Marketing

Visual Storytelling: gli strumenti (giusti) per la tua storia

Siamo giunti ormai alla fine del nostro viaggio nel magico e coloratissimo (ma molto serio) nel mondo del visual marketing. A questo punto, dopo aver parlato di come si imposta una strategia di visual storytelling, della scelta dei contenuti e dei canali è bene discutere di quelli che sono gli strumenti (che considero personalmente) più utili per raccontare la tua storia online. Ma andiamo per ordine.

servizi hosting professionali

Non sarò simpatica come sempre perché i post tecnici mi rendono seriosa. Scherzo, come faccio ad essere seria e non sorridere come una scema mentre scrivo di tool per il visual storytelling? Puoi utilizzare tutti gli strumenti che vuoi ma è la passione (e la fase di ascolto, pianificazione ed organizzazione) la vera leva del successo. Senza dimenticare, ovviamente, che quello che racconti deve interessare il tuo pubblico altrimenti è meglio andare a ballare la macarena come l’ultimo dell’anno, insieme alle zie e alle nonne. Ti pare?

Come ho sostenuto più volte negli scorsi appuntamenti, il visual marketing è più una questione di approccio che di canali, strumenti e contenuti. Il visual storytelling, infatti, è una metodologia di marketing bella e fatta, complicata da applicare perché è nei dettagli la potenza e l’efficacia di una storia che funziona. Detto questo, quali sono gli strumenti giusti per raccontare la tua storia? Oltre alla solita risposta da consulente digitale imbruttito (“dipende”) ti provo a raccontare quali sono quelli che, per me, sono i più validi et utili et semplici tool per il tuo visual storytelling. Cominciamo? Pronti, partenza, aspetta devo prendere un’altra tazzina di caffè!

#1 Cervello, carta e penna

Lo strumento principale di uno storyteller deve essere sempre – oltre alla professionalità – il cervello unito, a doppio filo, con il cuore. Senza anima, una storia non parte, non emoziona. Insomma, proprio non funziona. Mi dispiace: gli obiettivi di business devono essere coerenti con l’empatia che crei presso i tuoi utenti. Insomma, mettiti seduto comodo e ragiona quando scrivi una storia e scegli i contenuti visuali per raccontarla.

I tuoi contenuti visuali sono coerenti con i tuoi obiettivi? Quanto raccontano di te e del tuo brand? Quanto arrivano ai tuoi utenti? Il tuo valore è chiaro? Una comunicazione poco coerente non funziona. Cuore, mente e business vanno accordati in un flusso narrativo per essere davvero efficaci, altrimenti siediti che ti offro un caffè. Hai appena perso tantissimo tempo a leggere più di 15mila parole (se hai letto gli articoli precedenti).

Altri strumenti fondamentali per uno storytelling visuale efficace? Carta, penna e (di nuovo) cervello. Se non ragioni, non crei. Se non sai creare difficilmente la tua storia (visuale) funzionerà. Siediti, sgombera la mente e butta giù tutto quello che ti passa per la testa: ecco il tuo strumento di comunicazione visuale. Gli schizzi con le frecce si trasformeranno in infografiche da realizzare con Photoshop, schemi strani diventeranno mappe interattive con MindMap, storyboard improvvisati diventeranno flussi narrativi con Steller. Insomma, elaborare prima a mano e poi su digitale è la soluzione per un visual storytelling efficace.

#2 Fotosciop for dummies: Canva, Pablo e PicMonkey

Ammettiamolo: non tutti sanno usare Photoshop o InDesign. Hai tentato di ragionare a livelli ma proprio non ci riesci. Il “cerotto” per te è quello della pubblicità della Pic e lo strumento “bacchetta magica” è quella della fata madrina di Cenerentola. Vero? Già, siamo tutti sulla stessa (tristissima) barca. C’è però un faro di speranza per tutti noi!

Quando Guy Kawasaki ha creato Canva il tuo cuore ha perso qualche battito. Il tuo primo pensiero (ammettilo!) è stato “Grazie Signore! Hanno riattivato Picnik. Sono pronta!” invece niente: i tavoli non si stavano apparecchiando per il tuo pic-nic grafico, nessuno stava rassettando le nuvole e stendendo i prati. In compenso, però, finalmente puoi mandare a quel paese il grafico e farti da te le tue grafiche da due soldi. Eggià!

Scherzi a parte, utilizza sempre un professionista, quando puoi. Non vogliamo i grafici ed i web designer agli angoli delle strade perché sono i realizzatori di noi folli disegnatori di storie fantastiche (e voglio sottolineare che per questo articolo non sono stati maltrattati i professionisti della tavoletta grafica).

Ottimi strumenti per realizzare i contenuti delle tue storie fantastiche sono PicMonkey, Canva e Pablo. Ti lascio i loro link perché sono talmente facili da utilizzare (se ci smanetti un po’) che non richiedono particolari presentazioni. Và, produci e racconta!

#3 Bacheche fantastiche e dove trovarle

Onboard nasce il principio della creatività, come un fiore. Bella frase ad effetto, lo ammetto. Sembra che sia (reminescenze) il nome di una mostra, se non sbaglio. Sintetizza benissimo lo strumento che sto per presentarti: le mood board.

Con una mood board (dall’inglese tavola dell’umore, più o meno) è possibile raccontare la tua storia. Ti spiego subito come: la tavola dell’umore – nero, come il caffè, oggi – è una serie di immagini che, messe insieme come in un collage, ti permettono di mostrare agli utenti in un colpo d’occhio tutta la tua storia.

Da un progetto di interior design ad un matrimonio, tutto può essere raccontato attreaverso una moodboard. Il suo habitat naturale è Pinterest, il social delle immagini per eccellenza. Questo strumento (anzi, meglio chiamarlo formato?) è molto resiliente: riesce ad adattarsi con semplicità e flessibilità ad ogni canale scelto per raccontare la tua storia.

Le moodboard digitali di Pinterest, poi, evolvono naturalmente il concetto più offline di collage. Da piccolo hai mai ritagliato figure da libri e giornali per attaccarle su di un cartoncino bristol? Ecco, quella è la tua prima moodboard e tu sei stato un bambino tanto bravo a realizzarla. Clap, clap!

Le tue idee, le tue creazioni, la tua storia sono perfette per essere raccontate dallo strumento moodboard: si può creare una bacheca collaborativa su Pinterest per coinvolgere gli utenti oppure creare un’area sul tuo sito dove – dato un tema – le persone possono suggerirti contributi personali, come foto, video ed altri contenuti multimediali (favorendo l’interazione). Insomma, la moodboard è uno strumento visual perfetto per ogni storia!

#4 Il flusso narrativo: Steller e Storify

Quante volte ti sei trovato a dover raccontare la partecipazione ad un evento e a dover selezionare materiale tra centinaia (se non migliaia) di tweet o di dover scegliere i repost da Instagram da dover pubblicare. O, ancora, non ti è mai capitato di dover operare un’accurata scelta di contributi – parola complessa in arrivo – user generated content (ovvero le foto che ha scattato la zia questo Natale) per la tua storia visuale?

Insomma, devi riprodurre – in modo coerente ed organizzato – la tua storia. Devi realizzare un flusso narrativo con una linea ben precisa. Non che gli altri strumenti non servano a questo ma qui c’è bisogno dell’artiglieria pesante! La tecnologia arriva in soccorso del povero storyteller senz’arte: è possibile creare uno storify digitale grazie ad applicazioni web e mobile.

Le piattaforme più semplici ed efficaci da utilizzare per il tuo visual storytelling sono sicuramente:

  • Storify: piattaforma che permette di creare una storia attorno ad un singolo tema, argomento o evento. L’applicazione raccoglie tutto il materiale multimediale che rintraccia (post, tweet) online e li dispone – sotto la guida dello storyteller – in un flusso narrativo organizzato e multimediale. Mica male, il ragazzo!
  • Steller: il visual storytelling formato mobile. Ecco che cos’è Steller! L’applicazione – disponibile solo per iOS – permetete di raccontare la tua storia come un vero ebook multimediale, completo di foto, video e testo. Fatto per chi ama i dettagli (anche perché, diciamocelo a voce alta: delle storie ti rimangono i dettagli, incastrati tra la pelle ed il cuore).
  • Seejay: questa piattaforma di social storytelling permette a chi vuole raccontare la propria storia di farlo attraverso un muro (del pianto) virtuale. No, seriamente: quest’app – tutta italiana – aggiorna manualmente, dopo averlo creato, un wall con contributi multimediali attorno ad un evento o un hashtag. Molto utile per gli eventi live!

Le applicazioni di social storytelling sono tantissime, io ti ho selezionato quelle che ho usato almeno una volta nella vita e che hanno una resa grafica (per lo meno) superiore alla media.

#5 I social che usi tutti i giorni

Secondo me, non esiste migliore piattaforma di visual storytelling di quella che utilizzano quotidianamente i tuoi utenti. Se hai realizzato correttamente la tua strategia di visual marketing, sicuramente avrai individuato dove pascolano i tuoi utenti. Vero? Ok, una volta capito la tua nicchia dove si trova puoi tranquillamente comprendere anche i canali che utilizza. Tra questi, ci scommetto l’uncino di Capitan Uncino, hai trovato i social media. La scoperta dell’acqua calda, amico!

I tuoi utenti utilizzano tutti i giorni i social media, anche quelli più asociali. La novità sta nel fatto che non c’è nulla di più innovativo nell’utilizzare in modo personale Facebook o Instagram e raccontare la propria storia in modo strategico. Anzi, la vera innovazione sta nel trovare la tua chiave di lettura della tua storia, non nel mezzo che utilizzi per raccontarla.

Scegli il canale che meglio si adatta al tuo target ed utilizzalo come strumento di comunicazione:

  • Punta sui contenuti più adatti alle sue regole (mi raccomando, le dimensioni contano!) e ai tuoi utenti.
  • Crea un calendario editoriale tenendo conto della fase di pianificazione.
  • Pubblica con la giusta frequenza.
  • Non dimenticare di interagire.

Il vero plus dei social media è lei, la signorina interazione! Puoi interagire con le persone che, a loro volta, si rapportano con la tua storia investendo emozioni ed impegno. Puoi creare insieme a loro il tuo flusso narrativo! Nulla di più gratificante per uno storyteller ma, soprattutto, più performante. I risultati della tua strategia di visual marketing si vedranno at first interaction!

tool di migrazione

Conclusioni

Non hai trovato (tantissimi) strumenti tecnici per fare visual storytelling in questo articolo. Deluso? Se lo sei, sono davvero contenta perché vuol dire che ti costringerò a fare ricerca, sperimentare e trovare lo strumento più adatto alle tue esigenze ed al tuo pubblico senza scimmiottare le liste della spesa di tool americane che trovi su ogni (mammasantissimo) blog nostrano.

Insomma, finisce qui questa nostra bellissima avventura. Sei triste? Tranquillo, scrivi una mail di protesta (dopo aver acquistato un piano hosting Keliweb) ai ragazzi del piano di sopra e lamentati con loro con la richiesta di un altro articolo su come raccontarsi online. Secondo me, potrebbero essere magnanimi ed esaudire le tue preghiere!

Ricorda, tutto il resto è Tumblr!

Cora Francesca Sollo

2 commenti

Lascia un commento

Back to top button