Web Copywriter a 360°, benvenuti nel mondo di Bruna Picchi
Quello che facciamo oggi è un breve excursus nel magico mondo della scrittura, con particolare riferimento (come nostra abitudine) all’ambito aziendale.
L’ospite di oggi è Bruna Picchi, conosciuta sul web con il nome di Bruna Athena, Web Copywriter a 360° in grado di svariare tra diversi argomenti senza perdere un briciolo della propria efficacia nel modo di comunicare.
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Buongiorno Bruna, grazie per aver accettato il nostro invito. Prima di cominciare, che ne pensi di farci un bell’excursus storico della tua formazione professionale?
Buongiorno a te! La mia formazione ha attraversato tre fasi. La prima, ovvia, è quella universitaria: dopo un breve percorso scientifico, mi sono dedicata alla filosofia.
Dopo aver concluso il percorso accademico, ho deciso frequentato un master in marketing e comunicazione. In quel momento già esisteva il mio blog Il Mondo di Athena, in fase iniziale: decisamente imperfetto!
Lavorandoci sopra, migliorandolo da un punto di vista tanto tecnico quanto grafico, stabilendo una linea editoriale ben precisa da seguire, sono riuscita a farmi notare e generare delle situazioni lavorative interessanti.
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Il tuo blog è molto seguito e io penso che un motivo del suo successo sia la varietà di contenuti, quanto c’è di vero secondo te nella mia considerazione?
La tua affermazione è corretta, vera fino a un certo punto. La varietà di contenuti è un’arma a doppio taglio: puoi intercettare più lettori, ma puoi anche correre il rischio di sembrare un tuttologo, uno di quelli che s’improvvisa esperto di qualsiasi cosa.
Il blog è nato dalla passione per la letteratura, prima di tutto; in un secondo momento ho iniziato a proporre contenuti a tema turistico e poi focalizzati sul blogging. I lettori di queste tre macroaree tematiche possono avere caratteristiche molto simili o molto differenti.
Il successo del blog è merito del costante lavoro di perfezionamento, della passione che sempre mi dà energia e delle relazioni virtuose che ho instaurato con i lettori, nel corso del tempo.
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La tua grande passione è la scrittura, che si tratti di scrittura per narrativa o di scrittura in ambito aziendale sembra non faccia differenza. Si tratta di una naturale tendenza personale o sei sempre stata attratta dalle parole?
Ho da sempre sia letto che scritto: lo facevo già all’asilo. Ho sempre provato un amore viscerale per i libri e una forte propensione alla scrittura. Da piccola scrivevo storie lunghissime e disegnavo molto: ho sempre voluto esprimermi in qualche modo.
Ho lasciato il disegno, ho momentaneamente trascurato la scrittura, per dedicarmici poi di nuovo quando ho aperto il blog. Da grande ho capito che volevo far diventare la scrittura il mio lavoro, pur non desiderando di essere una scrittrice – non per il momento.
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A tal proposito, voglio chiederti questo: quali sono per te le più grandi differenze tra la stesura di uno scritto di narrativa e un articolo aziendale? Differenziamo quella che è l’attività di Blogging a livello professionale e la scrittura spinta dalla creatività…
L’articolo aziendale ha una finalità e un pubblico ben definiti. Un pubblico di cui bisogna catturare l’attenzione, attraverso un testo in cui informazione ed emozione si equilibrano. Si tratta di dover portare il lettore a compiere un’azione stabilita in partenza da chi scrive.
La scrittura narrativa è di altro genere, perché lo scrittore non scrive per vendere indirettamente un bene o un servizio: il bene è il libro stesso. Chi scrive poesia o narrativa è sciolto da certi vincoli: può esprimere totalmente se stesso, forzare le parole e la sintassi, essere estremo, sensuale e/o volgare. Ha tutto il diritto di farlo, esprimendo solo se stesso. Anche il pubblico che legge uno specifico autore o un certo genere di opera letteraria ha caratteristiche ben identificabili, ma si accosta all’opera spontaneamente e per il piacere di leggere – più di rado per cercare delle risposte.
L’esperienza di scrittura narrativa e/o poetica è di assoluta libertà, mentre quando si scrive un testo aziendale si hanno delle “limitazione”: la prima fra tutte è il dover adeguarsi totalmente al pubblico a cui si scrive.
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L’utilizzo delle keywords e il rendersi piacevoli alla lettura, pensi che sia più giusto tentare di far colpo su Google inzeppando il testo di parole chiave o ritieni di maggiore importanza rendere il testo più leggibile per il lettore? Cos’ha la precedenza?
L’esigenza di farsi trovare c’è e non è trascurabile: né per blogger che scrivono per hobby né per chi fa del blogging un mestiere.
Si devono usare sapientemente e con naturalezza le keyword, considerando che il testo deve essere “caldo”: i lettori sentono se hai scritto solo per recuperare posizioni nelle serp e solo perché vuoi vendere loro qualcosa – vendere è un obiettivo scontato in questo caso, ma è meglio non farlo capire troppo schiettamente!
Ad ogni modo, il fatto stesso che un testo non resti a tempo indeterminato in una certa posizione, fa capire quanto sia importante bilanciare tratti umani e tratti tecnici dei testi.
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Parlaci un po’ di quella grande famiglia che sembra essere il gruppo #Adotta1Blogger, il gruppo Facebook che hai simpaticamente etichettato come privo di #rompicoglioni. Parlaci di questo gruppo e, in aggiunta… puoi dirci chi sono per te questi rompi….?
Il gruppo di Adotta1blogger è stata una bellissima idea! Purtroppo non riesco a leggere tutti! Il gruppo funziona perché è sana l’idea di fondo, perché presuppone che si leggano e apprezzino realmente i blog degli altri. Non è pura e semplice autopromozione.
Per quanto riguarda i rompi********, questi sono di due categorie: quelli che occupano i gruppi per promuovere solo se stessi, senza relazionarsi con gli altri, e quelli presuntuosi che non sanno essere educati.
- Abbiamo parlato di Facebook, perciò non posso fare a meno di chiederti qualcosa anche del Social Media Marketing. A seconda di quella che può essere una determinata attività, pensi che sia Facebook l’opzione migliore o possiamo valutare altre soluzioni?
Facebook non può affatto essere una soluzione migliore in senso assoluto. Credo che esistano business per i quali sono più adatti Facebook o Twitter, altri per i quali funzionano meglio Instagram o Pinterest.
Ogni social network ha le sue specificità; bisogna sempre prima sapere dove sono le persone con cui vogliamo comunicare (target) e poi definire qual è il social network più adatto per farlo. Per quel che riguarda me in quanto blogger, negli ultimi tempi ho molte soddisfazioni da Twitter, per esempio.
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Tu sei presente praticamente su tutti i social presenti sul web, a tal proposito volevo chiederti un parere su Pinterest e sul suo possibile utilizzo in ambito aziendale. Hai qualche consiglio per i lettori?
Uh mammina, mi hai ricordato che trascuro Pinterest da un bel po’! Eheheh! Tornando seri, Pinterest è molto carino e ha molte potenzialità – chiedi a Cinzia De Martino, ne sa decisamente più di me – , ma è prettamente visual, per cui per renderlo efficace bisogna sapere cosa andare a pubblicare e distinguerlo da Instagram. A differenza di quest’ultimo, Pinterest ti permette di creare le bacheche e seguire un piano di pubblicazioni molto vasto, che può anche essere reso molto originale.
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Un consiglio da parte tua rivolto a chi sceglie di consacrare la sua vita professionale alla scrittura?
Consiglio di leggere tanto, tanto, ma proprio tanto!
Di fare esericizio, scrivendo di vari argomenti e adottando diversi tone of voice. Bisogna essere versatili, ma spogliarsi all’occasione del proprio stile non è semplice. Questo lavoro richiede molto tempo, per cui consiglio di non scoraggiarsi! Senza provare timore, è necessario chiedere un parere a chi è più esperto, ma è utile confrontarsi anche con un potenziale lettore, per comprendere meglio cosa funziona di quel che scriviamo e cosa no.
Ci vuole tanta pazienza, perché si semina oggi per raccogliere i frutti tra un bel po’.
Un grande ringraziamento a Bruna Athena (o Bruna Picchi se preferite) per la sua disponibilità e per il tempo che ci ha concesso!
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