitale sempre più rivolta verso il formato video, i blog continuano ad avere un ruolo di primissimo piano sul web. Secondo i dati forniti da webtribunal, attualmente su internet vi sono circa 1,9 miliardi di siti web e, tra questi, oltre 600 milioni sono blog.
Creare una contenutistica di qualità ti aiuta a migliorare il posizionamento delle parole chiave sui motori di ricerca e ti consente di agganciare il target predefinito, che inizierà a provare fiducia nei tuoi riguardi (o del brand dell’azienda) se riuscirai a fornirgli informazioni utili in base alle sue necessità.
In questo articolo parleremo proprio di diari online e, nello specifico, di quante categorie inserire in un blog. Continua a leggere per saperne di più.
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Che cos’è un blog
A differenza dei tradizionali siti web, un blog si caratterizza per essere un diario online in cui è possibile pubblicare contenuti visibili in ordine temporale. Sul blog è possibile quindi pubblicare articoli in modo continuativo, con una parte di contenuto testuale e anche immagini e/o video inseriti tra i vari paragrafi.
Una piattaforma del genere è perfetta per tutti coloro che hanno la passione per la scrittura, con il desiderio di pubblicare articoli sugli argomenti per cui si prova interesse. Ma non si parla solo di blog personali, perché anche le aziende da diversi anni hanno compreso le potenzialità del diario online. Moltissimi brand, infatti, si dotano di un blog aziendale per pubblicare contenuti e attirare un pubblico composto dal target di riferimento. Oltre a questo, la pubblicazione di articoli (se ben ottimizzati) porta ad avere dei vantaggi per quel che riguarda la SEO.
Lettura consigliata: tutto quello che devi sapere su come scrivere un articolo per un blog aziendale.
Quante categorie inserire in un blog personale
Le categorie vengono utilizzate nei blog per mettere ordine tra i contenuti, in modo che l’utente possa arrivare con facilità agli articoli che gli interessano. Ma quante categorie vanno inserite in un blog? Per rispondere a questa domanda, bisogna prima fare una distinzione tra un blog personale e un blog aziendale.
Prendiamo in considerazione l’ipotesi che si tratti di un blog personale. Essendo il tuo diario online, in cui andrai a pubblicare le tue considerazioni sugli argomenti che ti interessano, hai una totale libertà di scelta senza tanti vincoli. Il nostro consiglio è quello di puntare sempre e comunque sulla semplicità, inserendo un numero sufficiente di categorie senza eccedere.
Se per esempio il tuo è un blog dedicato al cinema, potresti inserire un tot numero di categorie a seconda dei generi. O nel caso tu sia un food blogger, potresti creare categorie specifiche riferite a ricette, curiosità, interviste a professionisti del settore ecc.
Essendo il tuo blog personale, hai la possibilità di gestire le cose come meglio credi, ma se l’utente arriva sul tuo diario online e trova decine di categorie troverà davvero difficoltosa la navigazione.
Quante categorie inserire in un blog aziendale
Il discorso diventa un attimino più complesso se si parla di un blog aziendale. Essendo uno spazio che il brand utilizza per portare poi traffico qualificato sul sito, così come per conquistare un buon posizionamento sui motori di ricerca, bisogna prestare ascolto a quello che preferisce Google. In tal senso, i SEO concordano sul fatto che a Big G piacciono i siti/blog leggeri, sia dal punto di vista dei tempi di caricamento (qui è fondamentale la scelta del servizio hosting web) che per quel che riguarda la struttura stessa del portale.
Esiste un numero “corretto” di categorie? No, ma visto che parliamo di blog aziendali va sottolineato ancora di più il concetto di semplicità. Gli utenti che arrivano sul blog, che sia dal traffico organico di Google o digitando direttamente il nome dominio nel browser, dovranno avere un’idea chiara e immediata su dove trovare i contenuti. In merito alle categorie, possiamo dire che dovrai inserirne solo quelle assolutamente necessarie, per indicare i singoli argomenti trattati e dare ordine ai post. Al massimo, si consiglia di creare poi delle sottocategorie se la categoria principale comprende varie tematiche che si differenziano.
Il segreto per essere certi di avere il giusto numero di categorie, dipende soprattutto dalla conoscenza che hai del tuo pubblico. Ogni categorie infatti dovrebbe rispondere a una specifica esigenza dell’utente che, una volta atterrato sul blog, potrà facilmente trovare il contenuto capace di fornirgli le informazioni che sta cercando.
Come aggiungere una categoria su WordPress
Dopo aver fornito delle indicazioni sul numero di categorie, è arrivato il momento di descrivere come aggiungere una nuova categoria su un blog WordPress. Il procedimento è molto semplice.
Innanzitutto, inserisci il nome utente e la password, poi clicca su Login per effettuare l’accesso.
Una volta entrato nella pannello di amministrazione del CMS, apri il menù a tendina puntando il mouse sulla voce Articoli, poi clicca su Categorie.
Scrivi il nome della nuova categoria che stai creando, dopodiché concentrati sullo Slug che, come indicato proprio da WordPress, dovrà essere composto da parole scritte in minuscolo e divise da trattini.
Prima abbiamo parlato di sottocategorie. Qui è dove andrai a scegliere se la nuova categoria farà parte di una Categoria genitore già presente sul blog, per far sì che poi la nuova compaia nel menù a tendina sotto la categoria principale. Se invece vuoi che sia una nuova categoria non legata a nessun’altra, clicca su Nessuna.
L’ultimo tassello riguarda la Descrizione della categoria, in cui dovrai specificare che tipo di argomento viene trattato negli articoli qui presenti. Si consiglia di scrivere una descrizione breve ma esaustiva al tempo stesso, con la presenza di alcune parole chiave che possono aiutarti nel posizionamento SEO (ovviamente parliamo di keywords correlate in base all’argomento principale). Clicca poi su Aggiungi una nuova categoria e il gioco è fatto!
Crea il tuo diario online
Che si tratti di un blog personale o di un blog aziendale, il primo passo riguarda ovviamente la realizzazione del diario online. Come accade anche per i siti internet, i servizi base per far sì che un blog possa essere visitabile online sono il dominio, ovvero l’indirizzo web che l’utente inserirà nella barra del browser per raggiungere il blog, e il piano hosting, lo spazio web che ospiterà il blog e tutti i suoi file per renderlo disponibile in rete.
Per quel che riguarda la gestione del blog, il miglior software per non avere alcuna difficoltà in tal senso è senz’altro WordPress. Si tratta del CMS più usato al mondo, nato proprio per fare attività di Blogging (anche se oggigiorno viene utilizzato sia per creare siti web che siti e-commerce). Con WordPress non avrai alcuna difficoltà a creare i tuoi post, anche se sei un neofita del web. Ci sono poi diverse funzionalità che puoi aggiungere in seguito, per esempio per avere dei vantaggi dal punto di vista del posizionamento dei contenuti sul motore di ricerca (come il plugin Yoast SEO).
Visto che parliamo di WordPress, conviene scegliere un servizio hosting ottimizzato per il CMS, così da poterne sfruttare al massimo tutte le potenzialità. Ecco perché ti consigliamo di prendere in considerazione i piani hosting WordPress, che includono tutte le risorse necessarie per gestire in modo professionale il tuo blog, con la garanzia che esso sarà sempre online con tempi di caricamento molto bassi.
Per concludere
Con questo articolo abbiamo cercato di darti alcuni consigli in merito al quesito quante categorie inserire in un blog, in modo da aiutarti a creare un blog professionale che abbia una struttura consona al tipo di attività e di pubblico a cui vuoi rivolgerti con i post.
Se vuoi avere maggiori informazioni circa i servizi per la creazione del diario online, puoi rivolgerti direttamente ai nostri consulenti commerciali che ti aiuteranno a trovare il piano web hosting adatto alle tue esigenze.