Approfondimento su come migliorare il posizionamento SEO
Mi è stato chiesto di scrivere un articolo di “approfondimento su come migliorare il posizionamento SEO”, quindi darò il mio punto di vista e fornirò quelle che sono, secondo me, le linee guida per ottenere non solo un traffico di qualità, ma dei risultati in termini di efficacia e conversione o meglio ancora di monetizzazione.
SEO con le buyer personas
Se dovessi identificare la tipologia di SEO che faccio, la chiamerei SEO con le buyer personas.
Una volta identificata la value proposition, ovvero il pacchetto di servizi e prodotti di valore da destinare ad un determinato segmento di persone, a quel punto dobbiamo fare un passo importante: dobbiamo cioè creare dei profili delle persone alle quali ci rivolgiamo per poter instaurare un dialogo con loro, partendo proprio dai motori di ricerca al fine di dar luogo ad una customer journey efficace.
Le informazioni: SEO actor
Una delle parti più difficili nel mio lavoro è il reperimento delle informazioni aziendali, dei servizi o del prodotto fornito dal cliente.
Fin da quando ho iniziato a fare SEO, prima di utilizzare gli strumenti di analisi keyword, ho sempre cercato di reperire più informazioni possibili dai miei clienti.
Quindi il mio primo consiglio è quello di entrare il più possibile in simbiosi con l’argomento che andremo a trattare, qualunque esso sia: turismo, automotive, giocattoli, pompe idrauliche, piadina romagnola…
Io spesso faccio il paragone con un attore che deve interpretare una parte in un film e magari deve essere un pilota o un medico, quindi come un attore anche il SEO deve immedesimarsi il più possibile nella sua parte e diventare un po’ esperto nel tema che andrà a trattare, non pensando solo alle keyword ma a conoscere a fondo l’azienda, i servizi o i prodotti a cui dovrà dare visibilità sui motori di ricerca.
Per chi se lo ricorda, mi sento un po’ come Jerod nell’omonimo telefilm Jerod il camaleonte :-)
Spesso, quando finisco un lavoro, il cliente mi dice “ormai potresti venire a lavorare qua, sai tutto!”
Visione globale
Una volta che abbiamo avuto le informazioni e siamo diventati un po’ esperti di quello che andremo ad indicizzare, allora potremo inserire un importante tassello alla visione globale.
Chi fa SEO è bene che abbia ben chiaro quali sono le varie azioni di web marketing in atto, gli obiettivi aziendali, i canali commerciali, i punti di forza e meglio ancora anche i possibili case study da poter sfruttare per avere più informazioni possibili.
Una volta un bravissimo SEO, Gianluca Fiorelli, mi diede questo ottimo consiglio: inserire nei contratti SEO la richiesta di essere aggiornati sulle azioni di marketing e web marketing, quindi sia offline che online, per poter disporre di una panoramica globale ed essere coerente nella visibilità online.
Architettura dei contenuti: il SEO parte dalla progettazione
Finalmente ora comincia ad essere tutto più chiaro e possiamo fare il nostro lavoro più tecnico valutando la corrispondenza delle informazioni e terminologie/keyword fornite dal cliente, con la relativa ricorrenza e traffico sui motori di ricerca.
Tutto questo ci serve per creare un’organizzazione dei contenuti e per poter progettare al meglio la struttura del progetto web.
Qui non facciamo l’errore di basarci solo sui contenuti che ci ha fornito il cliente, ma cerchiamo di fornire una strategia su quelli che riteniamo dei contenuti efficaci e realisticamente producibili.
Facciamo un esempio: se riteniamo buona la strategia di convogliare persone ad un negozio di illuminazione tramite una guida su come illuminare la propria casa suddivisa per aree come cucina, salotto, camera da letto, studio ecc…, allora proponiamo al cliente di scrivere questa guida o di rispondere a delle domande per crearla.
La conversione
Fare un buon SEO, a mio avviso, significa anche pensare alla conversione per due motivi fondamentali:
- se porto traffico e quindi una persona su un mio sito e non le “faccio fare nulla”, allora ho sprecato del tempo;
- se faccio ottenere dei risultati e quindi delle conversioni come la richiesta di preventivo, una telefonata, l’iscrizione ad una newsletter, una prenotazione o una vendita, allora il mio cliente vorrà da me altri servizi.
Non solo testi: contenuti video
Ho sempre sostenuto l’elemento video come componente potentissima per ottenere risultati su Google in maniera anche molto veloce.
Se abbiamo la possibilità di avere dei video, facciamo due cose:
- ottimizziamo i video sul canale Youtube per avere una presenza anche sul secondo motore di ricerca al mondo, ovvero Youtube stesso, sia per essere visibili sulle serp che per creare poi un link dal video al sito web;
- creiamo delle sezioni e dedichiamo una pagina per ogni video, in modo da dare ad ognuno di essi una cura e un peso che ci permetta di avere visibilità su Google.
Vi faccio un esempio: un po’ di anni fa, lavorando al SEO di un sito di un evento su un CMS, creai una sezione di pagine contenenti, oltre alla scheda di ogni intervento, anche il video dell’intervento stesso; così facendo ottenni molta visibilità proprio grazie a questi video, sfruttando anche le ricerche correlate degli utenti contenenti la keyword annessa “video” + l’argomento.
Web analytics e SEO dinamico (keyword di ricerca interne)
Altro argomento per me fondamentale è la web analytics, che ci fornisce non solo i dati per sapere se abbiamo fatto un buon lavoro, se ci sono le visite sperate, se stiamo convertendo e per ottenere dati utili sul comportamento degli utenti, ma ci fornisce pure degli strumenti potentissimi per poter migliorare il SEO.
Ad esempio, tramite il motore di ricerca interno al sito, possiamo collezionare tutti i termini e sapere:
- se sono stati trovati e la navigazione è proseguita;
- se non erano presenti nel sito e quindi valutare se quel contenuto, servizio o prodotto poteva esistere e creare poi la presenza sulle serp.
Concludendo
Spesso si sente chiedere “la SEO è morta”? La risposta è no, però è cambiata e cambierà ancora nel corso degli anni, quindi noi dobbiamo essere bravi sia a far tesoro delle nostre esperienze, sia ad essere flessibili e pronti per contestualizzare i contenuti in modo da essere ottimizzati su quello che ormai è diventato un punto di riferimento per reperire qualunque tipo di informazione, ovvero Google.
Ben detto, è importante che i testi siano il più possibile “naturali” – come utente, un muro di keyword ripetute all’infinito è un grosso deterrente :P
Esattamente AndyT, ti consigliamo di leggere con grande attenzione i consigli di William Sbarzaglia, è uno dei migliori specialisti del settore :)