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Come utilizzare in maniera corretta i tag H1, H2 e H3

Quello di cui vogliamo parlare oggi riguarda il modo in cui strutturare un testo in ottica SEO. Attenzione però, quest’oggi non si parla di come scrivere un determinato articolo o di come utilizzare la keywords di riferimento, puntiamo invece l’attenzione su quegli elemento definiti headings, ovvero sulle intestazioni tag H1, H2 e H3.

Chi segue spesso questo blog sa perfettamente che spesso cerchiamo di puntare l’attenzione sul web writing e sul modo di creare dei contenuti web di un certo spessore, cercando di prestare fede a un’ottica prevalentemente aziendale.

I consigli e gli approfondimenti che proponiamo hanno l’obiettivo di dare quante più informazioni possibili su come impostare un testo in ottica SEO, in modo tale che esso trovi un buon posizionamento nelle SERP di Google, elemento necessario che fa tutta la differenza del mondo tra contenuti di successo e altri che passano inosservati.

Titoli di intestazione, perché sono importanti

Innanzitutto, prima di vedere come utilizzare le intestazioni all’interno di un testo e in ottica indicizzazione, cerchiamo prima di capire il perché questi elementi sono fondamentali per il lavoro di un copywriter che deve realizzare un web content di valore e che si posizioni bene sul motore di ricerca.

La grande importanza di questi elementi viene spesso sottovalutata dai poco esperti e da coloro che iniziano con questa tipologia di lavoro, ma bisogna cercare di imparare al più presto il modo in cui utilizzare titoli e sottotitoli per una formattazione del testo degna di questo nome.

Conquistare gli utenti e… Google

Gli headings sono quindi importantissimi per due motivi fondamentali:

  1. Sono elementi fondamentali in ottica SEO.
  2. Migliorano notevolmente la lettura degli utenti.

Se il blogger o il copywriter che dir si voglia vuole realizzare un contenuto in grado di fare sul serio la differenza, deve tenere ben presente che il suo articolo dovrà essere fruibile e qualitativamente rilevante sia per gli utenti che lo andranno a leggere e sia per Google che lo valuterà per decidere in quale posizione inserirlo nelle SERP.

In entrambi i casi, l’utilizzo dei titoli di intestazione non possono non essere utilizzati, nella maniera più assoluta.

Come usare i tag H1, H2, H3  e via dicendo…

Iniziamo subito con il dire che questi titoli di intestazione non si fermano al tag H3, ma essi possono arrivare anche al tag H6 ma questo dipende dalla lunghezza dell’articolo proposto. Per arrivare a utilizzare tutti i tag bisognerebbe proporre degli articoli che superino di gran lunga i 1.000 caratteri, cosa abbastanza improbabile per un contenuto web aziendale (sempre che non si tratti di un tutorial).

Dopo questa necessaria premessa, vediamo quindi come vanno utilizzati gli headings per ottimizzare al meglio un testo e fare in modo che esso possa avere un ottimo riscontro per quel che riguarda il discorso sulla SEO fatto nel paragrafo precedente.

Tag H1, il titolo del tuo contenuto

Cominciamo con il primo di questi elementi, ovvero il tag H1. Questo elemento è fondamentale per informare gli utenti (e Google) sul contenuto che andranno a leggere e ad analizzare proseguendo con la lettura.

Cerca quindi di ottimizzare al meglio il tag H1 che, in buona sostanza, corrisponde al titolo dell’articolo che stai scrivendo. È assolutamente sconsigliato utilizzare più di una volta il tag H1 in un articolo, quindi ricordati di inserirlo solo come titolo e di includere in esso qualche parola chiave in riferimento al contenuto che stai scrivendo.

Tag H2, suddividi in paragrafi per aiutare la lettura

Una cosa di cui devi ricordarti sempre, se vuoi ottenere buoni risultati con il tuo lavoro, è che scrivere per il web non è la stessa cosa che lanciarsi nel grande oceano della scrittura creativa. Se per scrivere un tuo racconto puoi utilizzare dei periodi lunghi e densi di descrizioni, in ottica web tutto cambia.

Abbandona quindi l’idea di realizzare il tuo pezzo in maniera omogenea tipo articolo di giornale, devi essere a conoscenza del fatto che l’utente che naviga su internet non ha molto tempo per leggere ogni contenuto che gli si presenta davanti agli occhi, devi colpire la sua attenzione con un qualcosa di rapido e semplice da leggere.

Ecco perché diventa fondamentale suddividere il testo in tanti brevi paragrafi, non più di tre righe per ognuno di essi. Il tag H2, in tal senso, deve essere utilizzato come per mettere in evidenza i titoli di questi paragrafi che suddividono il testo per argomenti e/o arie tematiche.

Nel tag H2 puoi sempre inserire la keyword che hai utilizzato anche nel titolo principale o quantomeno cercare un sinonimo di essa, l’importante è che sia coerente con il contenuto che stai scrivendo e che possa aiutare l’utente a individuare in maniera rapida i punti che per lui possono essere più interessanti senza essere costretto a leggere tutto.

Tag H3, sottoparagrafi utili per approfondire

Come detto in precedenza, per arrivare a utilizzare gli altri tag (fino al tag H6) bisognerebbe scrivere un pezzo davvero molto lungo. Per fare il nostro esempio arriviamo all’utilizzo del tag H3 che deve essere utilizzato in articoli che almeno superino i 500 caratteri.

Abbiamo inserito il tag H1 (il titolo del nostro pezzo), abbiamo poi suddiviso il testo in paragrafi con il tag H2. Vediamo quale di questi paragrafi può essere suddiviso a sua volta dei sottoparagrafi.

Ecco perché viene utilizzato il tag H3, che appare ancora più piccolo rispetto al tag H2 (ma un po più grande del testo del paragrafo).

Suddividere ogni paragrafo (o almeno quelli in cui è necessario) con un sottoparagrafo inserendo il tag H3, magari per inserire una postilla o un approfondimento.

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Per concludere

Per fare in modo che un articolo raggiunga un buon posizionamento sul motore di ricerca, bisogna fare in modo che il testo sia ben formattato. I tal modo modo Google potrà effettuare una scansione ottimale del pezzo.

Suddividendo l’articolo con l’utilizzo dei titoli di intestazione renderemo la lettura degli utenti molto più semplice, intuitiva e veloce. Si andrà così incontro alle esigenze di chi cerca soluzioni sul web.

L’utilizzo di questi tag devono essere inseriti direttamente nel testo tramite CSS, utilizzando quello che viene definito in assoluto come il miglior CMS per produrre contenuti per un blog aziendale, ovvero WordPress, il software adatto per questo tipo di lavoro per la semplicità di utilizzo e per le prestazioni garantite soprattutto con l’utilizzo di un Hosting WordPress di qualità.

8 commenti

    1. Ciao Andrea,
      penso che il tutto dipenda dalla lunghezza dell’articolo. Diciamocelo francamente, in un contenuto aziendale è difficile arrivare a utilizzare i tag H4, H5 ecc; il tag H3 può essere utile per approfondire un qualche punto in particolare o per suddividere ancora di più un paragrafo. Bisogna puntare a dare al lettore la massima comodità nella lettura del testo.

  1. Ho uno strano problema. Quando inserisco i caratteri H2 nel testo per suddividere i paragrafi, nella visualizzazione dell’articolo pubblicato appaiono più piccoli del carattere fondamentale del paragrafo. In pratica il titolo del paragrafo in formato H2 è più piccolo del testo stesso. Il testo tuttavia ha un carattere di dimensione corretta, non posso rimpicciolirlo dalle opzioni del tema wordpress. Avete idea di come risolvere? Grazie

    1. Buongiorno Stefano, il problema va risolto semplicemente impostando tutte le proprietà dei vari tag (in questo caso dimensione testo) nel foglio di stile CSS del tema WordPress.

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