Marketing

Digitalklive: intervista collettiva ai professionisti ideatori del progetto sul Digital Marketing

Come ben sa chi segue il nostro blog, è nostra abitudine dare spazio ogni settimana ai migliori professionisti del web che accettano di condividere parte delle proprie conoscenze con noi e con gli utenti del web. Quest’oggi abbiamo deciso di iniziare con la presentazione di un evento molto importante, realizzato da alcuni tra i più apprezzati specialisti dei vari settori del Web Marketing.

A inizio aprile verrà tenuto a Roma l’evento Web su Carta presenta “Influencer Marketing” di Matteo Pogliani, organizzato da Dolab School con la partecipazione di Growth Hound.

Ed è proprio all’interno dell’iniziativa Web su Carta di Dolab School, ovvero incontri formativi dedicati alla presentazione di testi dedicati al web che è stato inserito un progetto davvero molto interessante e diremmo anche importante per quello che è il futuro del lavoro online, soprattutto per le modalità con cui esso viene presentato.

Il progetto in questione prende il nome di Digitalklive, un progetto creato per poter parlare e discutere sul Digital Marketing sviluppato da alcuni di questi professionisti che abbiamo deciso di intervistare tutti assieme, in modo tale da avere proprio dagli organizzatori di questa importante iniziativa tutte le informazioni necessarie per conoscere il più possibile sul progetto.

Alcuni di loro sono già stati nostri ospiti, altri (ci auguriamo) lo saranno in futuro: Francesco Ambrosino, Ludovica De Luca, Federico Simonetti, Roberto Gerosa, Valentina Sala, Matteo Pogliani.

È arrivato dunque il momento di dare spazio ai nostri ospiti per questa bella chiacchierata collettiva.

  • Benvenuti a tutti sul nostro blog. Con alcuni di voi ci siamo già incrociati nei mesi scorsi, con altri speriamo di ritrovarci un giorno a collaborare insieme. Oggi però parliamo di un nuovo evento che vi vede tutti protagonisti, ma prima di cominciare facciamo le dovute presentazioni di ognuno di presenti.

MATTEO: Sono digital strategist, consulente di comunicazione e blogger. Mi occupo, in Open-Box e nel mio blog matteopogliani.it, di dar vita a strategie in grado di sostenere i percorsi di enti e aziende nel variegato mondo del digitale.
Sono autore del libro “Influencer marketing: valorizza le relazioni e dai voce al tuo brand” edito da Dario Flaccovio Editore.

ROBERTO: Sono il responsabile della comunicazione sul web (social, blog e siti istituzionali) per alcune aziende nel campo della PMI. Nel “tempo libero” mi occupo di formazione e docenze nell’ambito del social media marketing.

LUDOVICA: Sono webwriter, blogger e social media manager. Sono nata con in mano la mia adorata biro blu, mi sono laureata in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d’Impresa a La Sapienza e vivo di parole, comunicazione, mare e caffè.

FRANCESCO: Sono un uomo pigro, burbero, cinico e asociale che ha deciso, per contrappunto, di occuparsi di comunicazione e di social, che è pieno di cuoricini, gattini, abbracci, baci e tette. Amo la scrittura e la circonvenzione d’incapace, e cerco di sfruttare questi due asset per fatturare a fine mese.

FEDERICO: Sono un appassionato di cose belle, fatte bene, buone e giuste. Mi occupo di social e web da quasi dieci anni e ho collaborato a vari livelli con aziende piccole, medie e grandi. Da circa un anno ho lanciato qualcosa di mio, insieme a due amici fidati e così è nato Growth Hound, un team di professionisti del web specializzato nella crescita di persone, aziende e fatturati.

VALENTINA: sono e-commerce web marketing manager. Ho trovato in queste due attività il mio ambiente ideale, perché posso giocare con numeri e creatività tutti i giorni. Ed oltre a questo, faccio formazione a privati e aziende per aiutarli a capire il nostro mondo, fin troppo frainteso. E anche per avere un contatto reale ogni tanto ;)

  • Entriamo nel merito della nostra discussione, ovvero la creazione del progetto Digitalklive che si presenta come un qualcosa di nuovo, di diverso rispetto al solito incontro tra professionisti. Come nasce l’idea?

ROBERTO: E’ nata con uno streaming organizzato sulla piattaforma Blab. Grazie all’entusiasmo nostro e degli amici collegati ci siamo detti: “perché non replicare dal vivo?” Ed eccoci a Roma l’8 aprile.

MATTEO: L’idea di base è quella del confronto e della condivisione, una delle essenze, a mio avviso, del digital. Non volevo la classica presentazione del libro, molto lontana dalle mie idee. Perché allora non creare un evento che potesse unire competenze, know how, e relazione?

LUDOVICA: L’idea è nata in un baleno, durante una chiacchierata (ed ancor più risate) tra amici, prima che colleghi. Il nostro desiderio era quello di un confronto che superasse i bit e le (lente) connessioni internet. Sentivamo l’esigenza degli sguardi, degli abbracci, di un confronto reciproco capace di spingersi oltre tutte le distanze. E così abbiamo pensato ad un evento fisico, non a caso al centro dell’Italia.

FRANCESCO: L’ho anche scritto sul blog di Digitalklive, la colpa è di Roberto (aka Bob), che avendo inspiegabilmente tantissimo tempo libero ha pensato bene di incastrare me e quei due angeli di Valentina e Ludovica per fare un Blab in diretta con amici, parenti, sconosciuti, stalker e affini. Essendo andato molto bene, ed avendo tutti una gran fame (il Blab si era tenuto nella pausa pranzo), ci siamo detti: perché non organizziamo l’evento dal vivo a Roma, così ci andiamo a mangiare una carbonara come si deve? Da lì all’evento dell’8 aprile il passo è stato breve.

FEDERICO: Oltre ad aver seguito i Blab precedenti all’evento, Francesco è un mio grande amico personale e Matteo un grande amico digitale. Quando ho saputo che avevano voglia di fare un evento nella Capitale mi sono sbattuto in giro per Roma per trovargli una sede, loro si sono mossi a pietà e mi hanno offerto pure di fare un intervento.

VALENTINA: L’idea come vi avranno giàdetto è nata da un messaggio su Facebook del mitico Bob (Roberto). Al quale sono seguiti altri messaggi, una chat e poi delle dirette su Blab… Insomma, come direbbe anche la migliore delle Miss Italia, è nata un po’ per caso. Ovviamente il terreno comune è quello del non volersi barricare dietro a grandi titoli professionali, ma di condividere quello che si sa, confrontarsi su temi in comune. Per quanto mi riguarda, digitalklive è metterci la faccia e crescere con dei professionisti che stimo.

  • L’elemento che viene messo in maggior risalto sembra essere proprio la diversa natura del progetto che vede l’abbattimento della “distanza” tra relatori e ospiti, diventando un vero e proprio dibattito aperto e paritario in cui scambiarsi informazioni e conoscenze. Da cosa nasce questa esigenza di abbattere idealmente certe distanze?

MATTEO: Perché le potenzialità di diffusione informativa del web hanno abbattuto qualsiasi confine, trasformando tutto in un dialogo, orizzontale, dove tutte le parti sono coinvolte ed hanno il medesimo valore. Il mondo digitale è talmente recente e veloce nei cambiamenti che è poi difficile a mio avviso dare “ruoli fissi”, non esistono professori, ma esperti che mettono a disposizione di tutti conoscenza ed esperienza.

ROBERTO: Nasce dal fatto che nonostante tutto il web che ci circonda, il lato umano, lo stringersi la mano, il guardarsi negli occhi, il confronto dal vivo, siano tutti aspetti che fanno ancora la differenza. Non dimentichiamo che siamo italiani, una cosa che ci accomuna è il piacere di stare insieme, soprattutto dal vivo!

LUDOVICA: Credo che sia proprio la natura stessa del Web a far scoccare la scintilla del desiderio di vicinanza umana. Se ci pensi, qui tutto si gioca sulla dicotomia vicinanza-distanza. Siamo tutti più vicini, non essendoci limiti fisici né spazio-temporali, siamo tutti uguali e comunichiamo alla pari, senza che nessun professore salga in cattedra. Al medesimo tempo, però, i bit, gli schermi e i tasti scalpitanti ci allontanano inesorabilmente. Ecco, dunque, che è il Web stesso a riattivare il desiderio di contatto umano. E a farlo con ancor più vigore.

FRANCESCO: Come direbbe il mio mito Woody Allen “Perché chi non ha talento insegna, e chi non sa insegnare insegna educazione fisica”, e noi non volevamo rientrare in questa categoria. Avevamo una gran voglia di fare qualcosa di vero, senza la mediazione di strumentazioni tecnologiche che noi tutti amiamo, ma una stretta di mano e una abbraccio non si battono. Poi hai visto come sono belle Ludovica e Valentina? Molto meglio poterle incontrare dal vivo. Peccato che ci sia anche Bob, che abbassa un po’ l’hype, ma gli vogliamo tanto bene quindi va bene così.

FEDERICO: Penso che il web tenda ad aumentare la distanza personale che c’è tra le nicchie di persone, un po’ come se ci fossero una serie di “bolle” all’interno delle quali ci sentiamo a nostro agio, diciamo la nostra e siamo tutti d’accordo. A me piace tanto, invece, rompere queste bolle, in modo costruttivo, e far emergere partecipazioni e moltiplicazioni di esperienze. È così quando insegno, è così quando lavoro, è così pure quando faccio una chiacchierata con gli amici. Sarà così pure a Digitalklive.

VALENTINA: ho partecipato a diversi eventi di settore e tantissime volte la sensazione è quella di essere solo uno spettatore di uno show che hai già visto altre mille volte. Capita solo a me? Ecco, la genuinità delle nostre intenzioni e l’assoluta certezza di non voler fare i guru ci porta a creare un evento che non sia uno spettacolo, ma si avvicini più ad un aperitivo tra amici dove ci si racconta che cosa è successo dall’ultima volta che ci si è visti. Niente palco, niente platea, solo un ipotetico tavolino con intorno tante sedie. Nessuno dovrà sentirsi in imbarazzo a fare domande o a portare il proprio vissuto. Capito?

  • Oltre alla data dell’otto aprile a Roma, potete darci qualche anticipazione su possibili date in altre città d’Italia?

ROBERTO: tutto rigorosamente top secret! E poi non pensiamo solo all’Italia, perché porsi limiti? ;)

MATTEO: Non possiamo ad oggi dare anticipazioni, ma qualcosa bolle in pentola in zona Milano…

LUDOVICA: Tutto è ancora in una fase embrionale, ma speriamo di riuscire a preparare una sorpresina! :)

FRANCESCO: Certo, andremo in tour. La prossima tappa sarà a Gnocca, nel Veneto, poi andremo in Sicilia a Joppolo Giancaxio e a Figaccia, che si trova in provincia di Olbia in Sardegna. Scegliamo solo città che abbiano un nome che fa ridere quando lo si pronuncia o legge. A parte gli scherzi, vogliamo trasformare Digitalklive in un progetto itinerante, ma faremo le cose uno step alla volta.

FEDERICO: Il mio numero di telefono ce l’hanno. Spero di non fare figuracce e che mi richiamino.

VALENTINA: vi confesso che mi piacerebbe poter fare altre tappe in giro per l’Italia (una ce l’ho già in mente), ma dato che siamo fedeli a quanto ‘predichiamo’, vogliamo vedere i feedback della prima data e poi decidere. Insomma questi KPI dobbiamo pur rispettarli no?

  • Visto che siete tutti dei professionisti acclamati in tale settore, non posso esimermi dal fare questa sciocca e scontata domanda: come si sta evolvendo il settore del Social Media Marketing? Considerazioni generali da parte di ognuno di voi, grazie :)

MATTEO: Le piattaforme stanno sempre di più “totalizzandosi”, fagocitando le funzioni positive dei concorrenti. Piano piano si evidenzierà sempre più il ruolo centrale di Facebook, che continuerà la sua ascesa e, probabilmente, resterà l’unico di rilievo. Una piazza virtuale completa, dove potremmo fare davvero di tutto, dall’informarsi, al parlare con amici a fare acquisti.

ROBERTO: Facebook sta cercando di fagocitare tutto quanto il web, è sotto l’occhio di tutti, non occorre essere esperti. Gli altri social, Instagram a parte (che è sempre di Facebook) li vedo un attimo in standby. Per fortuna il social media marketing non è solo Facebook. Bisogna saper gestire anche le newsletter, creare articoli per il blog, realizzare video per youtube, gestire piattaforme di e-commerce. Per non parlare del social customer service e di tanto altro ancora.

LUDOVICA: Credo che l’integrazione stia già dicendo la sua nel settore. Facebook punta sempre più a diventare una casa-madre, un luogo piacevole ed efficace, dove puoi informarti, divertirti, intrattenere relazioni, dire la tua, decidere, scegliere. Tutto, sempre più, passa dalle mani di Mark.

Se escludiamo Instagram (no, aspé, anche il social che nel 2015 ha fatto registrare la crescita più sostenuta in quanto a numero di utenti è nelle mani di Mark!), gli altri social faticano a mantenere il timone.

FRANCESCO: Innanzitutto “acclamati” lo dici a tuo fratello, non a me. Io sono un Guru in Abruzzo, mica ho detto in Molise.

I social si evolvono continuamente, quindi fare delle previsioni è difficile. Posso dirti che Facebook diventerà sempre di più un ecosistema autosufficiente (e sempre più vincente), che video e foto domineranno i prossimi due-tre anni, che i servizi di IM come WhatsApp e Telegram guadagneranno sempre più spazio nelle strategie di marketing dei brand e che il mobile sarà il campo di battaglia.  

FEDERICO: Personalmente sto investendo molto nello studio delle marketing automations: al di là di dove le persone sceglieranno di passare il proprio tempo online, il mio ruolo di marketer è quello di costruire degli ambienti accoglienti, utili e coinvolgenti perché i clienti usino i miei prodotti e i miei servizi e, soprattutto, tornino a trovarmi. Credo che nei prossimi anni aumenteranno le piattaforme che offrono esperienze personalizzate (come Netflix) o che sfruttano i nostri comportamenti per suggerirci acquisti e contenuti (come fa Amazon).

VALENTINA: che Facebook si stia muovendo bene per dare all’utente un unico punto di riferimento per la propria ‘vita online’ questo è abbastanza chiaro a tutti.
Come è altrettanto evidente che gli altri social arrancano, in termini di evoluzione e innovazione.
Non sono in grado, ora, di predire cosa avverrà nel futuro. Facebook non era nei miei piani fino a una decina di anni fa… Il futuro, per i social e per noi che ci lavoriamo, dovrà fare i conti con generazioni sempre più digital e sempre meno fedeli alla marca in quanto tale. I social diventeranno sempre di più il luogo dove poter costruire relazioni durature basate su dialogo, interessi e valori, il tutto spingendo al massimo la personalizzazione. Customer care, chat ed integrazione sempre maggiore con offline. Questa è la strada.

  • Veniamo ora a una domanda a bruciapelo a ognuno di voi (purtroppo solo una, siete in tanti). Cominciamo da una nostra vecchia conoscenza, nostro ospite un po di tempo fa (leggi la nostra intervista al Socialmediacoso).
    Allora Francesco Ambrosino, quale contributo pensi possa dare un evento del genere per lo sviluppo di nuove idee in merito al Digital Marketing? In cosa il progetto si distanzia dai soliti incontri tra professionisti?

Guarda, io non so se effettivamente questo evento avrà un impatto maggiore o minore rispetto agli altri, quello che posso garantirti è che a muoverci c’è la passione e la voglia di confronto, il resto viene dopo. Per fare questo evento non abbiamo ricevuto e non riceveremo un centesimo, e ognuno di noi sosterrà le spese di viaggio, alloggio, lavatura, imbiancatura e stiratura perché ci crede. Bisogna essere onesti, noi relatori con il tempo e tanto lavoro abbiamo guadagnato un posticino in questo settore, e essere visibili è importante per migliorare e crescere. Un evento del genere per noi è importante, ci consente di metterci in gioco pubblicamente, perché è facile dimostrare (o millantare) competenze nascosti dietro un monitor, ma quando la persona che hai di fronte ti fa una domanda non puoi scappare, né fare una ricerca veloce online per trovare la risposta. Noi abbiamo voglia di parlare di ciò che ci appassiona con persone che condividono con noi questa passione. Speriamo di poter trasmettere qualcosa di utile a tutti.

  • Tocca ora a Roberto Gerosa a cui vogliamo chiedere questo: sempre rimanendo in tema di Social Media, come deve fare un’azienda per decidere su quale social sia meglio puntare per ottenere il massimo dei risultati e delle interazioni con gli utenti? Esiste davvero una valida alternativa a Facebook? Oltre a queste domande, una tua opinione sulla particolarità di un evento come Digitalklive.

L’alternativa a Facebook non esiste. Esiste però un social network che è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante ancora poco sfruttato dalle aziende: LinkedIn e le pagine aziendali. Per ottenere il massimo dei risultati e delle interazioni con gli utenti esiste un segreto che decido di svelare solo con te, con i lettori di Keliweb e con i partecipanti al Digitalklive: bisogna cercare di non essere ossessionati dai numeri, dalle statistiche e dalle interazioni con gli utenti. Bisogna solo lavorare bene, seguendo alcuni accorgimenti. I risultati poi arrivano.

La particolarità di Digitalklive, non vorrei ripetermi, si basa sul fatto che nessuno dei relatori si erge a guru. Lo spiega molto bene, con l’ironia che lo caratterizza, il mio amico e collega Francesco Ambrosino.

I social sono lo strumento ideale perché permettono di instaurare relazioni e quindi dialogo con gli utenti. Relazioni significa rapporto e quindi fidelizzare.

Una comunicazione che punta molto sul valore della persona e che si sveste di gran parte delle sue sovrastrutture commerciali, apparendo più vera. L’influencer marketing deriva da qui, dal potenziale che scaturisce attraverso le relazioni, arricchendo la comunicazione delle qualità di figure che sono ormai punto di riferimento per gli utenti.

  • Una domanda ora per Valentina Sala, professionista specializzata soprattutto nel campo dell’e-commerce. A tal proposito ti chiedo Valentina, oltre a una tua opinione personale su Digitalklive, alcuni consigli proprio per quel che riguarda il commercio elettronico e sulla maniera migliore per aumentare sensibilmente la visibilità di un’azienda attraverso una sapiente strategie di Web Marketing e di presenza sui social.

Mi fa molto piacere condividere questo spazio che gentilmente ci hai regalato con i miei compagni di avventura. Siamo un gruppo di professionisti, ma preferisco dire persone che, grazie agli strumenti digitali, si sono conosciute e hanno creato in men che non si dica un evento. Tengo molto a digitalklive, proprio perché non ha la volontà di essere qualcosa di grande, ma piuttosto qualcosa di utile e di vero e concreto. Ed è per questo che sarà grandioso, non solo grande.

Tornando alla mia specialità, ti dirò qualcosa di poco sconvolgente, ma che viene sistematicamente evitato: un buon progetto e-commerce di sicuro nasce dalla fase di progettazione (come in qualsiasi altro caso direi). Fatto questo sforzo, si parte già con il piede giusto. Fammi dire che uno dei più grandi problemi dei progetti e-commerce è il traffico al sito: molti pensano che basta creare un sito e caricarci dei prodotti per vendere. La realtà è che esattamente come per i negozi, le persone devono passare davanti alla vetrina per entrare. Essere ben posizionati è un requisito essenziale, anche se non sufficiente.
Questo cosa vuol dire in pratica? Prima di tutto lavorare da subito sulla SEO. Oltre alle impostazioni classiche lato codice, si deve concentrare l’attenzione su tanti dettagli che fanno la differenza per un sito che deve anche vendere:

  • Schede prodotto: descrizione, titolo, tag, link interni, social share…
  • Immagini: sapete quanti e-commerce vivono grazie alla ricerca immagini?
  • Ottimizzazione per il mobile
  • Esperienza d’uso dell’utente: caricamento pagine e sicurezza prima di tutto
  • Recensioni dei prodotti da parte dei clienti
  • Aggiunta dei rich snippet: così potremo mostrare molti più dettagli del prodotto nei risultati di ricerca
  • Creazione di landing pages efficaci
  • Ricerca interna

Insieme alla SEO, possiamo usare i Social per avvicinarci al cliente. Anche qui, il mio consiglio è di partire da subito con il budget e le risorse adatte. Perché all’e-commerce manca la parte di contatto con i prodotti, ma soprattutto con il personale di vendita per capire meglio con chi si ha a che fare. Con i social non si vende (in batutta diretta), ma si costruisce un’immagine di marca e un rapporto con i clienti che va al di là del vendo e compro. Il giusto mix di post prodotto con post meno commerciali crea il terreno adatto per convertire.

Oltre a queste due azioni, per portare traffico al sito possiamo fare anche attività a pagamento. Non c’è una strada valida per tutti, in questo caso. Ci sono settori in cui il remarketing non funziona, mentre Adwords va alla grande. Alcuni in cui i comparatori di prezzo la fanno da padrone, mentre per altri non hanno senso. L’unico punto che ritengo valido sempre è la conoscenza del cliente. Solo cercando di capire bisogni, comportamenti e aspettative di chi ci deve scegliere, potremo applicare le giuste scelte in termini di promozione.

L’importante per un e-commerce non è fare milioni di visite, ma il tasso di conversione. Quindi portare traffico qualificato. E questo si può fare solo evitando le azioni di ‘massa’ e pensando sempre e solo a chi compra.

  • Passiamo ora a un’altra nostra vecchia conoscenza, quella Ludovica De Luca che abbiamo avuto il piacere di intervistare alcuni mesi fa. Specialista di grandissimo livello in vari settori ma soprattutto eccezionale creatrice di contenuti per il web, a Ludovica vogliamo chiedere, oltre alla sua opinione su cosa rende così particolare e diverso Digitalklive rispetto ad altri eventi, come strutturare al meglio un calendario editoriale, al fine di ottimizzare la condivisione degli articoli di un blog sui social network. Consigli su cosa fare e cosa assolutamente non fare per ottenere alla lunga dei risultati di un certo livello.

Aspetta un attimino che mi riprendo dall’emozione…Davvero, ti ringrazio per questa presentazione così generosa! :)

Veniamo a noi, ora. Quel che rende #DigiTalkLive un evento particolare è proprio la volontà di un confronto alla pari. Vogliamo condividere esperienze e competenze, raccontare ed anche ascoltare, senza che vi siano distanze né limiti. #DigiTalkLive è quella chiacchierata davanti a un caffè (rigorosamente amaro per me) col tuo amico e collega, quello con cui condividi interessi, ma anche pensieri personali, quell’amico di cui ti fidi e con cui il confronto è sempre costruttivo.

Calendario editoriale? In questo post sul mio blog l’ho definito come il navigatore che ti indica la strada che devi percorrere per giungere a destinazione e che, in caso di lavori in corso o imbocchi sbagliati, ricalcola il percorso in tempi rapidi.

Ecco, il calendario editoriale è la guida a cui devi attenerti per ottimizzare le tue pubblicazioni e ricavare il massimo risultato dai tuoi sforzi e devi farlo con la consapevolezza che il cambiamento è sempre a portata di click.

Cosa fare, dunque? Stilarne uno, con buonsenso e criterio, dopo un’attenta fase di analisi e una strategia ben pianificata. Devi poi rispettare il tuo calendario e, al medesimo tempo, esser sempre pronto a modificarlo. Il tuo piano d’attacco deve essere duttile per risultare efficace.

Cosa non fare, invece? Trascurare le linee guida del tuo calendario, peggio ancora non stilarne uno, rimandare a domani quel post che hai programmato oggi o, al contrario, attenerti alle linee guida che hai pianificato anche se hai intuito che ora è il caso di cambiare qualcosa. Ricorda: listening, monitoraggio e analisi sono fasi perpetue, che ti aiutano ad evolvere e migliorare.

  • È il turno di Federico Simonetti, esperto di Web Marketing. Oltre alla propria opinione su Digitalklive e sul perché sia così conveniente partecipare all’evento, a te Federico vogliamo chiedere un paio di cose:

1) Per quel che riguarda i Social Media, una tua opinione sulle ultime novità di Facebook come Instant Articles e Canvas.

Innanzitutto ci tenevo a ringraziare Francesco, Matteo, Roberto, Valentina e Ludovica per avermi scelto come loro compagno di viaggio: è molto bello che si possa fare una chiacchierata tra amici e professionisti, in un ambiente professionale spesso chiuso e un po’ autoreferenziale come quello del marketing digitale italiano. È un segnale di speranza, di apertura: che le relazioni vere sono dure a morire e che, anche dalla rete, le cose possano cominciare a farsi per moltiplicazione e non solo per sottrazione.

Ora veniamo al lavoro “duro” del marketer, invece. Mi sembra che Facebook voglia evolversi sempre di più in una piattaforma di marketing chiusa. E che voglia tagliare agli utenti tutte le strade per uscire da Facebook. Questo è particolarmente evidente per  Instant Articles: si tratta di articoli che avranno una maggiore visibilità e verranno aperti direttamente sul Social Network. In pratica Zuckemberg sta dicendo a chi produce contenuti che la strada maestra per la visibilità passa dai suoi canali. Non è una strada totalmente senza uscita, ovviamente, ma non credo sia a buon mercato: in pratica, quello che adesso hai gratis (o quasi gratis) domani lo pagherai, perché l’unica strada per avere utenti sarà apparire su Facebook. Come sempre, nel marketing, vincerà chi saprà sfruttare meglio questi nuovi strumenti e acquisire esperienza utile nel lungo termine.

Per quanto riguarda Canvas mi sembra qualcosa di più utile in chiave di marketing diretto: si tratta di pubblicità invasiva, ma molto personalizzabile e intuitiva. Secondo me è una risposta molto interessante alle reti di advertising online come Google Display e segna in questo senso un passo in avanti: laddove AdWords è ancora macchinoso e necessita di molta ottimizzazione, Canvas è semplice, friendly e sfrutta al massimo la tecnologia di profilazione di Facebook. In questo senso può davvero rappresentare uno strumento di marketing intelligente. Ma anche qui: occhio a pensare che sia la panacea per ogni male, occorre sempre capire a chi ti rivolgi e quanto un bannerone – per quanto carino e profilato – possa dare fastidio ai tuoi utenti.

2) Come individuare il target adatto per strutturare una campagna di Web Marketing vincente?

Beh, su questo onestamente potrei scrivere un libro… e non è detto che un giorno non lo faccia davvero! Scherzi a parte, credo che tutto parta da uno studio minuzioso dei nostri clienti: chi sono, cosa fanno, cosa gli piace, quali sono i loro problemi e come puoi risolverglieli. In genere, quando ho un’azienda nuova per le mani, la prima cosa che faccio è mettermi a chiacchierare con chi è già suo cliente: cerco di capire in che modo il prodotto o servizio che venderò risponde alle sue domande e lo aiuta a risolvere un problema. Subito dopo analizzo il modo in cui rispondono le altre aziende, come intercettano la domanda e quindi che canali usano. Solo a quel punto dico “ok, forse è il caso di scegliere i canali x, y e z nei modi a, b e c“. Se ci rifletti un attimo, è il contrario di come si muovono in genere le agenzie, che invece cercano prima di definire gli strumenti da usare e poi a capire la strategia per usarli. In sostanza, una campagna di web marketing dovrebbe essere pensata come la vendita di un servizio e non come la vendita di un prodotto.

  • Concludiamo la nostra bella chiacchierata collettiva con una domanda scontata ma, capirete, assolutamente necessaria visto il mio ruolo. Vogliamo mettere ben in evidenza una buona volta l’importanza di puntare su un hosting affidabile per il successo di un’attività online?

MATTEO: Qualunque attività web non può prescindere da un supporto tecnologico adeguato. È come partire per un lungo viaggio e trovarsi con la macchina ferma sul più bello! Ok strategia, contenuti, influencer, ma senza le basi si va poco lontano!

LUDOVICA: Ti rispondo con una domanda: come puoi costruire una casa solida, affidabile, confortevole ed anche bella se questa non poggia su salde fondamenta? Ecco, l’hosting è per il blog quello che le fondamenta sono per la casa: la base irrinunciabile, il supporto indispensabile.

FRANCESCO: senza, bestemmierei in sanscrito dalla mattina alla sera. Ti basta?

FEDERICO: Dal momento che mi occupo, nel mio piccolo, anche di progetti SEO, direi che avere un hosting di qualità è la cosa più importante che c’è. Si tratta del motore del tuo business e, se vuoi crescere, deve essere solido, agile e affidabile. E soprattutto, deve avere persone dietro che sappiano supportarti in caso di disastri. Perché i disastri succedono, è solo questione di tempo.

ROBERTO: Ho visti siti morti, resuscitati da un hosting affidabile. Ti basta come risposta?

VALENTINA: Se per qualsiasi attività online avere un hosting affidabile è la base da cui partire, posso dire che per un sito e-commerce è una delle prime necessità di cui occuparsi. Sicurezza, stabilità, velocità, assistenza. Non sono cose a cui rinuncerei per il mio e-commerce, mai e poi mai.

Beh, cosa poter dire di più? Siamo grati ai nostri ospiti per aver accettato di presentare tutti insieme, con questa forma un po particolare, il loro grande progetto che siamo sicuri attirerà un sacco di appassionati e professionisti.

A questo punto non ci resta che darci appuntamento per l’otto aprile a Roma.

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