Intervista a Patrizia Caridi, una calabrese alla conquista del Nord nel segno della comunicazione
Questa settimana parliamo di comunicazione e marketing, alcuni degli ambiti che trattiamo spesso, con una professionista in grado di dar lustro alla propria regione di provenienza.
Patrizia Caridi è una donna calabrese tosta, competente e sicura di sé, una professionista in grado di conquistare il proprio spazio nel Nord Italia. Conosciamo il percorso professionale di Patrizia, con i suoi consigli nel campo della comunicazione, del Web Marketing e altro ancora.
- Buongiorno Patrizia, benvenuta sul nostro blog. Tanto per cominciare e riscaldarci a dovere, parlaci di come hai iniziato a occuparti di web e di comunicazione.
Definirei il mio approccio alla comunicazione un percorso di naturale spirito di adattamento. Dopo l’unico e soprattutto brevissimo periodo da dipendente in una cooperativa con il ruolo di hostess congressi , fui spinta un po’ per necessità di gestione prole, troppo piccoli allora, un po’ per la naturale predisposizione al mio essere autonoma ad aprire una partita iva, che mi permettesse di prendermi cura dei miei figli e di rendermi nel mio piccolo indipendente.
Mi occupavo di PTO – Pubblicità Tramite l’Oggetto, ovvero la consulenza e la fornitura di gadget per la promozione delle aziende, e questo lavoro per un’attitudine personale alle PR mi ha dato grandi soddisfazioni portandomi ad entrare in contatto con grandi imprese, dall’automotive come Fiat alla comunicazione quali Mediaset e Gruppi radiofonici come il gruppo Finelco (Virgin radio, Radio Montecarlo e Radio 105).
Nel corso degli anni, il mercato ha fatto poi il resto e mi sono adeguata a quelli che potevano essere effettivamente i bisogni dei potenziali clienti. Le aziende necessitavano sempre più di visibiltà smart diretta e immediata e il mercato offriva i mezzi necessari a soddisfare tale esigenza. Mi sono ritrovata così ad un certo punto a comprendere che la comunicazione era il mio ecosistema naturale, e che comunque mi permetteva di esprimermi in tutte le forme che essa proponeva.
- Sei una professionista da sempre attratta dal mondo imprenditoriale e delle imprese, proprio per questo voglio chiederti questo: come sta cambiando secondo te il settore professionale, tenendo in conto il grande sviluppo del web?
Le imprese italiane, stanno svecchiandosi, l’arcaico modus operandi sta finalmente cambiando anche nel nostro Paese, comprendendo l’importanza del web come supporto per la comunicazione e la vendita dei propri prodotti e servizi attraverso piattaforme che offrono sempre più la possibilità di gestire anche in piena autonomia e in modo più diretto e smart la visibilità.
Anche per portare clienti all’interno di un ristorante oggi è necessaria la visibilità attraverso il web. Una vetrina ormai da diversi decenni necessaria per sopravvivere alla concorrenza.
- Parlaci dei tuoi progetti Investo Magazine e Startup Generation.
Investo Magazine la considero la mia bambina, ho due figli adolescenti e lei è un po’ una figlia. Nasce nel 2011 come rivista free press dedicata ai mercati e al Luxury Lifestyle che veniva distribuita attraverso Hotel5stelle , Golf club, resort e location di lusso, dove era più facile trovare il target interessato al contenuto di Investo.
Viaggiando spesso mi sono ritrovata in alberghi di un certo livello nei quali solitamente trovavo riviste freepress legate sì al luxury ma che non soddisfavano la mia sete di conoscenza su alcuni argomenti. Nello stesso periodo iniziava la grande crisi e i media parlavano esclusivamente dei disastri economici. Non essendo preparata in materia sentivo la necessità di informarmi e la mia curiosità mi ha portato poi a chiedermi se ci fossero però delle eccellenze in grado di superare il periodo e soprattutto capire come mai queste riuscivano mentre gli altri fallivano.
Ho la grande fortuna di essere predisposta ad osare e a chiedere . Ho cominciato a contattare alcuni giornalisti, grafici, creando così un team Editoriale di grandi firme nazionali che contribuisse a realizzare tale progetto,mi riferisco a giornalisti professionisti di quotidiani nazionali de La Stampa, il Giornale, Il Sole24ore, che hanno abbracciato la mia idea.
Sempre per lo stesso motivo di “spirito di adattamento” e a cambiamenti imposti dalla vita ho poi optato nel 2014 ad una completa direzione sul web senza abbandonare l’idea di far ritornare un giorno Investo Magazine cartaceo perché una forma di comunicazione non deve escludere l’altra, la carta ha pur sempre un certo fascino ed è un contenitore sempre valido, e oggi la carta è anche interattiva.
Start Up Generation, invece nasce nel 2013, dall’idea di dare gratuitamente visibilità alle startup. Le startup hanno ovviamente necessità di farsi conoscere e di entrare in contatto con i Business Angels e Venture Capital, necessari alla concretizzazione dei progetti imprenditoriali, e non solo.
Infatti sul canale YouTube di Start Up Generation abbiamo caricato video dedicati all’educazione al fare impresa, e attraverso l’esperienza di chi ce l’ha fatta spieghiamo come fare impresa, come investono BA e VC e a quali consulenti rivolgersi per la realizzazione dei propri progetti.
Quando si ha un’idea e non si hanno i mezzi economici per realizzarla non si deve rinunciare, ma sicuramente occorre pensare al modo migliore per cominciare a crearne le fondamenta necessarie a rendere stabile e duraturo il progetto professionale. Un buon Business Plan, un Team affiatato e tanta tenacia e spirito di adattamento aiuteranno sicuramente a trovare i fondi necessari.
- Ti va di parlarci della tua collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino?
Una collaborazione della quale vado molto fiera. Nel 2014 visto il progetto Start Up Generation, il Salone Internazionale del Libro mi contattò per presentare un’idea legata all’ecosistema startup. Quell’anno veniva inserito nel Salone l’area #BookTotheFuture dedicata alle startup editoriali.
Ho così proposto e realizzato il Pitch Date, un match in stile speed date che permetteva alle startup di presentarsi agli investitori in dieci minuti di tempo. All’interno del salone ho avuto anche modo di realizzare un evento chiamato Investo Day con l’intento di parlare dell’importanza della Cultura e Investimento, un tema a me molto caro.
Un mondo senza cultura non è un mondo libero, e anche a livello imprenditoriale è necessaria una cultura che possa permettere la realizzazione e la concretizzazione dei propri progetti.
- Quanto sono importanti per le aziende i servizi web di qualità? Come incide un piano web hosting performante sul destino di una società che vuole crescere?
Tutto ciò che è qualità è importante , la qualità è un investimento al quale non rinunciare. Un servizio web hosting di qualità contribuisce moltissimo alla velocità di caricamento delle pagine e quindi alla usability, la velocità con la quale le pagine si caricano è un fattore che influisce nel posizionamento del sito stesso, e garantisce comunque un ritorno dell’investimento.
- Gli errori che secondo te una piccola azienda non dovrebbe mai commettere ma che invece vengono commessi regolarmente?
In economia aziendale si studia che un’impresa ha alla base “il Rischio”, sono fermamente convinta che talvolta non si calcoli accuratamente il rischio del rischio stesso. Occorrerebbe avere la giusta dose di coraggio ma infiniti piani di riserva se il piano A non funziona.
- Una professionista calabrese che trova il successo in una città come Torino. Difficoltà nel meridione nel seguire una certa evoluzione che comprende il web o tua scelta di vita?
Torino la considero ormai casa mia, una città che mi ha accolta e che ho visto cambiare molto. Simile per alcuni versi alla Calabria, mi riferisco a quel briciolo di diffidenza che ho riscontrato sia nei torinesi e che comunque appartiene anche a noi calabresi, la differenza è che Torino, in qualità di prima Capitale ha una storia culturale e industriale notevole ed è uno dei poli del nord Italia più innovativi.
Sono arrivata a Torino giovanissima, per amore. Mi sono sposata a meno 20 giorni dal mio diciannovesimo compleanno con un torinese di origini calabre. Amo la mia terra, ma sicuramente se fossi rimasta in Calabria le difficoltà sarebbero state notevoli nell’approcciarmi al mondo del lavoro e soprattutto nella settore della comunicazione e del web.
La nostra terra è bellissima e ha tutte le carte in regola per poter avere sviluppi anche con, e attraverso, il settore web. Purtroppo tanti fattori negativi remano contro uno sviluppo immediato o comunque nel breve/medio termine, basta pensare alle difficoltà nei servizi di trasporti.
Un esempio banale, per andare in aereo a Londra da Torino spendo 70€ per a/r , mentre per andare a casa mia in Calabria ne devo spendere il triplo con le difficoltà ulteriori della carenza dei mezzi necessari al trasferimento da aeroporto al paese di origine.
Bisognerebbe partire da un cambiamento radicale, quello dell’apertura senza paura al nuovo. All’ampliamento dei servizi mancanti. Spesso l’incognita genera paura, per cambiare non occorre coraggio ma bensì azione.
- Un consiglio da parte tua rivolto ai giovani professionisti che si affacciano per la prima volta nel mondo del business online.
I giovanissimi li invidio molto, non solo per una questione anagrafica, una sana invidia data dal fatto che essendo nativi digitali hanno la possibilità di addentrasi sin da subito nel business online. Mentre noi trenta/quarantenni, adolescenti di secondo pelo, abbiamo dovuto con fatica trasformare e far accettare la trasformazione alle vecchie imprese.
L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di progettare, pianificare e agire, perché oggi i mezzi non mancano , ma soprattutto seguire il cambiamento senza nessuna paura, Le cose migliori della vita si trovano oltre il terrore, il terrore del fallimento non deve esistere, perché anche dai fallimenti è possibile trarne vantaggio e come si dice da noi “parola mia”.
Un grande ringraziamento da parte nostra alla simpaticissima Patrizia Caridi, professionista in grado di conquistare l’attenzione e la stima dei migliori professionisti in circolazione.