Marketing

Visual Marketing: quando l’occhio e il cuore guardano dalla stessa parte

Quest’oggi ho deciso di parlare di un argomento molto particolare, una branca del marketing digitale troppo spesso poco considerata ma che in realtà è fondamentale per il destino di un sito web. Si, esatto, sto parlando proprio del Visual Marketing e della capacità di far conciliare la sfera emotiva con quella razionale.

Come ogni brava ragazza, da piccola sono stata una di quelle bambine che, armate di carta e di colla, ritagliavano Cose di Casa della mamma ed il Grand Hotel della nonna per tirare fuori delle mood board che nemmeno la migliore interior designer oggi si sogna. Insomma, mi sentivo veramente figa a girare per casa con la mia super bacheca (avevo inventato Pinterest all’epoca, se ricordo bene) ) e a sentire le urla delle donne di casa che trovavano pezzi dei loro magazine preferiti ovunque.

Quel sorriso sornione me lo porto addosso ancora oggi quando, dopo una giornata passata tra le urla (ndr. dei clienti, questa volta) e la scrittura di post blog, post social e post-it per la spesa, riesco a sedermi, concentrarmi e “ritagliare” digitalmente appunti, stralci di ispirazione, dettagli di strategia per trovare il miglior modo (visual) per raccontare sul web i brand e le aziende che si rivolgono al mio piccolo laboratorio digitale. Esattamente come farebbe quella bambina con i codini all’insù, mi metto d’impegno a capire come strutturare la giusta strategia digitale prima – studiando i competitor, le analisi di mercato, gli obiettivi e la solita roba di “quelli del marketing” e ” – e come utilizzare il Visual Marketing poi.

Visual marketing: “quando il potere delle immagini vale più di mille parole” è la prima definizione che sale alla bocca di ogni professionista del web quando si tratta di avere a che fare con un contenuto differente dalle parole. Che pure sono complicate. Sono timide, eleganti, raffinate, vanno corteggiate (lo sa bene Valentina Falcinelli, che a breve insegnerà a danzare con le parole con il Play&Copy, lo sapevi?). Le immagini, invece, sono delle vecchie signore imbellettate che non hanno altro da fare che salutarti festose ed accompagnarti in giro per il web, per la stampa tipografica, per qualunque canale tu decida di utilizzare. Loro sono lì per te. Belle, semplici, dirette. Quasi istintive, oserei dire. Per questo motivo io amo tanto le immagini, quasi quanto le parole: non ti nascono mai nulla, sono talmente sincere da fare male, talmente oneste da non poterti dire altro che la verità.

“Esistono Photoshop e Corel Draw”: certo che ci sono. Ma Deo Gratias: verità non significa trascuratezza, immediatezza non significa dimenticarsi dei dettagli. Insomma, se si ama veramente un’immagine allora non si può evitare di condividerla. La legge è uguale per tutti, soprattutto sul web!

Visual Marketing: ma alla fine di cosa parliamo?

Una strategia di Visual Marketing prende in considerazione ogni aspetto di una normalissima strategia di marketing. Considera obiettivi, analizza il contesto (ed i competitor), pianifica attività, concretizza le azioni e misura i dati, correggendo laddove dovesse non funzionare. Nulla di più semplice, amico! Nulla di più sbagliato: se non si ha una buona dose di empatia, di “occhio grafico” e di intuito creativo difficilmente ci si può trovare con una strategia di Visual Marketing che dia risultati soddisfacenti.

Come fare allora per mettere su una strategia di Visual Marketing che raggiunga obiettivi WOW per il cliente e che ci faccia sentire felici e contenti come quella bambina che si divertiva a creare le bacheche con le riviste di mammà? Semplice, impegnandosi a rispettare i valori del brand; analizzando quei (pazzi) dei competitor e l’uso che fanno delle immagini – se producono video, ad esempio, di che qualità sono, che formato hanno, quanto parlano, cosa inquadrano, c’è la voce fuori campo o si è andata a fumare una sigaretta; capire quali sono i canali che possono maggiormente interessare ed ispirare gli utenti. Insomma, bisogna sporcarsi le mani e ritagliare tante e tante bacheche, virtuali e reali. Il collage diventerà una vera ossessione!

Una lista per non sbagliare (in partenza)

Il Visual Marketing può essere utilizzando in tanti modi differenti (sarà per questo che si chiamano strategie? Lo chiederemo al prossimo convegno al minipony supremo) ed ogni brand, ovviamente, può utilizzare questo strumento. “In che modo?” è la domanda più ovvia: tre, due, uno… dipende! Jerable de Palo dovrebbe essere ricco per quante volte i consulenti che si occupano di digital marketing hanno utilizzato questa parola, ma questa è un’altra storia. Insomma, ogni azienda può sfruttare le meravigliose potenzialità del Visual Marketing se (e solo se):

– Viene creato un branding chiaro ed efficace, che racchiuda tutti i valori aziendali, la storia e la strada che l’impresa vuole intraprendere;
– Sono chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere con questa strategia (voglio ispirare, voglio diventare leader nel settore di mercato, voglio che le persone si ricordino di me ogni volta che aprono la borsa perché sono lo specchietto da borsa più figo del mondo);
– Sono definiti tempi, canali, formati e budget per i contenuti da produrre;
– Possono essere coinvolti professionisti capaci e non i cugini degli zii di terzo grado.

Ciak, si gira! Ma dove vai se la storia non ce l’hai?

La creazione di contenuti per un progetto digital può sembrare molto complesso, in realtà lo è di più! No, scherzo: è possibile utilizzare una strategia di visual marketing per emergere e creare valore per la tua azienda e i tuoi utenti. La creazione di contenuti visivi è qualcosa da fare con professionalità ed amore, altrimenti mi sa che proprio non funzionano (gli utenti, fidati, se ne accorgono)! Vediamo insieme come creare dei contenuti visuali che spakkino come le scie kimike:

– Crea un logo che comprenda i colori che maggiormente ti rappresentano. Non dimenticare di utilizzare dei font che si accordino allo stile generale del brand. Non dimenticare, poi, di farti aiutare da un designer professionista a comporre uno style book del tuo progetto. Se sei un blogger, questo potrebbe far parte del tuo media kit (sai di cosa sto parlando, vero?)

Coordinazione è la parola chiave: quando crei un progetto visual, non puoi fare a meno di curare ogni dettaglio. Una volta scatenata la tua fantasia con il logo, procedi a scegliere il giusto template o grafica personalizzata per il tuo sito che ripeterai, poi, su tutti i tuoi media.

– La scelta del servizio web hosting è anch’essa fondamentale: un sito veloce, semplice ed efficiente è una presentazione importante per un professionista. Anche questo fa parte del tuo stile.

Business card (modo carino e figo per dire “bigliettini da visita”), blog, carta intestata, super-regali di Natale brandizzati e – rullo di tamburi – social media. Già! Quante volte è capitato di trovare dei siti fighissimi e dei social oggettivamente brutti: è vero che non possiamo far diventare Facebook del colore che più ci piace (e questo andrebbe scritto in calce ad ogni email ai clienti) ma possiamo dargli una bella sistemata. Anche l’occhio vuole la sua parte quindi, armati di pazienza e studia le dimensioni dei singoli social ed agisci di conseguenza.

Originalità: tutto è già stato creato, è vero. Questo non significa però che tu non possa raccontarti con immagini uniche, che analizzano una nuova prospettiva. L’imitazione non è vietata, ma se proprio devi copiare, fallo con stile!

Visual Marketing: perché avere un proprio stile è importante

Il contenuto visuale è il miglior veicolo che esista per fare in modo che gli utenti si ricordino di te. Uno stile unico, accattivante o quanto meno personale fa la differenza nella scelta di un brand rispetto ad un altro. Alla domanda “perché ho bisogno di una strategia di visual marketing?” questa è la risposta migliore: l’occhio osserva, il cuore ricorda. Una bella grafica fa in modo che la gente associ più facilmente un contenuto (anche testuale) a te e/o al tuo
prodotto attraverso quello che viene definito il legame di marca. Mica poca roba, marketing vero ragazzi, senza alcun pettinatore di bambole che viene maltrattato.

Le persone si fidano di te, riconoscono il tuo stile e ti cercano. Una storia d’amore fra contenuto ed utenti davvero meravigliosa, di cui tu sei il protagonista. Ecco perché vale la pena investire tempo in una strategia di visual marketing.

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Come creare il proprio stile per una strategia di Visual Marketing

Creare un proprio stile non è una cosa che arriva dalla sera alla mattina. O meglio, le epifanie ci sono ma riguardano i dettagli (che diventeranno la tua ossessione, te ne avevo già parlato). Il consiglio migliore che posso darti è raccogli tutte le idee su un supporto di facile consultazione (mi viene in mente, per esempio, note di iPhone o Evernote, che ti permettono anche di inserire file multimediali all’interno dei loro taccuini) e studia come se non ci fosse l’arcobaleno domani ma solo cacca di unicorno.

Solo quando sarai follemente innamorato della tua mood board (delle ispirazioni) e avrai capito, più o meno, i tuoi obiettivi, puoi procedere a definire il tuo stile e la tua strategia di comunicazione visuale. Scegli elementi ben definiti, che ti rappresentino e vola minipony, vola! Il processo di ri-conoscenza tra te ed il tuo stile è necessario per comprendere a pieno quanto è importante l’impatto visivo con il mondo degli utenti per un brand. Lascia che l’anima del tuo brand si intrecci con i tuoi obiettivi di business: sarà una lotta che porterà con sé un’ondata di magia e di energia che diventerà il motore del tuo progetto online.

Quando ti chiederai da dove partire, basterà rispondere alle classiche 5 W della comunicazione: che cosa voglio comunicare, come funziona quello che voglio comunicare, a chi voglio far arrivare il mio messaggio visuale, come si deve sentire l’utente che fruisce il contenuto e dove vorrebbe trovarlo. Deve essere un gioco dove tutti si divertono, soprattutto tu.

Quando sai che lo stile che hai trovato è quello giusto?

– Le emozioni: ti senti davvero a casa
– Le azioni: le persone ti riconoscono
– Le interazioni: ti cercano, vogliono comunicare.

Non servono molte parole per questa fase della progettazione del tuo stile: serve empatia, cuore e un bravo designer, come ti suggerivo qualche riga più su. Per il resto, metti insieme i pezzi e pubblica!

In questo articolo non ho mai parlato di strumenti e di canali digitali (e non) su cui applicare la mia chiacchierata sul Visual Marketing. Molti grideranno alla fuffah – e fanno bene – altri capiranno che questo vuole essere l’introduzione ad un discorso più ampio e la scusa per continuare a scrivere per Keliweb per parlarti dei tantissimi canali visual che si possono implementare per una strategia di Visual Marketing. Per tutto il resto ci sono Valentina Vellucci e Valentina Tanzillo, le vere super-esperte di Visual Storytelling.

Tutto il resto è Tumblr!

Cora Francesca Sollo

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