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Smettila di specchiarti nel tuo ego, ci sarà sempre un influencer più… influente di te

Avete mai sentito parlare dei cosiddetti Influencer? Si tratta di una speciale categoria di personaggi, presenti in ogni settore, che sembrano contare più di altri. Non solo, in questa sorta di auto-affermazione sociale tali individui sono in grado di veicolare i gusti e le tendenze di un determinato pubblico.

Appare evidente, quindi, che chi si occupa di comunicazione e in particolar modo di Web Marketing si troverà spesso dinnanzi a molti influencer. La loro capacità di tracciare delle strade, visto il grande seguito conquistato, li porta però spesso a fare un passo troppo lungo. Ma quand’è che si rischia di andare ben oltre?!?

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Ho deciso di dedicare questo spazio per raccontare questa brillante (e al tempo stesso oscura e misteriosa) figura che appare e scompare nel web, quasi come il Megadirettoregalattico di fantozziana memoria.

Chi sono questi influencer? Perché sono così importanti? Come hanno fatto a conquistare tale ruolo? Soprattutto, quali sono gli errori che possono commettere? L’utilizzo dello Storytelling, in tal senso, può essere molto utile.

Chi sono gli influencer

Come sempre accade, anche il buon Amedeo cominciò la sua carriera nel periodo in cui la figura dell’influencer ha preso forma nel panorama professionale. Ma chi è costui? All’inizio, il giovane semi-professionista non sapeva darsi risposta. Non ci volle troppo tempo però per comprendere la realtà.

Gli influencer sono quei personaggi che, col sudore della fronte e le proprie eccezionali capacità, sono giunti al successo. Sono talmente conosciuti e seguiti che riescono a delineare i gusti e le tendenze degli utenti, spingendoli così verso determinate realtà e allontanandole da altre.

Il ruolo degli Influencer: cosa fanno

Come gli venne fatto notare dai titolari dell’azienda per cui lavorava (part-time ovviamente), stringere rapporti con qualche influencer poteva dare la svolta agli affari della società. Avere relazioni con persone influenti è una delle migliori soluzioni per far crescere un business, portarlo all’attenzione di un numero incredibile di utenti potenzialmente molto interessati.

Visto che nel marketing digitale il segreto è individuare il target adatto per un determinato settore, la possibilità di lavorare con un influencer rappresenta la chiave di volta per il successo.

Se però in teoria il messaggio fila in maniera perfetta, con la certezza che questo tipo di attività possa portare vantaggi a un’azienda, il difficile arriva proprio nel momento in cui bisogna individuare l’influencer adatto per il proprio lavoro.

Ecco le prime difficoltà per Amedeo, incaricato di scegliere l’influencer adatto. Non avendo esperienza nel settore, il protagonista di questa breve storia si mise a cercare senza delle vie guida precise.

Una breve digressione: il mito di Narciso

La mitologia (in particolar modo quella greca) è da sempre fucina di significati, la forma migliore per far intuire dei significati profondi anche ai profani che hanno poca voglia di approfondire alcuni termini e tematiche.

Il mito di Narciso è una delle storie più analizzate della storia dell’uomo, sia in ambito filosofico che poetico che psicologico. L’ossessione di Narciso verso il proprio aspetto a la propria bellezza lo porterà a una fine tragica. Morire per inseguire l’inafferrabile oggetto del desiderio, ovvero la perfezione.

L’ossessione di Narciso, individuo vuoto ed egoista che rifiuta l’amore di Eco per l’eccessivo amore provato verso se stesso, porterà alla vendetta della dea Nemesi che escogiterà lo stratagemma che porterà alla drammatica fine del protagonista di questo mito.

il mito di narciso

L’eccessivo amore verso se stessi e l’egoismo portato a livelli estremi, fino al punto in cui l’esistenza degli altri non diventa altro che mero riflesso della propria persona. Un atteggiamento che denota un scarsa predisposizione verso le altre persone, una chiusura in se stessi che (come insegna il mito) non porta ad altro che all’abisso.

Il termine narcisismo nasce ovviamente da questo racconto. L’adorazione morbosa di se stessi crea una barriera invisibile ma, allo stesso tempo, invalicabile.

Specchiarsi nel proprio ego, un pericolo anche al giorno d’oggi

Cosa c’entra il discorso sugli influencer con il mito di Narciso? Per quanto le due cose sembrino così distanti e inconciliabili, esiste in realtà una stretta correlazione.

Nella scelta dell’influencer giusto in grado di dare un contributo importante a un’attività web, bisogna valutare diversi aspetti. Amedeo capì ben presto che uno degli elementi su cui basarsi per la scelta dell’influencer da contattare è l’affinità tra le parti.

Per quanto spesso ci si nasconde dietro dei nomignoli e delle cariche, dietro un influencer ci sta sempre una persona come me, come te e come l’ingenuo Amedeo. Se non c’è un’affinità a livello emotivo e personale, la collaborazione sarà impossibile e il lavoro ne risentirà.

Se l’influencer scelto non rispecchia in toto quella che è la filosofia aziendale, così come il modo di comunicare, il progetto di utilizzare l’Influencer Marketing sarà destinato a fallire, anche se il professionista scelto è un punto di riferimento del settore.

Bisogna fare i conti quindi soprattutto con l’aspetto personale, con i modi di fare di questo grande specialista e con il suo carattere. Amedeo comprese che molti di questi grandi “influenzatori” sono in realtà persone difficili con cui tessere rapporti professionali e personali.

Persone troppo prese da loro stesse, eccessivamente ossessionate dal ruolo e dalla notorietà raggiunta. Insomma, se con l’influencer non scatta quell’alchimia nel rapporto umano, allora il volume d’affari potrebbe andare incontro a un clamoroso flop.

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Morale della storia

Ecco quindi che il legame tra la storia di Narciso e la figura dell’influencer trova fondamento. Non basta solo la competenza e la fama raggiunta, se non si riesce a creare un rapporto umano sarà difficile portare avanti un percorso professionale.

Molti di questo grandi nomi spesso si rivolgono ai semplici utenti con aria saccente, fieri della propria posizione privilegiata di professionisti affermati. Bene, a questo punto comportati come Amedeo: evita come la peste questi individui ossessionati dal proprio nome e poco propensi al lavoro di squadra.

Difficile creare un progetto vincente se non si percorre lo stesso sentiero, impossibile sviluppare campagne efficaci se il modo di comunicare dell’influencer differisce così tanto rispetto ai tuoi. Se il grande nome che hai contattato è troppo preso da se stesso, cercane un altro. Questa è la morale di questa breve “storia” che ho voluto raccontarti questo sabato mattina.

Quant’è importante, secondo te, l’affinità a livello personale ed emotivo nella scelta del professionista da contattare per sviluppare un piano di Influencer Marketing? Scrivici nei commenti la tua opinione in merito.

Keli

5 commenti

  1. Non è facile scegliere i cosiddetti influencer. Il fatto è che molte aziende si fanno prendere dal numero; per carità, i numeri contano, ma entro certi limiti. Mi spiego meglio: se sono travel blogger e ho 10 mila seguaci su Facebook, ma per lo più mi interesso di vacanze adatte ai giovanissimi, probabilmente non sono la persona più adatta per sponsorizzare una struttura in cui vanno coppie mature o comunque persone che cercano davvero la vacanza rilassante. Ci deve essere un filo di coerenza che tiene la collaborazione, altrimenti si spara nel mucchio esattamente come si fa con la pubblicità sui media classici.

    1. Ciao Bruna, hai perfettamente ragione, la collaborazione deve essere valutata in maniera seria per avere poi dei benefici dalla stessa. Nel nostro articolo abbiamo voluto porre maggiormente l’accento sul fattore personale, visto che comunque a volte si tende a non valutare il fatto che dietro questi nomignoli e diciture professionali ci sono esseri umani.

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