Comunicazione aziendale ai massimi livelli, intervista a Roberto Gerosa

Oggi ci occupiamo di comunicazione aziendale ai massimi livelli con un professionista che torna a trovarci dopo qualche mese, precisamente dal giorno della nostra intervista collettiva per il progetto Digitalklive. In quel gruppo di specialisti di eccelso valore era presente anche Roberto Gerosa, nostro ospite di oggi.
Roberto è uno di quei professionisti in grado di occuparsi di diversi settori della comunicazione web. Dalla creazione di contenuti alle strategie di Web Marketing fino ad arrivare all’attività sui Social Media, tutto con un tocco prettamente personale.
Uno spirito libero che non segue i guru della comunicazione ma che cerca con le proprie forze di dare un contributo significativo al lavoro online con straordinari risultati.
- Ciao Roberto, grazie per aver accettato il nostro invito. Iniziamo nella maniera più classica possibile, dicci in sintesi chi sei e di cosa ti occupi. Il tuo è un gradito ritorno visto che hai fatto parte dell’intervista collettiva per il progetto Digitalklive a cui abbiamo dato spazio sul nostro blog. Cosa puoi dirci di quell’esperienza?
Probabilmente l’esperienza professionale e soprattutto, umana, più bella del 2016.
Come abbiamo detto nella precedente intervista, non avevamo l’obiettivo di fare l’evento più “figo” del web, anche perchè è impossibile competere con i grandi eventi del web marketing.
Volevamo ritrovarci insieme a tutti i vari amici e colleghi sparsi per l’Italia, parlare del nostro mondo digitale e lavorativo con umiltà, professionalità ma anche con tanta ironia, divertendoci prima di tutto.
- Entriamo nel merito delle tue competenze. Essendo un Social Media Manager è chiaro che non posso esimermi dal farti un paio di domande sull’argomento, prometto che cercherò di essere il meno banale possibile. Come prima cosa, ti chiedo questo: la creazione di una pagina aziendale su Facebook è una scelta che consiglieresti per qualunque tipo di attività, o ritieni che alcuni settori non trovino sul social di Zuckerberg la vetrina adatta?
In linea di massima ti risponderei di sì. Qualsiasi attività dovrebbe aprire una pagina Facebook aziendale, ormai sempre più simile ad un mini sito web. Tuttavia, in base alla mia esperienza con le PMI, certe aziende, dovrebbero evitare di aprire la pagina Facebook.
Non è un discorso di settori quindi, ma di gestione aziendale. La situazione in Italia a livello di comunicazione (non è solo un mio parere ma anche di professionisti con più esperienze della mia) è ancora troppo ancorata ad una gestione superficiale, in numerosi casi direi quasi “casalinga”.
Prima si lavora sulla comunicazione, sia interna che esterna, poi si possono aprire tutte le pagine Facebook di questo mondo! Non il contrario.
- In alternativa a Facebook e fermo restando quello che è un approfondito studio sul comportamento degli utenti, quali pensi possa essere la migliore alternativa in ambito aziendale al leader dei social?
Al momento non ci sono alternative a Facebook. Ormai è la base di partenza per la presenza sui social da parte di un’azienda. Questo non significa escludere l’affiancamento di un altro canale, prima di tutto Instagram e LinkedIn, ma anche lo stesso Twitter. E soprattutto YouTube.
- C’è ancora vita per Twitter? È da molti mesi che il social dei cinguettii viene dato per spacciato ma alla fine sono ancora in molti a twittare giorno per giorno senza soluzione di continuità.
Twitter è il social network che preferisco nonostante, spesso, non lo consiglio in fase di consulenza per i miei clienti. C’è ancora poca comprensione delle sue potenzialità, nonostante sia un social potentissimo sia in ottica di personal branding che per la lead generation. E poi a volte mi chiedo: non sarà che noi italiani, gente chiacchierona che per spiegare un concetto usa “millamile” parole, siamo poco portati per un social che ha fatto della sintesi il suo perno centrale? Ai posteri l’ardua sentenza!
- Il tuo parere professionale sulle nuove piattaforme su cui si sta spostando il lavoro aziendale, come Snapchat e soprattutto Instagram che si sta evolvendo sempre di più a colpi di aggiornamenti, tra Stories e la nuova sezione Esplora.
Per quanto riguarda Snapchat vado controcorrente. La mia modesta opinione è che non sia ancora pronto per occupare un posto di rilievo all’interno di una strategia di social media marketing (intendo in Italia). Sia chiaro, non sto dicendo che sia tempo perso investire in questa direzione. Ma in Italia lo vedo ancora in una fase “sperimentale”.
Seguo i brand italiani che lo utilizzano e, sinceramente, trovo un pelino poveri certi contenuti che vengono pubblicati. Diciamo che sono proprio “usa e getta” (chiedo perdono ai fans di Snapchat, più “getta” che “usa”). Però, per farmi perdonare, dico che quando vedo i grandi brand americani all’opera su Snapchat, uno su tutti, Taco Bell, resto senza parole per come sfruttano bene questo social.
- Non ti occupi solo di social, tra le tue competenze rientrano anche eccelse capacità di creazione di contenuti per blog aziendali. A tal proposito, ti chiedo questo: quali sono i valori che un testo deve riuscire a comunicare al lettore/visitatore, oltre allo scontato “soliloquio” atto a mettere in evidenza la qualità dei servizi proposti?
I contenuti aziendali creati per il social media marketing non devono “solo” evidenziare la qualità dei servizi proposti, bensì sottolineare con forza e a più riprese le cosiddette “vision” e “mission” aziendali. Non bisogna aver paura di esporle, nè tantomeno di non piacere a tutti.
È chiaro che il sogno di ogni azienda sia quello di vendere un prodotto che sia necessario, o sia avvertito come tale, da un numero pazzesco di persone. Ma se non sei Apple o Samsung, puoi “accontentarti” di raggiungere una posizione di rilievo all’interno di una nicchia specifica di mercato.
- Creazione di contenuti come immagini e video. In un momento come questo in cui si parla tanto di Visual Marketing e in cui le aziende puntano sulle dirette video per promuoversi e mantenere un costante rapporto con il pubblico, quali sono le accortezze per creare contenuti di qualità?
Per quanto riguarda il Visual, sostengo da diversi mesi sempre la stessa tesi. Le aziende devono affidarsi a grandi professionisti per creare contenuti visivi di impatto. Per poi alternare questi contenuti con elementi visual di minor qualità ma di forte empatia.
Mi spiego meglio. In base alla mia esperienza ho notato che alternare contenuti creati da professionisti, videomaker e fotografi di professione, con video e immagini realizzati dagli stessi clienti o dai dipendenti di un’azienda con i telefoni (possibilmente top di gamma), sia una delle chiave vincenti per rendere il brand meno artificiale e più vicino alla gente.
Per quanto riguarda le dirette video, lasciami togliere un sassolino dalla scarpa… certe dirette proprio non si possono vedere. Capisco l’immediatezza della situazione ma un briciolo di attenzione allo sfondo, alla luce, al modo di esprimersi… insomma, l’ideale è “fingere” di improvvisare, non improvvisare confidando nella provvidenza del Dio Marketing (un Dio che non perdona mai!)
- Ragionando in percentuale, quanto contano secondo te (al fine di una buona indicizzazione SEO) la qualità dei contenuti e le prestazioni di un sito garantite da un buon servizio web hosting?
Risposta da “democristiano”? 50 e 50. No dai, ti rispondo seriamente.
Nonostante sia più orientato alla creazione di contenuti e che non mi guadagno da vivere offrendo servizi di web hosting, lo dico contro i miei interessi, 60 a 40, vince il web hosting. Perchè un ottimo web hosting, gestito seriamente come fate voi di Keliweb, permette al sito di mettere le ali e di viaggiare sul web da professionisti. Puoi anche pubblicare il miglior contenuto di questo mondo, ma se poi le fondamenta (ovvero il web hosting) non sono ben costruite, non puoi pensare di avere chissà quale futuro davanti a te.
- Quali sono i tuoi progetti per questo nuovo anno lavorativo da poco iniziato?
Mi aspetto un “autunno caldo”… noi dai caldo no, qui in Italia ha un’accezione negativa questa espressione. Diciamo “tiepido”. In particolare ottobre sarà un mese ricco di eventi. Il primo ottobre infatti sarò uno dei relatori del Joomla Festival di Milano. In Brianza mi aspettano diversi appuntamenti con lo splendido team di #BrianzaRestart. Altri eventi rigorosamente e soprattutto, scaramanticamente, top secret, sono ancora in cantiere, per novembre sempre a Milano.
Insomma, tanta carne al fuoco.. E per i vegetariani, tanta verdura alla griglia!
Grazie mille Vincenzo per avermi intervistato e ospitato sul blog di Keliweb. Un abbraccio a tutti!
Siamo noi di Keliweb a ringraziare Roberto Gerosa per il suo tempo e la sua grande disponibilità.
Roberto è un individuo che va seguito con grande attenzione nel suo lavoro, una voce fuori dal coro che può segnare la differenza in settori a volte chiusi tipo compartimenti stagni.
Intervista molto “umana” e interessante – bellissima l’ipotesi “etnografica” sullo scarso successo di Twitter in Italia :P
Beh, parliamo sempre di uno dei migliori specialisti su piazza ;)
Grazie mille Andy per il commento. L’interpretazione “etnografica” o sociologica di Twitter per gli italiani è priva di ogni fondamento, ci tengo a precisarlo ;)
Roberto, chi pensi che acquisterà Twitter alla fine? Secondo te chi la spunterà e quali possono essere gli sviluppi successivi a seconda di chi acquista il social? Si è parlato tanto dell’interesse di Microsoft, addirittura la Disney…