Marketing

SEO e le evoluzioni nel tempo

Nel marketing online le novità e le evoluzioni sono all’ordine del giorno e anche nella SEO avviene lo stesso.

Le problematiche che personalmente avverto in questo settore è principalmente la facilità nella diffusione di notizie e scoop tendenzialmente non corrette e prive di fondamento.

Se ad esempio volessimo parlare di RankBrain non abbiamo ad oggi strumenti per fare ipotesi accettabili o quantomeno strumenti in grado di capire come e in che modo questo algoritmo di AI agisca nelle ricerche di Google.

Tendenzialmente per fare SEO in modo corretto oggi bisogna avere una visione d’insieme: si parla infatti sempre di più SXO ovvero Search Experience Optimization.

Dobbiamo capire i bisogni degli utenti, come effettuano una ricerca e come si sono evoluti i motori di ricerca stessi per adattarsi a tali cambiamenti.

Si parla molto di quale sarà il futuro della SEO, i segnali di ranking del 2016, ma si parla sempre di meno della vera utilità della SEO (a cosa serve) e di come sfruttarla all’interno di una strategia di marketing online.

Il Mobile è stato il grosso Boom del 2015, a cui si sono aggiunte diverse novità, tra cui HTTPS, RankBrain e AMP.

Sicuramente il mobile è e terrà testa ancora per molto nella SEO, ma quello che mi aspetto è un’evoluzione sia per rendere i contenuti fruibili in maniera veloce sia capire la differenza di modalità di comportamento dell’utente.

Infatti in base alla tipologia di query digitata e di dispositivo, si hanno comportamenti differenti e questo è quello su cui puntano i motori di ricerca: migliorare l’esperienza utente.

Chi si occupa di SEO deve essere in grado di fornire input al reparto grafico e IT per capire tali comportamenti e adattare il sito web in base alle esigenze dell’utente.

Molto spesso le cose ovvie sono quelle in cui si commettono grossi errori; la SEO fa parte di una macchina più grande ed evoluta e per funzionare deve essere continuamente rivista, sistemata e adattata.

Se torniamo su quanto afferma Google, proprio recentemente Andrey Lipattsev (Search Quality Senior Strategist di Google) ha affermato che i fattori di ranking sono:

  • contenuti
  • link che puntano al sito
  • RankBrain

Ecco, bene, ora che sappiamo questo siamo a posto!

Ovviamente la risposta di Google vuol dire tutto e niente e soprattutto non c’è una strategia nella SEO replicabile, a mio avviso. Ogni settore è a sé, ogni SERP si comporta in modo diverso, quindi è inutile focalizzarsi ancora sui fattori di ranking, ma è necessario pensare, come già affermato in precedenza, a una strategia di più ampio respiro in grado di durare nel tempo e adattarsi alle evoluzioni.

Marco Maltraversi

P.s.: leggi la nostra intervista a Marco Maltraversi 

2 commenti

  1. Ciao, condivido queste riflessioni,
    in effetti le dichiarazioni degli ultimi anni non aprono le porte a niente di nuovo, ma di certo tutto in qualche modo va nella direzione di premiare una migliore user experience, con fattori di crescente importanza nel tempo e in continuo divenire; giusto anche dire che ogni serp si comporta a modo suo, non si tratta di entità uniformi ma di tanti “ecosistemi” a parte.
    A presto!

    1. Comprendere il reale funzionamento di Google non è semplice, di certo l’articolo di Maltraversi mette bene in evidenza quella che potrebbe essere l’evoluzione dell’intero settore.

Lascia un commento

Back to top button