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L’insostenibile arroganza dei cosiddetti ‘super-esperti’

Avete mai provato a mettervi sotto l’occhio dei riflettori nell’ambito del Web Marketing? Si entra in un mondo estremamente vasto e composto, per la maggior parte dei casi, da professionisti di spessore che poi si rivelano anche persone squisite. Ne abbiamo conosciute tante nel corso degli ultimi anni, molti di essi sono stati anche nostri ospiti sul blog.

A volte però accade che quelli che in effetti ci sembrano delle… zucche vuote, alla fine dei conti si rivelano esserlo sul serio. O forse anche peggio.

L’arroganza come base

In quel vasto settore (se così possiamo definirlo) che chiamiamo marketing digitale ci sono diverse tipologie di persone, come è ovvio che sia in ogni ambito della realtà. Poche volte, però, ci si trova dinnanzi a un’arroganza e a una insostenibile presuntuosità che rendono i rapporti praticamente impossibili.

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Per fortuna, questi Web Marketing Specialist con il carattere un po’ così sono pochi, ma non pochissimi. Essi si nascondono nei meandri del web, acquattati nell’ombra. Celati tra gli innumerevoli membri dei gruppi Facebook, pronti a balzare fuori per “aggredire alla gola” il povero malcapitato preso di mira.

Una chiara e classica forma di cyberbullismo che è diventato, nel corso degli ultimi tempi, una dei più gravi pericoli in circolazione.

Web Marketing: saper curare il rapporto con i “colleghi

Attenzione però, non bisogna commettere l’errore di chiudersi in se stessi per paura di ricevere qualche commento non proprio idilliaco. Come abbiamo scritto in un articolo sulle recensioni dei clienti, a volte anche un feedback negativo può diventare una buona opportunità se sappiamo giocare le nostre carte.

Una mia recente esperienza, vissuta in uno dei gruppi con un maggior numero di iscritti (ovviamente su Facebook), mi ha portato a raccontarla in questa forma, senza far nomi ma allargando il discorso.

La condivisione di un articolo già potenzialmente adatto ad attrarre polemiche, ovvero quello su Gianluca Vacchi, ha scatenato nel suddetto pubblico un engagement che definire distruttivo è dir poco. Al di là di quelle che possono essere le considerazioni personali sul personaggio e sull’articolo stesso (su cui chiunque ha la massima libertà di esprimere il proprio parere), quello che ha lasciato il segno in me è stato l’atteggiamento da branco.

Ecco dunque che si è materializzata, davanti ai miei occhi, il lato oscuro del Web Marketing e degli specialisti che lo popolano. E non è stato davvero un bel vedere.

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Saper accettare le critiche costruttive

Chiunque decida di mettersi in gioco mettendo all’attenzione altrui dei propri contenuti deve essere sempre pronto al dialogo. Le critiche arriveranno e talvolta potranno essere anche severe, ma con modi civili ogni occasione può essere quella giusta per migliorare, stringere rapporti, capire quali sono gli errori commessi.

Ogni articolo può essere scritto meglio ed essere più approfondito. Scrivere il post perfetto è una mera utopia, ma di certo si può imparare dai propri errori. In tal senso, è davvero utile conoscere le opinioni degli specialisti e avere un confronto diretto con loro. Questo può avvenire però solo se il confronto resta nei confini della civiltà.

La mia recente esperienza (lo ripeto, in uno dei gruppi più importanti su Facebook) ha però fatto emergere la parte negativa di questo lavoro. Spesso, molti blogger che hanno iniziato da poco la loro attività hanno paura di condividere i loro articoli in questi gruppi in cui sono iscritti i grandi super-esperti. Hanno paura di essere derisi, essere presi in giro e messi alla berlina dinnanzi agli occhi di tutti gli iscritti.

Le cattiverie gratuite e l’atteggiamento da bulli del web

Ma a cosa è dovuto questo atteggiamento provocatorio e grottesco che molti pseudo-specialisti utilizzano per schernire il lavoro altrui? Alcuni di loro potrebbero difendersi dicendo cose del tipo “siamo noi a essere stufi di leggere articoli pieni di fuffa” e frasi che si mantengono su questo tono.

Per carità, ognuno ha il diritto di esprimere la propria opinione. Il problema è che poi si innesca un meccanismo perverso che porta questi specialisti a unirsi in gruppo per andare ad attaccare lo sventurato blogger di turno. Cos’è questo se non il classico atteggiamento da bulli?!

Il solito gruppetto di individui (nel caso di internet protetti dallo schermo del pc) che si uniscono per sminuire il lavoro e le capacità altrui.

Proprio quando si suol dire ricevere il buon esempio da chi ne sa più di noi…

Venghino siori, venghino: benvenuti al circo dei buffoni

L’esperienza negativa che ho vissuto su questo gruppo mi ha fatto capire diverse cose, ma soprattutto una. I grandi professionisti che ammiriamo e seguiamo sono in realtà normalissimi esseri umani (troppo umani), soggetti anche loro allo scazzo quotidiano e alle antipatie per alcuni.

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Devo dire la verità, sono rimasto un bel po’ deluso. Non tanto dalla considerazione che i professionisti sono in realtà esseri umani (bella scoperta), ma soprattutto dalla volontà di creare il branco per infamare qualcuno. Un modo di fare per altro ormai ben strutturato, un meccanismo ben conosciuto e pronto a scattare al minimo segnale che il guru di turno lancia ai suoi seguaci.

In parole povere, questi attacchi all’arma bianca contro il blogger di turno sono ripetuti spessissimo. Di questo passo, i gruppi avranno migliaia di iscritti ma saranno i soliti 7-8 a condividere contenuti, giusto per bearsi dell’adorazione degli adepti che tentano in tutti i modi di farsi notare dal “grande nome”.

Il circolo degli eletti dovrebbe essere un luogo di conoscenza, uno spazio in cui i grandi specialisti mettono in campo il proprio sapere per aiutare gli altri a migliorare. Creare un confronto aperto e civile, così da poter comunque diffondere qualche conoscenza agli altri iscritti.

Alla resa dei conti, invece, mi sono sentito in una specie di circo popolato da buffoni intenti a realizzare il solito spettacolino da quattro soldi. Esattamente il medesimo comportamento dei bulli che, se un tempo insozzavano le strade, ora tentano di conquistare con i loro metodi prevaricatori anche il web.

Una grande delusione umana più che professionale, che per fortuna non cancella mesi e mesi di ottimi rapporti creati con persone eccezionali. Professionisti di valore che hanno mantenuto una grande umiltà pur diventando nomi famosi all’interno del vasto settore del Web Marketing.

A te è capitato di trovarti in situazioni così spiacevoli? Scrivimi nei commenti la tua opinione su queste forme di cyberbullismo che a volte si presentano in forme così volgari.

Keli

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