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In qualità di graphic designer, mi hanno commissionato un nuovo logo aziendale

Si fa un gran parlare dell’importanza dell’aspetto grafico di un sito web, soprattutto se parliamo di un ottica aziendale. In particolar modo, un’azienda tra le più famose del nostro paese si è messa in cerca di un graphic designer per effettuare un lavoro delicatissimo: creare il nuovo logo della società!

Un’eccezionale opportunità di lavoro che, però, doveva essere valutata con la massima attenzione. Amedeo ne era ben consapevole. Buttarsi a capofitto senza un minimo di idea su come voler impostare un determinato lavoro sarebbe stato un suicidio professionale.

Non poteva permettersi di toppare. Una volta deciso di proporsi per questo lavoro avrebbe dovuto avere le idee chiare, se poi avrebbe avuto l’occasione giusta allora sarebbe stato in grado di assolvere al meglio il suo compito.

Proporsi per un nuovo logo, il coraggio di un graphic designer

Avere il coraggio di proporre una propria candidatura per un lavoro di questo calibro non è cosa da poco, questo Amedeo lo sapeva bene. Aveva già fatto diversi lavori, era ritenuto un professionista di tutto rispetto, ma non aveva mai messo in pratica la sua arte per qualcosa di così grosso.

Si prese un lungo weekend di riflessione per valutare i pro e i contro. Se avesse assolto al meglio il suo compito avrebbe potuto avere tanti vantaggi, magari essere assunto a tempo pieno dall’azienda stessa, perché no?!

Da cosa bisognava partire per poter pensare di fare al meglio un lavoro del genere? Amedeo ci pensò a lungo e alla fine mise insieme il suo pacchetto di riflessioni: mettere insieme tutte le sue competenze, attingere al massimo dalla propria creatività, leggere tutorial in giro per il web articoli di professionisti che davano consigli su come affrontare simili attività.

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Insomma, nel giro di pochi giorni riuscì a mettere insieme una preparazione di tutto rispetto. Preso da una botta di coraggio inviò la sua candidatura e incredibilmente venne contattato.

Proprio lui.

Il colloquio andò via liscio come l’olio, ma i capi dell’azienda in questione non persero occasione per sottolineare più e più volte l’incredibile importanza che il nuovo logo avrebbe avuto, essendo una parte essenziale della profonda attività di Rebranding della società.

Come realizzare il nuovo logo di un’azienda, spunti e riflessioni

Si era deciso, aveva scelto di osare, di giocarsi il tutto per tutto. Lanciarsi in un’impresa del genere poteva essere la rampa di lancio decisiva, sia verso l’alto che verso il basso, in direzione dimenticatoio.

Amedeo era consapevole di tutto e si mise all’opera, cercando di prendere spunto dai loghi creati di recente dalle più grandi agenzie del globo. Lavori eccezionali, diversi a seconda del linguaggio visivo utilizzato ma che sembravano racchiudere tutti un concetto di fondo: il Visual Marketing puntava su un aspetto fortemente minimal!

Proporre un qualcosa che potesse spaccare ma farlo in nome della semplicità, un concetto spesso disprezzato ma che in realtà rappresenta la chiave decisiva per la riuscita di un progetto.

Emblematico, in tal senso, il lancio del nuovo logo della Juventus presentato proprio nei giorni in cui Amedeo aveva cominciato a riflettere davanti al PC su come impostare il logo dell’azienda che gli aveva commissionato il lavoro.

Per definire e strutturare al meglio il logo, doveva analizzare nel profondo quello che l’azienda era, qual’era la sua filosofia, il suo messaggio di fondo. E ancora, quello che Amedeo doveva conoscere per bene erano le esigenze degli utenti che si rivolgevano a questa società, in modo tale da capire a quali necessità rispondessero i servizi proposti.

Insomma, per definire al meglio un logo aziendale bisogna conoscere a menadito non solo l’azienda di turno ma anche e soprattutto ciò che i prodotti/servizi proposti possono fare, a quali esigenze vanno incontro, quali bisogni soddisfano.

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Raccolte queste informazioni e puntando su un aspetto grafico estremamente semplice e minimale, Amedeo riuscì a tirar fuori un logo che venne accolto con toni entusiasti da coloro che lo avevano messo alla prova.

Il punto fondamentale della discussione è proprio questo: per creare un logo funzionale bisogna conoscere perfettamente sia l’azienda che il target a cui essa si riferisce. Solo dopo un’attenta analisi si può realizzare un buon lavoro, in particolar modo se si riesce a fondere una serie di concetti con un’immagine semplice, di grande impatto visivo e che sia al tempo stesso in grado di comunicare un valore.

Dopotutto il nocciolo della questione è tutta qui. La fortuna di Amedeo era di aver capito per tempo quello che il processo comunicativo esige, ovvero tenere bene in considerazione il punto di vista altrui e cercare di proporre un qualcosa che possa essere utile per risolvere determinati problemi e/o esigenze.

Sullo stile grafico adottato, ogni professionista come Amedeo può avere delle idee in tal senso. L’importante è essere capaci di comunicare attraverso le immagini, creando una coesione tra i contenuti e i prodotti di un’azienda con le immagini da proporre.

Un logo aziendale dovrebbe racchiudere l’anima stessa di un’azienda. Tu cosa ne pensi? Lasciaci nei commenti la tua opinione.

Keli

4 commenti

  1. “Un logo aziendale dovrebbe racchiudere l’anima stessa di un’azienda”.

    Giusto; ma penso sia importante anche il parere dei clienti, degli stakeholders… senza dimenticare lo stile proprio di chi lo realizza.

    Emblematico il caso Juventus a cui fate riferimento: su Twitter, i pareri dei tifosi sono tutt’altri che uniformi!

    1. Ciao Andrea, è normale che bisogna seguire il parere degli utenti ma si può anche tentare di forzare un po’ la mano. Ieri pomeriggio, per esempio, alla partita della Juventus molti tifosi erano già pieni di gagliardetti con il nuovo logo. In realtà sembra che l’idea abbia colto nel segno, nonostante i pareri negativi presenti sui social.

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