Gli influencer, l’hashtag #sponsorizzato e il marketing occulto
L'attività degli influencer viene regolarizzata attraverso l'utilizzo di precisi hashtag, per mettere in chiaro le diverse comunicazioni fatte
Tempi duri per gli influencer! L’Antitrust ha da poco inviato delle lettere a tutti i cosiddetti guru del web, intesi come coloro che riescono a incanalare i gusti degli utenti sui social con le loro opinioni. La comunicazione del Garante spinge queste star della Rete a pubblicare post promozionali in maniera più chiara e cristallina, utilizzando un preciso hashtag.
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Influencer e l’hashtag #sponsorizzato
Una notizia che sta rimbalzando dappertutto nelle ultime ore e che abbiamo deciso di affrontare anche noi, ponendo una riflessione sul ruolo degli influencer e su quel tipo di pubblicità che possiamo anche definire marketing occulto.
L’idea di porre un freno al lavoro degli influencer, inteso come regolamentazione che assicurasse una maggiore trasparenza per gli utenti, era una questione discussa già da un bel po’ di tempo.
Se già di per sé la figura stessa dell’influencer provoca accese discussioni e polemiche, puoi solo immaginare cosa quale pandemonio si possa scatenare quando affrontiamo la questione della legittimità di un determinato tipo di comunicazione.
Le nuove norme diramate dall’Antitrust spingono gli influencer ha pubblicare i propri post promozionali mettendo in evidenza l’aspetto commerciale dello stesso. Ecco perché, da adesso in avanti, i cosiddetti influencer dovranno inserire hashtag come #sponsorizzato, oppure #advertising o #pubblicità, per avvisare l’utente che lo visualizza che si tratta di un contenuto commerciale.
Utilizzare la star del web per conquistare i social
È diventata una vera e propria moda o, per meglio dire, una precisa strategia di marketing che di certo non può essere vista come innovativa. Sin dal paleozoico pubblicitario, tutte le grandi società hanno cercato di accalappiare qualche grande nome per pubblicizzare qualcosa. Allo stesso modo succede nel web, con i Social Media a svolgere il ruolo di vetrina adatta per raggiungere lo scopo finale.
I cosiddetti influencer sono personaggi molti discussi e chiacchierati che, una volta conquistata la meritata celebrità, vengono utilizzati per pubblicizzare i prodotti di vari Brand. In questo modo, le aziende ottengono una visibilità enorme e anche un ritorno economico assicurato visto che l’influecer è per l’appunto in grado di influenzare i gusti e le mode del momento.
Prendiamo il caso di personaggi conosciutissimi e molto in voga, come per esempio la blogger Chiara Ferragni, la showgirl Belen Rodriguez o ancora la famosa super modella Irina Shayk.
Queste splendide donne hanno un seguito di follower innumerevole, perciò un’azienda che lavora nello stesso settore ingaggia personaggi di tale levatura che inizia a pubblicare sui propri canali social (in particolar modo Facebook e Instagram) dei post che danno visibilità al Brand.
Tutti guadagnano in popolarità e tutti sono contenti.
Alla ricerca di una pubblicità più trasparente
Come accennato in precedenza, il discorso sulla trasparenza e sul modo di comunicare di questi grandi nomi viene discussa ormai da anni. Era però nell’aria, negli ultimi tempi, il fatto che si stesse per arrivare a una sorta di stretta finale per quel che riguarda l’Influencer Marketing e la trasparenza.
Sembra proprio che questa sorta di resa dei conti sia arrivata al momento cruciale. In realtà, le cose non cambieranno molto per gli influencer (dovranno semplicemente indicare l’aspetto promozionale del post con un apposito hashtag).
Semmai, il grande cambiamento viene attuato nell’immenso mondo del marketing digitale, con l’autorità che cerca di rendere le cose sempre più chiare per evitare fenomeni poco piacevoli di cui parliamo nel prossimo paragrafo.
Marketing occulto, quando l’influencer ti “influenza”
Toccando il delicato argomento degli influencer, si finisce a parlare di quelle forme pubblicitarie che puntano sull’aspetto emotivo degli utenti. Questi, essendo affezionati al beniamino di turno, sono facili prede dei messaggi pubblicitari celati dietro post solari e magari ammiccanti.
Quello che definiamo marketing occulto non è altro che una forma di pubblicità indiretta che viene sempre più spesso utilizzato da aziende e professionisti. Si tratta di una strategia di marketing che sfrutta il passaparola (servendosi degli influencer) per promuovere in maniera oscura e poco palese.
Il marketing occulto può portare grandi vantaggi. Le aziende puntano su questa strategia per ampliare il proprio bacino d’utenza, sfruttando la popolarità della star che decide di pubblicizzarne servizi/prodotti/brand.
L’aspetto subdolo è che l’utente viene sommariamente spinto, facendo leva sul suo sentimento verso l’influencer, a effettuare un acquisto o una determinata operazione semplicemente per far qualcosa che lo avvicini al proprio idolo.
Perciò, possiamo dire che l’aspetto negativo di questo sottocategoria del marketing digitale è il fatto che esso sia poco chiaro e volutamente ambiguo.
L’utente non percepisce il post dell’influencer come un contenuto promozionale. In questo modo, l’azione di un’azienda (l’acquisto o la visita a un sito) non è il risultato di una buona considerazione di un prodotto. Si tratta invece di una “naturale” spinta a imitare il comportamento della star che sponsorizza (senza dirlo) un servizio all’interno del proprio post.
Il ruolo degli influenzatori: esempi da seguire o summa di fuffa?
Abbiamo visto chi sono (ogni settore ha dei nomi di punta), ma quello che bisogna mettere bene in evidenza è cosa sono gli influencer. Ragioniamo quindi sul loro ruolo nella società e della loro importanza all’interno del panorama digitale.
Si tratta di un’ovvia provocazione, visto che l’importanza degli influencer è già stata appurata (nei paragrafi precedenti). Il punto della questione è se, influenti o meno, questi personaggi siano davvero degli esempi da seguire e da imitare oppure semplici portatori di fuffa.
Sono considerazioni su cui ognuno di noi può farsi un’idea ben precisa. Se da una parte gli influencer rappresentano strumenti di comunicazione formidabili per le aziende, dall’altra raffigurano dei pallidi simulacri della società dei consumi.
Più che grandi nomi, a volte si tratta di personaggi resi noti dall’incidenza dei media che devono però rispettare la dignità degli esseri umani. Il grave pericolo per un influencer è sviluppare una forma di narcisismo che rischia di diventare patologico. Questo può portare a dei comportamenti poco consoni che allontaneranno gli utenti dal loro idolo.
In conclusione
Viste le ultime novità, si potrebbe dire che forse le cose non cambieranno granché per gli influencer. L’enorme cambiamento (una sorta di rivoluzione culturale/digitale) sta proprio nel rendere meno oscuro questo marketing occulto… da oggi (grazie all’Antitrust) molto meno misterioso.
Tu cosa ne pensi in merito? Scrivimi nei commenti la tua opinione, sia per quel che riguarda il ruolo degli influencer che per il marketing occulto.
Esprimo la mia opinione, adesso, non in quanto professionista ma proprio come consumatrice. Pongo l’esempio di una grande influencer del mondo beauty: Clio Make Up. Clio Zammatteo è una make up artist che ha avuto la bravura non solo di attirare il pubblico, ma anche il pregio di restare fedele al proprio ruolo professionale. In altre parole, a differenza di tante altre youtubers guru di non so cosa, non si è persa dietro a sciocchi vlog, ricette e via dicendo. Clio continua a occuparsi di make up, le sue recensioni riguardano sempre ed esclusivamente prodotti di make up e di cura della persona. Premesso che le opinioni sono sempre personali, posso dire che le sue sono espresse in modo chiaro, sono approfondite e motivate e, almeno apparentemente, sono sincere. Anche quando specifica che il video è in collaborazione con un’azienda, il suo parere è sempre onesto e fedele al tipo di esperienza avuto con i prodotti sottoposti alla sua attenzione. Cosa voglio arrivare a dire? Gli influencer possono anche scrivere un hashtag, ma se le loro opinioni sono positive solo perché vengono pagati dalle aziende, se il pubblico non è capace di essere critico, ma di cosa stiamo parlando esattamente? A volte gli influencer saranno pure narcisisti, ma se un seguito lo hanno è perché evidentemente il pubblico non è in grado di accorgersene, e questo è ben più grave.
Ciao Bruna, in pratica tu sposti l’ago della bilancia della personalità anche nei confronti degli utenti che seguono (con grande fedeltà) questi influencer che vengono utilizzati come vetrine?!?
Assolutamente sì! Sta a me anche valutare la professionalità dell’influencer e la sua onestà. Certo, nessuno può metterci la mano sul fuoco, ma almeno si prova.
Cosa ne pensi del cosiddetto marketing occulto? Secondo te questa decisione dell’Antitrust potrebbe mettere la parola fine a questa forma, diciamo poco elegante, di strategia pubblicitaria?
Metterà fine a una prassi, non di certo al potere di suggestionare il pubblico ;)