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Domini .eu in calo, specchio dell’attuale situazione politica

Prima di poter certificare una “crisi”, bisogna prendere in considerazione uno spazio temporale ampio. Guardando a quanto accaduto negli ultimi due anni, i numeri fotografano una situazione impensabile fino a poco tempo fa: domini .eu in calo, crisi in atto per l’estensione “europea”.

Domini .eu in calo

Disponibile fin dal 2006, l’estensione .eu ha sempre rappresentato una soluzione top level, perfetta per chi vede nel web una nuova opportunità. Nel corso degli anni, il dominio .eu è diventato una delle opzioni più rinomate per dare a un progetto un’aria più “europea”. Un mezzo utilizzato soprattutto da aziende desiderose di colpire l’interesse di un target internazionale.

Scopri quali sono i vantaggi di un dominio .eu.

Il tempo, come accennato in precedenza, è la componente essenziale per valutare una determinata situazione.

Come evidenziato dal rapporto EURid 2018 (EURid è l’organizzazione che gestisce i domini di primo livello .eu) è in atto una diminuzione abbastanza importante di domini registrati con l’estensione .eu (circa 130.000 in meno rispetto al 2017).

Immagine di proprietà di EURid.

Intendiamoci, il .eu è ancora una delle estensioni più usate al mondo, seppur distante dalla leadership del .COM che rappresenta ancora oggi l’estensione preferita in tutto il mondo, grazie a una versatilità che la rende adatta non solo per il settore commerciale.

Nonostante quindi il .eu sia ancora una soluzione molto apprezzata, il calo degli ultimi mesi indica che qualcosa sta cambiando.

Il motivo del “declino” dell’estensione europea

Una situazione come quella descritta da EURid, con un calo così importante di interesse verso una delle estensioni dominio più utilizzate al mondo, non può essere liquidata come una semplice “congiuntura negativa passeggera”. Devono esserci diverse ragioni per spiegare quest’apparente minor interesse che, in teoria, potrebbe aumentare sempre di più con il trascorrere dei mesi.

Uno dei modi per chiarificare ogni dubbio in merito a questa particolare situazione è guardare all’ambito burocratico, ovvero ai cambiamenti delle norme sull’utilizzo del .eu, strutturati per facilitare l’accesso ai domini .EU e rispondere così alle esigenze del mercato globale.

Approfondimento: scopri quali sono le nuove norme sui domini .eu.

Causa del calo di interesse verso il .eu i cambiamenti in ambito giuridico che hanno provocato un po’ di confusione? Sì, ma forse la vera causa va cercata altrove.

Un vento che arriva dal Regno Unito

Quella che, con ogni probabilità, rappresenta la vera causa per il calo dei .eu viene suggerita proprio da EURid. Secondo il rapporto citato poc’anzi, negli ultimi mesi c’è stata una forte diminuzione di registrazioni di .eu soprattutto nel Regno Unito… ed è facile immaginare il motivo.

Una situazione delicata come la Brexit è arrivata a incidere anche sul contesto dei domini internet, con i britannici che sembrano volersi distaccare sempre più da un’aria europea per privilegiare un contesto nazionale.

La vera causa del calo del .eu potrebbe dunque essere rintracciato all’interno dell’ambito politico.

Disillusione verso l’Unione Europea

Difficoltà economiche, critiche aspre sull’Euro e un crescente sentimento di sfiducia verso l’Unione Europea vista come “causa di tutti i mali”. Questo scetticismo sempre più diffuso trova la sua concretizzazione proprio nell’ambito politico, con un consenso sempre più grande nei confronti dei cosiddetti partiti sovranisti.

L’attuale situazione dei domini .eu in calo rispecchia, dunque, la diffidenza verso la Comunità Europea colpevole, secondo la visione nazionalista, di non aver compreso le reali esigenze dei cittadini a tutto vantaggio della “casta”.

Ecco dunque spiegato il calo del .eu, da sempre considerata come l’estensione europea. Minor fiducia nel concetto di “Europa unita”, conseguente disinteresse verso l’estensione che in un certo senso richiama subito alla mente l’appartenenza alla Euro-Zone.

Tenendo quindi in considerazione la “svolta sovranista” di diversi Paesi membri dell’UE, si può spiegare facilmente il minor interesse verso il .eu a vantaggio di soluzioni che raffigurano il Paese di appartenenza (per esempio il .it per l’Italia o il .fr per la Francia), il sempreverde .com o i nuovi gTLD.

Per concludere

Negli ultimi mesi a questa parte si registra dunque il dominio .eu in calo, una difficoltà (impensabile fino a 2-3 anni fa) che raffigura un generale senso di sfiducia nei confronti di una Unione Europea sempre più identificata come una coalizione di potenti disinteressati alle reali necessità dei cittadini.

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