I blogger e l’importanza delle parole: intervista a Ferruccio Gianola

Si parla sempre più spesso di come bisogna strutturare un contenuto affinché esso possa essere ritenuto interessante dagli utenti. Molti blogger si spremono le meningi per trovare la formula giusta, perdendo però spesso di vista l’ago della bilancia che regola il tutto: il linguaggio, la parola.
Questa settimana abbiamo deciso di discutere l’argomento con Ferruccio Gianola, un blogger con il quale è possibile ragionare “fuori dagli schemi” per tornare all’essenza stessa del linguaggio.
- Buongiorno Ferruccio, grazie per aver accettato il nostro invito. Rompiamo il ghiaccio nel modo più classico, parlaci di come hai cominciato a occuparti di web?
Ho iniziato a lavorare nel mondo informatico come consulente sui sistemi CAD alla fine degli anni ottanta, poi quando a metà del decennio successivo è nato il web vero e proprio con il WWW mi sono subito buttato. Dapprima nel campo dell’insegnamento e del training, poi, vista la mia passione per la scrittura, con i forum e i blog.
- Sei un blogger con uno sguardo attento rivolto verso il panorama culturale. Come vedi la situazione del tuo settore in questo momento?
Sconcertante e di poca professionalità. Si può fare molto, ma credo che i blog di tipo culturale siano in larga parte in mano ad “appassionati” che si muovono un po’ come gira il vento, senza progetti ben definiti. Ben pochi si salvano: infatti scompaiono a vista d’occhio e questo è un male.
Molti blogger culturali usano il blog non per una promozione della cultura, ma solo per una sorta di narcisismo.
- Un blog come il tuo, oltre che ai contenuti che devono essere indubbiamente di qualità, deve anche assicurare un livello di performance adeguato. In base alla tua esperienza, pensi che un blog lento possa soddisfare gli utenti?
No, infatti, il mio blog ha un design minimalista proprio per essere il più possibile efficace e performante.
- In un nostro recente articolo abbiamo messo in evidenza lo scontro contro i grammar nazi, ovvero quelle persone che sembrano non avere remore nel trovare il pelo nell’uovo nei contenuti altrui. Cosa ne pensi tu? Qual è il modo di rapportarsi con queste persone?
Ne penso male. Meglio lasciarle perdere e non farsi succhiare energia.
- Oltre al panorama culturale, hai anche una lunga esperienza nel Search Engine Optimization. Come pensi che si stia evolvendo il settore?
Ho cercato di capire un po’ tutte le dinamiche che anno dopo anno Google ha imposto a chi pubblica contenuti sul web. Non si può fare a meno di avere una visione d’insieme e rendersi conto dell’importanza di fare un certo di tipo PR oggi, per avere dei risultati in termini di visibilità.
Questa intervista per conto mio ne è l’esempio. Sinergie diverse che, oltre a dare una spinta reciproca in avanti nella rank, si mettono insieme per poter fornire degli spunti di riflessione ai lettori, sperando inoltre di dare del valore aggiunto. Senza dimenticare, nel frattempo, di avere un occhio di riguardo anche per i meri aspetti tecnici SEO.
- Quando scrivi i tuoi articoli dai maggiore attenzione all’utilizzo delle keywords, oppure badi più all’aspetto semantico?
Cerco di curare entrambi gli aspetti. Mi piace scrivere bene, in maniera originale e personale, ma è evidente che se vogliamo avere qualche accesso in più dai motori di ricerca non dobbiamo sottovalutare un buon uso delle keywords.
- Siamo in un momento in cui sembra che si stia passando da “Content is the King” a “Video is the King”. Secondo te i contenuti video stanno davvero surclassando la parola scritta?
Difficile dare una risposta. Ci sono certi personaggi che con i video (Montemagno insegna) hanno fatto il salto quantico per così dire e questa potrebbe essere la risposta alla tua domanda. Ma, come al solito, ora arriva anche la fuffa. Video improponibili e di bassa qualità stanno invadendo la rete.
Non vorrei che i contenuti video facessero la fine degli ebook. Non vorrei, insomma, che fosse solo una moda.
- Un consiglio da parte tua rivolto a coloro che vogliono gestire al meglio un blog, di qualunque argomento ci si voglia occupare?!?
Un blog deve essere il braccio armato di un progetto.
Ringraziamo Ferruccio Gianola per la piacevole chiacchierata e per la disponibilità avuta nei nostri confronti.
La foto utilizzata per l’intervista è di Adrian Rooymans