Cosa significa oggi aprire un e-commerce
Il 2019 si sta caratterizzando come l’anno dell’e-commerce. Ogni giorno, infatti, vengono aperti nuovi negozi virtuali per dare ai consumatori, che hanno sempre meno tempo per recarsi fisicamente in un negozio, la possibilità di acquistare prodotti o servizi direttamente online. Grazie anche all’affidabilità garantita dalle nuove tecnologie, si prevede per la seconda metà del 2019 e per il 2020 un aumento delle vendite sul web superiore al 30% rispetto agli anni precedenti, contrassegnati da perplessità circa l’acquisto di prodotti attraverso internet.
Possiamo dire oggi che aprire un e-commerce può essere paragonato, in termini di tempistiche e investimenti, al lancio di un negozio fisico in pieno centro città.
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Aprire un e-commerce, le differenze con un negozio “tradizionale”
Dopo le considerazioni iniziali, proviamo a fare un’analogia tra l’apertura di un negozio fisico di abbigliamento e un negozio dello stesso tipo ma virtuale, evidenziando ogni singola differenza.
Prendiamo una città molto vicina a Keliweb, ovvero Cosenza. Questa città del Sud Italia ha anche un grosso centro abitato (Rende, tra l’altro sede del nostro Datacenter oltre che dell’Università della Calabria). Insieme ai piccoli comuni circostanti, il bacino di utenza di riferimento si attesta all’incirca sulle 200mila persone.
Aprire un negozio fisico, costi da affrontare
Quando apri un negozio fisico la prima cosa a cui pensare è il posto dove dovrai aprirlo, valutando poi se acquistare il locale o prenderlo in affitto. In base a tale scelta i costi variano drasticamente.
Per fare un paragone con un negozio virtuale consideriamo il fitto. Mediamente, un locale in un centro città di medie dimensione ha un costo di circa 10mila euro mensili. Una volta preso il locale, bisogna poi considerare un investimento per l’abbellimento dello stesso, per renderlo “bello da vedere”, funzionale e pronto per ospitare il pubblico. Costi abbastanza elevati, a cui vanno aggiunti anche quelli per la messa in sicurezza del locale, per cui possiamo considerare una spesa tra i 50mila e gli 80mila euro.
Occorre poi acquistare attrezzature, come computer, registratori di cassa, impianti di condizionamento ecc. Si possono quindi considerare tranquillamente altri 20-30mila euro da investire. Una volta pronto il negozio si procederà con una prima pubblicità (inaugurazione, cartelloni sparsi per la città, spot su radio e tv locali). Attività che possiamo quantificare in circa 10mila euro.
Tenendo in considerazione tutti questi aspetti, prima di avere il primo acquirente nel negozio si dovranno investire circa 100mila euro. Visto che nel nostro esempio prendiamo in considerazione l’area di Cosenza e Rende, il potenziale pubblico acquirente è di 200mila unità.
Andando ad analizzare i competitor che un negozio fisico potrà avere nel suo territorio, in base al target di riferimento, potremmo considerare marchi già conosciuti nel settore come Zara e H&M.
Negozio virtuale, i vantaggi garantiti dal web
Nel caso di un e-commerce, la prima cosa da fare è scegliere il nome, dopodiché si potrà procedere con la creazione di un logo e la progettazione e sviluppo di un portale web. Qui i costi possono variare molto. Considerando un sito e-commerce che possa contenere 10mila prodotti, i costi di sviluppo si aggireranno intorno ai 50mila euro.
L’unica spesa che rimane da fare è la pubblicità online e lo spazio dove andare ad ospitare questo portale.
Lo spazio web è il cuore e il motore di un sito internet. Un hosting di qualità dovrebbe essere sempre la scelta da effettuare quando sei parla di commercio elettronico.
L’investimento sull’hosting dovrà essere adeguato alle esigenze. Paradossalmente non è necessario spendere decine di migliaia di euro al mese (come nel caso del fitto di un locale) per avere un servizio di qualità. Già con 400-500€ mese si possono avere soluzioni performanti e ridondate geograficamente (così che se un server dovesse avere problemi si avranno altre macchine “pronte a intervenire”).
A questo punto rimane il budget da investire in pubblicità. Qui non ci sono limiti di budget, ma facendo l’analogia con il negozio fisico qui si possono investire oltre i 40mila euro.
Non resta che fare una considerazione sul bacino di utenza e sui competitor. Sul web i concorrenti di un negozio di abbigliamento sono Zalando, Yoox e Amazon (tanto per citarne alcuni e per dare un’idea dei colossi che si vanno ad affrontare) però i possibili acquirenti, solo rimanendo in italia, sono oltre i 50milioni.
Perché conviene avviare un e-commerce
Le considerazioni che possiamo fare oggi è che gli e-commerce ancora sono troppo sottovalutati. Una sottovalutazione ascrivibile ai venditori che considerano questo tipo di attività marginale e non degna di investimenti importanti. Un grave errore, visto che in realtà il potenziale del web è immenso e come tale gli investimenti dovrebbero essere maggiori.
Spesso si commette l’errore di investire migliaia di euro in pubblicità per portare visitatori sul proprio sito senza però avere un’infrastruttura web adeguata a poter supportare queste visite. Andando sempre a fare un’analogia con il negozio fisico, è come far arrivare migliaia di persone nel proprio negozio senza avere lo spazio per ospitarle. Nel caso di un negozio fisico spesso si forma la fila fuori, e ciò può anche essere positivo. Nel caso di un negozio online, se un visitatore non riesce ad aprire la pagina oppure riscontra dei forti rallentamenti chiuderà la scheda del browser per non fare mai più ritorno.
Per concludere
Tutte le considerazioni fatte in questo articolo ci portano a un sunto inevitabile: per aprire un e-commerce, e aumentare a dismisura le possibilità di concludere affari, è essenziale poter contare su un hosting provider capace di fornire servizi di qualità e un continuo supporto ai clienti.