Intervista a Mirko Cuneo, il digital hero dell’e-commerce
Per farsi largo sul web e diventare un punto di riferimento all’interno di un determinato settore non basta solo il bagaglio di conoscenze, ma occorre anche avere un approccio innovativo e originale. Questo mix caratterizza alla perfezione il nostro ospite della settimana: Mirko Cuneo.
Mirko è un imprenditore digitale milanese (ci tiene molto a sottolineare il suo amore per la città di Milano) che ha uno scopo professionale ben preciso: aiutare le aziende (soprattutto PMI e siti e-commerce) a essere competitive attraverso strategie di Web Marketing atte ad aumentare il volume di affari.
Ed è soprattutto il commercio elettronico il centro nevralgico della chiacchierata che abbiamo fatto con Mirko che, con un tocco di ironia che non guasta mai (e che aiuta ad avere un aspetto originale ed empatico sul web), si presenta come il “digital hero” dell’e-commerce.
- Buongiorno Mirko, benvenuto sul blog di Keliweb. Iniziamo nel modo più tradizionale possibile: come e quando hai iniziato a occuparti di web?
Buongiorno Vincenzo, mi fa piacere fare questa chiacchierata con te. La mia relazione con il digitale è iniziata molti anni fa. La chiamo proprio relazione perché ho a che fare con il web e le sue strategie tutti i giorni, sia per professione che per passione.
Quando avevo ancora 17 anni mi sono avvicinato al mondo del lavoro occupandomi di web marketing e vendita. La mia formazione è stata soprattutto pratica, ho acquisito le mie competenze attraverso l’esperienza professionale e conseguendo 24 certificazioni Microsoft.
È stato poi verso i 20 anni che ho dato vita alla mia prima realtà aziendale, fondata completamente sul web e sull’e-commerce. Mi occupavo della vendita di prodotti di Home Fitness online. Questa attività è andata avanti proficuamente per molti anni, ma a me non piace fermare la mia crescita, desideravo di più. Così ho iniziato a valutare l’idea di creare un’azienda vera, diciamo “in carne e ossa”, che si occupasse di web marketing a tutto tondo. Ma questa è un’altra storia, che è poi la mia storia attuale e futura.
- Sei il classico professionista a 360°, ovvero una di quelle persone il cui spettro di competenze tocca tantissimi ambiti. Partiamo dall’e-commerce: quali pensi siano le necessità di oggi per il commercio elettronico?
Non so se definirmi classico, forse nessuna persona lo è. Ognuno ha delle caratteristiche e delle competenze, anche simili tra loro, ma che variano rispetto alla personalità individuale. Detto ciò, rispondo subito alla tua domanda.
La vendita online, quindi l’e-commerce, ha rivoluzionato il modo di comprare, la relazione tra domanda e offerta e lo stesso comportamento dei consumatori. Gli e-commerce devono fornire agli utenti una via preferenziale per poter fare i loro acquisti. Ovvero devono essere di semplice consultazione e navigazione, devono fornire sicurezza durante il pagamento, assistenza ai clienti che hanno bisogno di aiuto o informazioni.
Perché le persone scelgono di comprare online? Perché lo possono fare dal computer mentre sono in ufficio, da mobile appena vedono un’offerta. Insomma, gli e-commerce permettono di fare acquisti in maniera immediata e ovunque, perciò è proprio questo che devono offrire.
Un commercio elettronico funziona, però, nel momento in cui il brand intercetta il proprio pubblico. Questo avviene attraverso una buona promozione, quindi sfruttando al meglio le strategie di web marketing. Nel mercato competitivo attuale non è pensabile di avviare un’attività online senza che sia supportata da quello che è il grande e variegato contenitore del digital marketing. Ciò che dico sempre è che se sei presente sul web, ma nessuno lo sa, allora è come se non esistessi.
- Quanto contano struttura e velocità di un negozio online per conquistare la fiducia delle persone?
Struttura e velocità sono indispensabili per un e-commerce. Le persone vogliono immediatezza e semplicità, perciò, la costruzione di un e-commerce deve essere ben studiata e strutturata in modo che riesca ad offrire agli utenti il tipo di navigabilità che desiderano. Se un sito non è veloce, ma ci mette molto a caricare informazioni o immagini, le persone non aspetteranno ma se ne andranno altrove. Chiunque abbia un’attività online non vuole questo perché significa perdita di clienti, quindi di vendite e, di conseguenza, di entrate.
Bisogna davvero cercare di entrare nella mente dei potenziali clienti per capire di cosa hanno necessità e provare in tutti i modi a semplificare loro la vita. Un acquisto appartiene ai momenti ludici nella giornata e non sono ammessi intoppi.
Inoltre, è fondamentale saper offrire sicurezza e un’ottima assistenza, perché giustamente gli utenti devono essere supportati quando comprano.
Tutte questa accortezze, aumentano la fiducia e la benevolenza degli utenti nei confronti di un brand. Se le persone soddisfatte tornano ad acquistare dove si sono trovate bene e lo consiglieranno anche agli amici.
- Commercio online, ma non solo. Tra le tue competenze rientra anche il cosiddetto Growth Hacking. Puoi spiegare per i nostri lettori di cosa si tratta e perché è un ambito così importante?
Sì, le mie competenze sono variegate perché mi definisco una persona multipotenziale. Mi piace e mi stimola imparare cose nuove, sono sempre alla ricerca di come poter sviluppare ulteriore conoscenza anche per poter offrire il meglio ai miei clienti.
Il Growth Hacking è, innanzitutto, una mentalità, un modo diverso di agire e ragionare per far crescere un’azienda. Comprende diverse strategie di web marketing tutte rivolte alla crescita in breve tempo dell’attività. È il metodo utilizzato dalle star-up per poter diventare grandi: hanno poco budget da investire ed escogitano delle tecniche differenti per riuscire a farsi posto nel mercato.
Dunque, per spiegarla con parole semplici, è una metodologia fatta di creatività e analisi che procede per piccoli step e sperimentazioni. Mette in campo varie strategie con l’obiettivo, per esempio, di portare più traffico ad un sito web e di convertire i lead in clienti.
È un ambito importante su cui lavorare perché sono i buoni affari che permettono ad un’attività di diventare grande e prosperare nel tempo. Nessuna azienda dovrebbe smettere di crescere: nel momento in cui ci si ferma, si va in stallo, l’economia ristagna e il business rischia di arrivare al fallimento. Il mondo intero si evolve e se noi non siamo in grado di farlo insieme a lui ci troveremo a vivere in un luogo a noi sconosciuto per il quale non avremo gli strumenti adatti per sopravvivere.
- Hai pubblicato un libro dal titolo Come portare le PMI sul web, in cui spieghi perché le piccole e medie imprese devono necessariamente essere online. Cosa puoi dirci in merito? Perché le imprese devono sbarcare sul web? Quali sono le opportunità che rendono imperdibile questo passo?
Basta dire che i consumatori sono online, perciò per poterli intercettare anche le piccole e medie imprese devo essere presenti sul web. Non parlo solo dei potenziali clienti attuali, ma anche di quelli futuri che fanno parte delle nuove generazioni digitali.
Ci sono tantissime dimostrazioni concrete degli effetti positivi che gli strumenti digitali hanno portato alle attività, oltre che proprio a diversi settori industriali in Italia. La presenza attiva sul web permette di farsi trovare dagli utenti, di creare relazioni con loro, di parlare la loro stessa lingua.
Inoltre, gli utenti sono sempre più abituati a cercare informazioni, recensioni e consigli online. Se un’azienda non viene trovata, automaticamente, non viene presa in considerazione. Perciò non otterrà clienti e non farà vendite.
Attraverso il digitale si fa il marketing oggi, il marketing aiuta le attività a farsi conoscere e a veicolare le proprie idee e il proprio valore. Le PMI devono fare marketing e, quindi, devono usare strumenti e strategie offerti dalla tecnologia.
- Ti occupi anche di Web Marketing, e in tal senso ti chiedo questo: quali sono le attività indispensabili per posizionare un Brand nel proprio settore di mercato?
Fare Brand Positioning è un lavoro quotidiano e costante, perché la posizione deve essere anche mantenuta nel tempo. Questo è un argomento davvero complesso e pieno di sfumature, ma per renderlo un po’ più immediato ne dirò tre punti fondamentali.
Per posizionare il proprio brand nel mercato di riferimento, prima di tutto, devi sapere chi sono i tuoi competitor e come sono posizionati loro. Se non hai delle misure e delle metriche di paragone sarà difficile capire come muoverti e in che direzione andare.
Per trovare il tuo spazio devi riuscire ad intercettare il tuo pubblico target, quindi che cosa offri? A chi parli? Capisci a chi ti vuoi rivolgere e poi trova la comunicazione giusta per entrare in relazione con i tuoi potenziali clienti. Se cerchi di acchiappare tutti, probabilmente il risultato è che non prenderai nessuno. Potresti provare a specializzarti in qualcosa di particolare o con una caratteristica che viene richiesta da una nicchia specifica di consumatori. In questo modo ti assicurerai il tuo bacino di clienti, che poi può sempre aumentare.
Collegato a questo c’è quella che si chiama Unique Selling Proposition, ovvero ciò che ti distingue dalla concorrenza. Il valore o la peculiarità che ti differenzia e rappresenta il tuo brand, il tuo prodotto o il tuo servizio.
Costruire un brand significa costruire un’identità con la quale le persone si possano identificare. Gli individui non si fidano più tanto dei marchi impersonali, ma vanno alla ricerca di ciò che “c’è dietro”. Cercano qualcosa che li rappresenti e con cui possano identificare sé stessi.
- Chiudiamo con una curiosità. Sul tuo sito ti definisci un Digital Hero, cosa intendi con questa dicitura?
Io credo che per fare impresa oggi, soprattutto in Italia, bisogna essere degli eroi. Non si tratta degli eroi dei fumetti, non abbiamo dei veri superpoteri. Siamo eroi perché abbiamo degli strumenti personali, che sono le capacità e la conoscenza, che devono essere sviluppati per poterne trarre qualcosa di valido.
Essere un imprenditore non è un lavoro, ma è uno stile di vita e mantenerlo non è sempre facile. Bisogna essere degli eroi per continuare a perseguire i propri obiettivi, per non arrendersi davanti alle sconfitte, ma per riuscire a trarre insegnamenti da esse.
La figura dell’eroe moderno e digitale si interseca anche con la mia passione per la cavalleria medievale. Infatti, i cavalieri erano uomini valorosi, che non si arrendevano mai e che avevano bisogno delle armi adeguate per combattere. Lo stesso vale per gli imprenditori-eroi di oggi: servono gli strumenti giusti per farsi spazio nel mercato e progredire a testa alta.
Competenza, passione, determinazione e la consapevolezza dell’importanza di un linguaggio innovativo per far breccia nel pubblico. Ringraziamo l’imprenditore Mirko Cuneo per questa piacevole intervista.