Ecommerce a norma: gli adempimenti necessari
L’ecommerce rappresenta un potente canale di vendita, sia per coloro che possiedono un canale di vendita tradizionale, sia per coloro che non ne possiedono uno. Avviare un ecommerce però significa avviare un’attività di vendita a tutti gli effetti che comporta responsabilità e obblighi di natura fiscale e legale, per non incorrere in pesanti sanzioni che possono compromettere il sogno del business online.
Io sono l’Avvocato dell’Ecommerce e con questo articolo vi illustrerò alcuni aspetti legali che non possono essere ignorati se si vuole avviare un ecommerce a norma di legge.
Ricordo, però, che questo articolo ha carattere informativo ed è sempre
suggeribile rivolgersi a un avvocato esperto in ecommerce affinché, sulla base del vostro specifico caso, si possano definire concretamente gli adempimenti legali necessari.
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Adempimenti legali per avviare un ecommerce
È importante sapere che per avviare un ecommerce a norma di legge sono
necessari alcuni adempimenti iniziali.
Innanzitutto, bisogna verificare che il prodotto che vorrete vendere online non richieda autorizzazioni preventive (es. per la vendita di gioielli è necessaria l’autorizzazione della Questura).
Se si intende vendere in maniera non occasionale, è necessario aprire una partita Iva , cui associare il codice ATECO per l’ecommerce (47.91.10 – “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet”), e richiedere l’iscrizione al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio competente.
Se si intende vendere in Europa, poi, è necessario chiedere l‘inclusione al VIES della vostra partita Iva.
Si deve poi presentare la S.C.I.A. al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) del Comune ove ha sede legale l’ecommerce, con cui si attestano i requisiti morali e professionali richiesti dalle norme di riferimento (per es. per vendere generi alimentari è necessario aver frequentato con esito positivo un corso professionale riconosciuto).
Queste comunicazioni possono essere effettuate attraverso la Comunicazione Unica d’Impresa (ComUnica).
Le informazioni obbligatorie
Le norme del Commercio Elettronico e del Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005) prevedono determinate informazioni obbligatorie che un sito ecommerce deve rendere visibili ai suoi utenti.
Queste informazioni, senza pretesa di completezza, riguardano:
- L’identità del venditore: il venditore deve essere identificabile attraverso le sue generalità (denominazione, sede, partita Iva e numero REA ecc.) e raggiungibile attraverso dei dati di contatto;
- Condizioni generali di vendita: devono essere indicate le modalità di conclusione del contratto, i mezzi di pagamento accettati, le spese di spedizione e i tempi di consegna, le informazioni sul diritto di recesso e la garanzia legale, le modalità di risoluzione delle controversie tramite ADR/ODR;
- Le Privacy Policy e Cookie Policy, con cui si informano gli utenti sul trattamento dei dati personali che li riguardano, imposte dal GDPR, dal Codice Privacy e dalla Direttiva E-privacy;
- La mail di conferma dell’ordine, dove vanno indicare le caratteristiche dei prodotti acquistati, il prezzo, le spese di spedizioni, dati di consegna, mezzo di pagamento scelto, info sul diritto di recesso e sulla garanzia legale, identità del venditore e indirizzo di contatto.
Nel Footer del sito ecommerce, visibile agli utenti in qualunque pagina del sito, dovranno essere inseriti i dati del venditore, i mezzi di pagamento accettati e i link alle norme sul diritto di recesso e sulla garanzia legale, e agli altri documenti legali (Condizioni generali di vendita, Privacy e Cookie Policy).
Per i Cookie poi, se si utilizzano cookie di profilazione o analitici di terza parte, è necessario ottenere il consenso degli utenti, attraverso il Cookie Banner, prima che i cookie vengano installati.
La scheda prodotto
Anche la scheda prodotto deve contenere alcune informazioni obbligatorie per essere a norma e deve essere impostata in modo tale da indicare chiaramente il prezzo e le condizioni di vendita.
Per esempio, se si vende un prodotto digitale con un contratto di licenza, è
importante definire cosa prevede tale contratto e come il prodotto potrà essere utilizzato.
Se pratichiamo uno sconto, è importante essere trasparenti sulla modalità di calcolo dello stesso. Ciò significa che dovrà essere indicato il prezzo iniziale, eventualmente barrato, con indicazione della fonte (es. prezzo normalmente applicato o fonte listino), del prezzo finale, comprensivo di imposte, e della percentuale di sconto applicata.
Bisogna indicare poi le caratteristiche principali del prodotto. Per esempio, nel settore dell’abbigliamento bisogna indicare la composizione materiale e le taglie; per la tecnologia, bisogna indicare il modello ecc.
Molto importante è indicare la disponibilità o meno del prodotto, le spese di spedizione e i tempi di consegna previsti.
Le forme di pagamento
Un ecommerce a norma deve indicare le forme di pagamento accettate (carte di debito o credito, bonifico e contrassegno).
È necessario indicarle nel footer del sito ecommerce e nelle condizioni generali di vendita, dove andrà indicato anche il momento in cui avverrà l’addebito sulla carta, specificando anche che un eventuale rimborso avverrà tramite lo stesso strumento utilizzato per il pagamento.
Nel caso di bonifico, bisogna informare gli utenti delle coordinate bancarie e della causale da inserire, o se queste informazioni verranno fornite successivamente.
La consegna
I costi di spedizione e i tempi di consegna dei prodotti sono aspetti che
rendono un ecommerce molto competitivo.
Anche qui, però, ci sono delle regole da rispettare per essere a norma di legge e non rischiare sanzioni.
Il Codice del Consumo (art. 61) obbliga il venditore a consegnare i prodotti senza ingiustificato ritardo e comunque entro un termine massimo di 30 giorni. Questo termine può essere diminuito con una pattuizione da inserire nelle condizioni generali di vendita. Se si indica un termine di consegna inferiore a 30 giorni, però, questo diventa obbligatorio.
Quindi se si vogliono riconoscere tempi di consegna inferiori, consiglio ai miei clienti di indicare anche che “ la consegna avverrà in ogni caso entro 30 giorni” , così da rimanere nel perimetro della legalità, qualora i tempi di consegna inizialmente previsti dovessero allungarsi.
Pochi sanno che il Codice del Consumo riconosce al merchant un termine
supplementare che deve essere concesso dal consumatore nel caso in cui non si riesca a rispettare quello iniziale.
Il consumatore, però, non ha l’obbligo di concedere questo termine
supplementare se:
- il venditore si è espressamente rifiutato di consegnare i beni;
- il termine iniziale è da considerarsi essenziale (pensiamo ai prodotti per matrimoni);
- il consumatore ha informato il venditore che il termine era essenziale, prima di concludere il contratto.
In questi casi o trascorso il termine supplementare senza la consegna, il
consumatore può chiedere la risoluzione del contratto, con la restituzione di tutto quanto pagato per il suo ordine (spese di spedizione comprese).
Conclusioni
Questo articolo non ha la pretesa di definire completamente quali sono gli aspetti legali di un ecommerce da considerare, che sono davvero tanti.
Ma abbiamo visto come aprire un ecommerce significa avviare un’attività di vendita a tutti gli effetti che richiede il rispetto di molte norme, senza le quali si rischiano gravi sanzioni.
Per esempio, non rispettare le norme del Codice del Consumo, agendo in
maniera scorretta a danno dei consumatori, può esporre al rischio di salatissime sanzioni da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (‘AGCM’) che vanno da 5.000 a 5.000.000 euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione.
Per questo, è molto importante affidarsi a specialisti che sapranno indirizzarvi sugli adempimenti necessari per il vostro ecommerce.
Floriana Capone – Avvocato dell’Ecommerce ®
Se volete ottenere una consulenza personalizzata vi consigliamo di rivolgervi all’Avvocato dell’Ecommerce, Avv. Floriana Capone scrivendo alla sua mail floriana@ecommercelegale.it e seguendo i suoi articoli nel blog di EcommerceLegale.