Come creare un contenuto che converte, ne parliamo con Valentina Turchetti

Come deve essere strutturato un contenuto in grado di portare risultati concreti? Parliamoci chiaro, per definire se una strategia di Content Marketing funziona o è fallimentare bisogna per forza di cose analizzare i risultati. I tuoi contenuti convertono? Allora stai lavorando bene; non ci sono conversioni? Bisogna modificare qualcosa.
Certo, non è facile trovare la ricetta giusta per un determinato ambito. Per saperne di più abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con una delle migliori specialiste del settore: Valentina Turchetti.
- Buongiorno Valentina, siamo felici di averti come ospite sul nostro blog. Possiamo iniziare con qualche parola da parte tue su come hai iniziato a occuparti di web in modo professionale. A te la parola.
Ciao Vincenzo, grazie a te per l’opportunità. All’inizio è nato tutto quasi per gioco: stavo frequentando il Master in Marketing Management de IlSole24Ore, un master full time molto impegnativo, ma, nel frattempo, alla sera dopo cena, ho incominciato ad appassionarmi al mondo del web marketing, seguendo corsi di formazione e leggendo molto.
Pian piano, dopo aver fatto qualche esperienza in agenzie di comunicazione e aziende in ambito marketing, ho aperto il mio blog e sono arrivate le prime collaborazioni.
- Sei una delle professioniste più apprezzate nel settore del Content Marketing, perciò non posso che farti una domanda che ti avranno fatto cento volte: quali sono le caratteristiche di un contenuto di qualità?
Guarda, un contenuto di qualità è un contenuto che risponde ad un bisogno delle persone, un contenuto che è in grado di soddisfare una precisa ricerca degli utenti, di risolvere un problema. La domanda che bisognerebbe sempre farsi è: “Perché una persona dovrebbe leggere quello che scrivo?”
- Per fare in modo che il contenuto sia utile, bisogna conoscere le esigenze del target di riferimento. Come studiare il comportamento e il linguaggio preferito da questa massa di utenti?
Il modo migliore, secondo me, è il listening, vale a dire l’ascolto e il monitoraggio della rete (su blog, forum, social network), per capire di che cosa parla il target online, come ne parla, perché ne parla.
Il listening è un’attività molto utile che andrebbe svolta non solo all’inizio di un progetto, quindi prima di agire, ma anche in itinere per mappare le conversazioni del target sul proprio brand e su quello dei competitor.
- Inserimento di elementi come banner, gif, video e altro ancora nei contenuti. Favorevole o contraria?
Si tratta di element sicuramente utili per un target specifico e un determinate canale: dipende anche dal posizionamento del brand scegliere di adottare un gif piuttosto che un altro elemento visual. Sono tutti aspetti che vanno valutati in fase strategica.
- Parlaci del tuo libro “Web Content che converte”. La scelta di scrivere questo libro nasce anche dalle difficoltà che hai notato in aziende e professionisti del settore?
Sì, molte aziende non si rendono nemmeno conto di aver già tanto materiale, tanti contenuti da poter sviluppare in rete.
Il mio libro vuole essere una guida pratica, da tenere sulla scrivania e consultare al momento dei bisogno, per capire come creare contenuti utili al business, contenuti che generino, appunto, una conversione, a seconda degli obiettivi che ci si è posti (lead, vendite, traffico e così via).
- Hai pubblicato anche l’ebook “Social Media Marketing: Strategie per costruire e gestire efficacemente le tue comunicazioni sui Social Media”. Non basta creare un contenuto, bisogna anche saperlo promuovere. Cosa puoi dirci in merito a questo?
Assolutamente sì: una volta che hai creato il contenuto, arriva il bello. È un po’ come quando l’imprenditore è contento perché ha appena fatto fare il sito e si siede in poltrona, aspettando che i risultati arrivino da soli: eh no, la creazione del sito è il punto di partenza, non di arrivo.
La promozione dei contenuti è vitale, soprattutto sui social network e su Facebook in particolare, che è a tutti gli effetti un paid media.
- Secondo te perché ancora oggi molte aziende sembrano restie a puntare sulla comunicazione digitale?
Ne ho parlato in un post sul mio blog qualche tempo fa. Di fatto credo che i motivi siano sostanzialmente 3:
1. La non conoscenza esatta dei risultati e della misurazione dei risultati. Spesso la comunicazione, soprattutto quella digitale, viene ancora percepita come qualcosa di astratto.
2. L’inconsapevolezza lato budget. Pensare che il web sia gratis, o quasi, è pura follia. Ogni azienda che decide di andare online, deve definire un budget per le varie attività da implementare.
3. L’inconsapevolezza lato risorse umane. Servono persone competente, preparate ed affidabili che sappiano fare web marketing: o ci si rivolge ad un consulente esterno/weg agency o si deve formare/assumere personale in organico.
Non si pùò pensare di far fare web marketing ad una risorsa qualsiasi 30 minuti al giorno al rientro dalla pausa pranzo, perché il suo lavoro è un altro. E il lavoro del web marketing manager è a tutti gli effetti un Lavoro.
- Sei CoFounder del Marketing Business Summit. Cosa bolle in pentola per la prossima edizione di novembre a Milano?
La seconda edizione del Marketing Business Summit (www.mbsummit.it) si terrà il 23 e 24 novembre a Milano.
Ci siamo accorti come le persone vogliano approfondire in modo particolare il mondo SEO: ecco perché quest’anno abbiamo puntato su numerosi interventi SEO e abbiamo dato vita ad un Laboratorio SEO, vale a dire una sessione di 30 minuti circa a fine della prima giornata di evento durante la quale verranno estratte alcune candidature di siti, blog, e-commerce dei partecipanti e analizzati dal punto di vista SEO da 3 SEO Specialist in plenaria.
La SEO non è però l’unico argomento del Marketing Business Summit: i temi trattati saranno anche legati al business e al marketing in generale, quindi, oltre a SEO, Social Media Marketing, Facebook Ads, Google AdWords, Analytics, E-commerce, Growth Hacking, abbiamo introdotto topic nuovi:
• Customer Experience
• Diritto della Rete
• Affiliate Marketing
• Business Writing
• Web Copywriting Il tutto per fornire ai partecipanti un’esperienza formativa completa al 100%.
Altra grande novità è la presenza di relatori internazionali (con traduzione simultanea), come: Jon Myers, Chief Growth Officer DeepCrawl, Barry Adams, SEO e Founder Polemic Digital, Teresa Masterson, freelance Editor e ex Web Editor NBC Philadelphia, Kaspar Szymanski, SEO e ex Google Search Quality Strategist).
- Parlaci dei tuoi progetti YourDigitalWeb e SEO Buzz. Non si può dire che non ti dai da fare :)
SEOBuzz è il mio sit personale dove è presente anche il blog su cui scrivo di comunicazione online.
YourDigitalWeb, invece, è un network di professionisti del web, ognuno focalizzato su una precisa expertise, che ho co-fondato insieme a mio marito, Marco Maltraversi, SEO Specialist.
- Un tuo consiglio per chi decide di iniziare un percorso professionale simile al tuo.
Il web è un mondo che può regalare tante soddisfazioni, ma richiede tanto impegno e sacrifice, uno studio continuo e il fatto di dover essere sempre “sul pezzo”.
Proprio perché le dinamiche cambiano continuamente e tante persone si professano esperti del settore quasi ogni giorno, il mio consiglio è quello di abbassare la testa, lavorare sodo, mostrare ciò che si sa fare (con i fatti, non con le parole) e specializzarsi il più possibile in un ramo del web marketing.
I tuttologi non possono esistere!
Ringraziamo Valentina Turchetti per la sua cortesia e per la disponibilità avuta nei nostri riguardi.