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Un caffè con Clara Amico, con una zolletta di Copywriting e un goccio di Social Media Marketing

Da che mondo è mondo, il modo migliore per cominciare una nuova settimana lavorativa è prendere un bel caffè. Se poi si riesce a prenderlo in buona compagnia, tanto meglio… la carica sarà ancora maggiore. Per partire nel modo giusto, abbiamo deciso bere questo caffè in compagnia di Clara Amico, esperta in Copywriting e amministratrice del blog Coffee Writing.

Clara è una “copywriter da battaglia”, una persona con una passione per la scrittura (specie se si parla di scrittura persuasiva) talmente forte da crearne una professione e un intero progetto intorno a esso. Una realtà che merita di essere conosciuta, in particolar modo da copywriter e appassionati di social network.

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È arrivato dunque il momento di degustare questo caffè insieme alla nostra ospite.

  • Buongiorno Clara, benvenuta sul nostro blog. Lasciami dire subito che trovo il tuo progetto davvero interessante. Puoi raccontarci come e quando nasce Coffee Writing?

Buongiorno Vincenzo, grazie per questo graditissimo invito. Sono felice di fare una capatina da queste parti!

Be’, inizio subito col dire che Coffee Writing è un blog piuttosto recente. È nato soltanto nel 2017, nelle vesti di un blog personale attraverso cui poter raccontare esperienze (belle e brutte) legate al mestiere del copywriting.

Inizialmente, ho voluto assecondare l’esigenza di aprire uno spazio dedicato alla scrittura, ma soprattutto al lavoro del web copywriter, perché in giro non riuscivo a trovare ciò che mi serviva davvero. Così, ho pensato fosse lo stesso per altri copywriter che come me iniziavano a lavorare sul campo.

Basta dare un’occhiata ai primi articoli come “Storia di un aspirante copywriter” per capire il taglio degli esordi, ma ben presto Coffee Writing si è trasformato in qualcosa di più di un semplice blog personale.

Oggi, aspira a diventare – a tutti gli effetti – un punto di riferimento per i professionisti della scrittura e, soprattutto, del copywriting online, che desiderano approfondire questo importantissimo ramo della comunicazione digitale e fare tesoro di consigli preziosi da mettere in pratica nel proprio lavoro.

  • Una curiosità: ti definisci una “cacciatrice di refusi”… non sarai mica una GrammarNazi?

Sì, lo sono eccome! Come ho scritto tempo fa in un mio articolo, “dentro ogni web writer c’è un Grammar Nazi” e penso dovrebbero essercene di più in circolazione dati gli strafalcioni che si vedono in giro (sono seria, eh!).

Ok, ripongo le armi. Credo davvero che la lingua italiana stia attraversando una fase molto delicata e, per me, vedere certi errori – fatti anche da parte di colleghi di penna – fa male, tanto male. Sicuramente mi capirai, Vincenzo!

  • Battute a parte, entriamo nel merito del tuo progetto. È chiaro che il tema centrale è la scrittura, perciò ti chiedo: al giorno d’oggi, la figura del copywriter è ancora così importante per le aziende?

Assolutamente sì. E non lo dico perché sono di parte, sia chiaro, ma perché penso che un buon copywriting sia indispensabile per qualsiasi attività imprenditoriale che ambisca a ritagliarsi una fetta di notorietà all’interno del proprio settore di riferimento.

La risposta la trovi negli stipendi dei copywriter più noti e affermati, che sono un po’ diversi da quelli che – purtroppo – molti copywriter italiani percepiscono oggi.

In Italia, si pensa erroneamente che il copywriter sia un semplice sales writer creativo e che non faccia altro che scribacchiare messaggi promozionali per le aziende.

In realtà, il copywriter fa molto di più. Al contrario del venditore, il suo compito è quello di studiare la mente del cliente e di comprendere tutti quei processi mentali che lo portano all’acquisto di un prodotto o di un servizio.

Deve essere persuasivo nel farlo e deve riuscire a convincerlo senza guardarlo negli occhi. Davvero difficile, posso assicurarlo!

Il suo è un lavoro meticoloso, di fino, ma imprescindibile. Se ci sono ancora spot che funzionano, prodotti che vendono o landing page che convertono centinaia o migliaia di clienti in pochi giorni è perché dietro ci sono copywriter professionisti che sanno fare bene il proprio lavoro.

E poi, c’è da dire che la figura del copywriter si è evoluta negli ultimi anni. Oggi, il ventaglio di competenze che deve possedere è molto più ampio. Il copy di oggi deve capirne di marketing, di content design, di SEO, di comunicazione sui social media e anche un po’ di grafica.

Insomma, deve essere un vero concentrato di creatività, intraprendenza, talento e intuizione: il suo compito è anche fare in modo che tutto funzioni quando si parla di comunicazione.

  • Parlaci della categoria Passepartout e della frase “Comunicare non è come passeggiare in centro città: è più una scarpinata in montagna con tanto di scalata”, un concetto che penso valga la pena sottolineare.

Grazie per aver messo in luce questo concetto che, in effetti, mi sta particolarmente a cuore. Penso, infatti, che dovrebbe diventare un mantra per chiunque desideri intraprendere questa professione.

In effetti, è un po’ la metafora della vita: bisogna sempre sudare per arrivare in vetta, non esistono scorciatoie. E se esistono, non portano quasi mai al successo o alla realizzazione personale, perché servono le batoste e gli errori per farcela davvero, ahimè.

Fare questo mestiere non è affatto facile: bisogna sgomitare, passare notti insonni, leggere tanto, aggiornarsi costantemente, esercitarsi, fare tanta gavetta, ricevere un bel po’ di porte in faccia e imparare ad avere pazienza prima di riuscire a fare piccole, ma importanti conquiste.

In linea con questo concetto, ho voluto creare proprio la categoria Passepartout, che raccoglie tutti gli articoli dedicati agli strumenti utili per l’attività di scrittura e di comunicazione.

Strumenti che possono aiutare a lavorare meglio quindi e che non rappresentano scorciatoie, ma sentieri migliori di altri per arrivare in vetta.

  • Ci sono due categorie in particolare che, già dal nome, attirano l’attenzione, ovvero Caffè Corretto e Caffè Espresso. Cosa puoi dirci in merito?

Impossibile non notarle, vero? Ci tengo a sottolinearlo: non ho aperto alcun Café online, giuro!

Si tratta soltanto di due rubriche che contengono, rispettivamente, gli articoli dedicati al corretto uso della lingua italiana e una raccolta di infografiche sulla scrittura e sulla comunicazione.

In Caffè Corretto si trovano articoli sulle parole italiane dimenticate (e sì, anche quelli sui cari Grammar Nazi).

Nella pagina Caffè Espresso, invece,i lettori che vanno sempre di corsa possono entrare, dare un’occhiata alle infografiche sulla scrittura e sul copywriting e farne una bella scorpacciata: da qui il termine “espresso”.

  • Quali sono, secondo la tua esperienza professionale, gli strumenti indispensabili per fare Copywriting in modo professionale?

Gli strumenti davvero indispensabili per fare copywriting? I libri e i corsi, anche quelli online.

Credo di non poter dare consiglio migliore a chiunque voglia entrare in punta di piedi in questo mondo e crescere professionalmente (in modo serio, ovviamente).

Serve studiare, aggiornarsi e formarsi. Non sono frasi fatte. Si può avere talento e fiuto, ma nel copywriting si lavora soprattutto di ingegno e di creatività: due cose che non possono essere acquisite dall’oggi al domani.

Per quanto riguarda tutti gli altri strumenti, che rappresentano piccoli compagni di viaggio e mezzi attraverso i quali ottimizzare tempo e lavoro, se ne trovano diversi proprio nella sezione Passepartout.

Per citarne alcuni, di cui non posso proprio fare a meno: il dizionario dei sinonimi e dei contrari, il dizionario etimologico, Answer The Public e Keyword Planner (per il SEO copywriting), ma anche Canva (per creare post personalizzati e infografiche).

Poi ci sono tantissimi strumenti utili anche per quanto riguarda la revisione del testo come Hemingway App, ma anche Trello, per la gestione dei progetti insieme al proprio team, o Workflowy, per creare liste e organizzare i propri appunti.

Gli strumenti ancora più indispensabili? Qwerty, carta e penna!

  • Chi sono per te i migliori copywriter italiani in circolazione?

Perdonami, ma sono un po’ indisciplinata! Prima di parlarti di quelli che reputo dei validi modelli da seguire oggi, vorrei fare un breve inciso sui copywriter italiani “non più in circolazione” che, credo, valga la pena di citare (e studiare per bene): Emanuele Pirella e Maurizio D’Adda.

Secondo me, chi si approccia al copywriting deve, innanzitutto, imparare dai più grandi, da chi è riuscito a realizzare campagne di successo e a dare un enorme contributo al mondo della pubblicità italiana, portandola anche sul panorama internazionale.

Loro due restano e resteranno due pilastri imprescindibili per imparare l’arte del copywriting e per comprendere davvero che uscire fuori dagli schemi, in fondo, è una cosa assolutamente straordinaria, oltre che potente.

Ma torno alla tua domanda. Ho imparato tanto dai libri e dagli approcci sempre attualissimi di Luisa Carrada e Annamaria Testa che, oltre a offrire consigli sempreverdi, aiutano a lavorare con un metodo migliore e più efficace.

Per uno sguardo un po’ più contemporaneo (perché, oggi, il copywriting non è più soltanto spot e campagne offline, ma soprattutto comunicazione online) consiglio di seguire il coloratissimo team di Pennamontata, sia sui social che sul blog della loro web agency.

Ne ho sempre apprezzato il tono fuori dal coro, la chiarezza espositiva e la capacità di comunicare con i propri lettori senza mai annoiarli.

  • Scrittura ma non solo, ti occupi anche di Social Media. In merito a questo, ti chiedo di fornire qualche consiglio per far rendere al meglio un profilo aziendale su Instagram, il social che più di ogni altro sta crescendo negli ultimi anni?!?

È giusto che lo dica: Coffee Writing è approdato su Instagram da pochissimo. I motivi sono tanti.

Innanzitutto, per dovere di cronaca, voglio precisare che non tutti i social media possono essere considerati validi per la propria strategia di comunicazione. Dipende, com’è giusto che sia, dalla propria attività, dal target e dal mercato di riferimento.

Molti, erroneamente, pensano che essere presenti ovunque rappresenti un vantaggio per il proprio lavoro: la verità è che bisogna scegliere con cura il canale o i canali attraverso i quali promuoversi, per evitare di perdere e investire tempo e denaro in qualcosa di totalmente inutile.

Detto ciò, Instagram è sicuramente uno di quei canali che pian piano si è fatto largo in un mondo che prima, probabilmente, non pensava neppure gli appartenesse.

Fino a poco tempo fa, il suo era un target supergiovane, che si “radunava” per condividere le proprie passioni attraverso fotografie e video. Pian piano si è trasformato in uno strumento potentissimo anche per professionisti e aziende, che hanno colto una reale opportunità: quella di consolidare la propria brand awareness.

Inoltre, sono tanti i fotografi professionisti e non, così come i traveller in giro per il mondo, che hanno contribuito a far nascere la figura dell’Ambassador dei brand più o meno noti, promuovendone i prodotti e i servizi.

Tornando alla tua domanda, il consiglio è quello di avere sempre una strategia da cui partire e degli obiettivi ben precisi da perseguire. Inoltre, bisogna personalizzare al massimo la propria comunicazione attraverso un tono, uno stile, una grafica sempre riconoscibili e accattivanti.

È importante creare interesse, perché la comunicazione non è monodirezionale: si basa sulla community e questo significa che, soprattutto su Instagram, conta più di ogni altra cosa essere coinvolgenti e farsi notare.

Un costante do ut des che non va mai trascurato. Un altro consiglio, quindi, è quello di creare interazione attraverso sondaggi, contest o concorsi per stimolare la partecipazione della collettività. È fondamentale intrattenere e avere sempre qualcosa da dire, proponendo anche contenuti diversi dalle semplici fotografie o dai soliti video.

Ma come fare tutto questo? Sicuramente raggiungendo il proprio pubblico attraverso hashtag specifici da aggiungere alle stories e a tutti i contenuti che si condividono. È possibile inserirne davvero tanti, anche attraverso piccoli trucchetti di cui parlo in un articolo dedicato a Instagram proprio sul mio blog!

  • Puoi darci qualche anticipazione sulle prossime novità che vedremo prossimamente su Coffee Writing?

Coffee Writing è un blog in costante divenire, in cui le idee prendono forma piuttosto rapidamente.

Sono nati tanti nuovi contenuti in pochi mesi: dalla pagina dedicata a chi vuole esercitare la propria penna ai quiz per chi desidera mettere alla prova le proprie conoscenze sul mondo del copywriting e della scrittura.

C’è, inoltre, un network dedicato ad aziende e professionisti, oltre che una pagina in cui vengono messe a disposizione vere e proprie risorse utili per chi lavora nel mondo della comunicazione.

Insomma, si tratta di un blog in crescita dove non ci si annoia proprio mai.

Qualche chicca sul futuro del blog c’è ed è in fase di definizione. Coffee Writing si sta muovendo sempre di più verso il mondo del copywriting online e, per questo motivo, nasceranno ulteriori sezioni dedicate proprio a questo settore.

Il tipo di contenuto, probabilmente, sarà vario: non mancheranno guide approfondite, sondaggi, infografiche e quiz divertenti a cui partecipare.

Le idee che mi frullano per la testa sono sempre tante, perciò: stay tuned!

Non c’è niente di meglio che un bel caffè per iniziare una nuova giornata lavorativa. Un grosso ringraziamento a Clara Amico per aver accettato il nostro invito.

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