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Search Experience Optimization: parliamo della nuova SEO

Sicuramente l’avrai notato anche tu: oggi, gli utenti sono molto più sofisticati di una volta, si aspettano contenuti interessanti, marketing personalizzato e “site experience” senza interruzioni.

Non importa quanto creativo sia il tuo stile o quanto smart le tue infografiche. Se le tue pagine ci mettono un secolo a scaricarsi o il tuo sito risulta fastidiosamente illeggibile dallo smartphone, le persone non si sentiranno coinvolte.

La User Experience Optimization punta l’attenzione sull’ottimizzazione delle metriche di successo.

Se queste metriche sono basate sulla conversione degli utenti in clienti, sulla raccolta di indirizzi email, sulla generazione di visite alle pagine o sui click sulla vostra sponsorizzazione, c’è un piccolo problema: sono le TUE metriche, non quelle di Google e quelli sono i TUOI clienti e non di Google.

Con la Search Experience Optimization, hai bisogno di focalizzarti sui “Customers” come li intende Google.

A conferma di questo, gli aggiornamenti degli algoritmi di Google negli ultimi anni sono tutti volti ad evidenziare l’importanza degli elementi di User Experience e il loro rapporto con il ranking.

Prima di esaminare insieme gli elementi da prendere in considerazione per fare una Search Experience Optimization con i fiocchi, ti propongo una lista di metriche usate da Google per misurare la qualità dei suoi risultati di ricerca, in particolare riguardo ai click behavior.

  • Short click: è un ritorno veloce da un sito a Google. Ovviamente, non è mai un buon segno.
  • Long click: si riferisce ad un attesa lunga prima che l’utente torni su Google. Si auspica sia il più lunga possibile.
  • Pogosticking: è l’elemento negativo che ci fa perdere posizionamento, gli utenti scrivono una query di ricerca, cliccano sul nostro sito, non trovano quello che cercano e tornano subito indietro, provando gli altri risultati della pagina.
  • Click-trough rate: è il rapporto tra il numero di “visualizzazioni” dell’adv ed il numero di persone che clicca
  • Next click: cosa clicca l’utente dopo il pogosticking (o sulla lista di risultati esistente o su una nuova ricerca)
  • Next search: quando l’utente fa una nuova ricerca

E ora vediamo cosa prevede la Search Experience Optimization per rendere le esperienze degli utenti indimenticabili.

L’elemento umano è la parte più importante per qualsiasi tipo di strategia marketing. Quando cerchi di portare le persone a cliccare, leggere o acquistare, l’unico modo per ottenere ciò che vuoi, è entrare nelle loro teste e scoprire quali sono le loro preferenze. I tuoi contenuti e lo UX design dovrebbero riflettere il tipo di esperienza che tu vuoi che le persone abbiano ogni volta che interagiscono con il tuo sito.

Conosci le persone a cui ti rivolgi?

Fai attenzione alle informazioni che riguardano i tuoi utenti e saprai quale direzione prendere.

Cosa vogliono da te i tuoi clienti?

Quali termini di ricerca li identificano e descrivono cosa stanno cercando?

Come interagiscono con i video, le immagini, i social gli ebook e altre forme di contenuto?

Gli insight forniti direttamente dalla voce dei clienti stanno diventando sempre più importanti perché ti permettono di andare al cuore di ciò che interessa e di cui ha bisogno: usa i sondaggi via mail, focus group e altri metodi per collezionare questi dati importanti.

Puoi partire con un semplice sondaggio sul tuo sito web. Resterai sorpreso dalla quantità di informazioni che riceverai dai visitatori. Chiedi loro cosa vorrebbero dal tuo sito, domandando per esempio” Quali argomenti vorresti leggere sul nostro blog?” e poi sviluppa i tuoi post, video e articoli attorno agli interessi dei tuoi utenti.

Prepara contenuti “attraenti”

I motori di ricerca ricompensano quelle aziende che pubblicano contenuti ben scritti e che sanno di “umano”: post e articoli devono suonare come naturali e conversazionali, non creati in modo meccanico, per aumentare il coinvolgimento.

I termini usati dalle persone per cercare differiscono a seconda che stiano parlando o scrivendo: includi parole chiavi long tail per chi fa ricerche vocali.

Cerca di entrare nella mente dei tuoi utenti. Quali sono le domande a cui tengono di più? Quali ostacoli devono affrontare? Quali consigli potrebbero cambiargli la vita?

Struttura i tuoi post in modo che siano facilmente leggibili. Incorpora gli elementi semantici di HTML insieme a H2 e H3, testo in grassetto (senza esagerare), ed elenchi. Aggiungi foto, video, infografiche, tabelle, citazioni e altri fattori che aumenteranno la credibilità dei tuoi post e la fiducia dei lettori.

Non aver paura di essere “emozionale”. I contenuti che fanno provare un sentimento alle persone, qualsiasi sia, è più probabile che diventino virali. L’importante è che supporti queste emozioni con fatti e consigli realizzabili.

Infine, occhio al titolo. Controlla quali sono i titoli che piacciono di più riguardo al tuo argomento in modo da farti un’idea di cosa funziona bene e cosa no.

Falli tornare da te

La reputazione influisce sul ranking. Scrivi articoli che mostrino la tua esperienza e fai un’analisi per vedere quali articoli piacciono di più. Dopodiché sviluppa contenuti simili per aumentare l’esposizione.

Vai in profondità su quegli argomenti che appassionano. La maggior parte degli articoli che occupano le posizioni più alte su Google sono più lunghi di 2000 parole. Le persone desiderano idee e consigli genuini: avere una voce che si distingue dalle altre ti innalzerà dalla massa.

Prova la tua autorità nel campo con case studies e testimonianze, e assicurati che la tua affidabilità sia evidente, citando statistiche e ricerche provenienti da fonti accreditate.

I lettori cercheranno il tuo contenuto e tu diventerai un’autorità riconosciuta. Essere d’aiuto alla tua audience ne aumenterà il coinvolgimento e il posizionamento organico ne gioverà.

Sii unico

C’è stato un tempo in cui i seo dovevano sviluppare pagine attorno a una o due frasi chiave al massimo. Ora c’è bisogno di usare un gran numero di termini che le persone potrebbero usare per cercare il nostro contenuto o il nostro sito.

Di nuovo, immedesimarti nel tuo cliente potrà esserti utile: quali frasi potrebbero usare se stessero cercando informazioni che riguardano il tuo servizio o prodotto? Una volta costruita la lista, lavora su quelle frasi o quei termini per inserirli nei tuoi articoli, ovviamente senza risultare forzato o artefatto.

Fai una ricerca sulla tua keyword principale per prendere spunti su frasi aggiuntive.

Quando scrivi una parola chiave su Google, il motore di ricerca ti offrirà un’ampia gamma di ricerche suggerite relative alla parola che stai cercando. Puoi anche usare i suggerimenti istantanei di Google che si evidenziano mentre stai digitando la tua keyword.

Ordine e pulizia!

Come scritto poco sopra, la Search Experience Optimization, include cose come la velocità del sito, l’essere mobile friendly e una forte architettura dell’informazione.

Gli utenti dovrebbero avere una chiara visione della logica di navigazione tra homepage e sottopagine.

Questo perché una cattiva UX non irrita solo l’utente, ma crea anche notevoli difficoltà agli algoritmi. Una struttura chiara rende semplice ai motori di ricerca indicizzare le diverse parti del tuo sito.

Rimuovi tutte le pagine duplicate o con contenuti scarsi. Un articolo corto che dice poco ed è pieno solo delle parole chiave, non incontrerà i favori della tua audience. Riprendi in mano i vecchi articoli per controllarne l’ortografia e migliorare titoli e sottotitoli. Ricorda che gli errori danno una sensazione di scarsa professionalità e possono essere scambiati per spam dai bot di Google.

Markup ben organizzato genera migliore ranking. Puoi usare anche un protocollo HTTPS ed eliminare ogni malware dal tuo sito. Html e css puliti sono vitali per una potente search experience.

Se non l’hai ancora fatto, pubblica i termini di servizio e la privacy policy. Google usa questi indicatori di “fiducia” quando analizza un sito.

Gli utenti diventano sempre più esigenti. Lo standard della User Experience si è alzato di livello e ispira chi lavora in campo SEO a migliorare sempre di più. Con questi consigli sarà più semplice rendere indimenticabile l’esperienza degli utenti e fare una SEO che colpisce le persone giuste: solo così continueranno a tornare.

Susanna Moglia

5 commenti

    1. Buongiorno Angelo, grazie per il tuo commento. Che dire, Susanna è una professionista di grande valore. Vuoi aggiungere qualcosa a quanto da lei scritto.

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