A lezione di Web Marketing dal "Dottor SEO" Michele Baldoni
Ogni settimana pubblichiamo un’intervista che vede come nostro gradito ospite qualche grande professionista del web, e nel corso degli ultimi mesi abbiamo avuto il piacere di pubblicare interviste a specialisti del web del calibro di Cinzia Di Martino, Stefania Ferri, Salvatore Aranzulla, Pasquale Gangemi e molti altri ancora, fino ad arrivare alle interviste fatte alle agenzie che operano in Rete come nel caso della web agency E-Max.
Bene, questa settimana abbiamo deciso di… portarvi a lezione di Web Marketing. Esatto, una vera e propria lezione tenuta da un professionista conosciuto come il “Dottor SEO”. Perciò, mettetevi comodi e iniziate a leggere la nostra intervista a Michele Baldoni.
- Buongiorno Michele e grazie per aver accettato il nostro invito. Partiamo con la solita domanda: come e quando hai iniziato a occuparti di web e dei settori di cui sei diventato uno stimato professionista?
Buongiorno a te e grazie per questa intervista.
A questa domanda va di moda citare l’anno in cui si è conosciuto l’HTML, ma dirti che nel 1997 feci il mio primo corso di Front Page alle superiori, dove conobbi e mi innamorai del web, non avrebbe senso. Mi infastidisce infatti, chi fa a gara a chi ce l’ha più lungo (il CV Web), in quanto chi faceva siti a tabelle nel 1999, non è detto che oggi sappia come ragiona un motore di ricerca.
Dal 2007 mi occupo di seo e negli anni sono cresciuto, ampliando le mie conoscenze in altri campi utili alla visibilità online. Dal 2010 sono un Consulente Freelance ed oltre alla consulenza, mi occupo di formazione tramite corsi in sede o via Skype.
- Come vedi l’attuale momento per quel che riguarda i tuoi settori di riferimento? SEO e Web Marketing vivono “in salute” o iniziano a essere degli ambiti un po snobbati dalle aziende?
Il Web Marketing, che comprende la SEO, è un settore molto attivo. Deve essere così, in quanto il web è, per molti utenti, uno dei principali mezzi di comunicazione e d’informazione. Quindi un’azienda oggi è costretta ad integrare attività di web marketing, all’interno del suo piano pubblicitario. Qualsiasi prodotto o servizio essa venda, può sfruttare il web, un canale accessibile, utile alla sua diffusione e alla sua promozione. Oggi il vero momento difficile per un’azienda non è quando deve scegliere se di investire nel web o meno, ma è quando deve scegliere il giusto consulente tra le centinaia di proposte, sempre in aumento.
Oggi, rispetto a qualche anno fa, noto però principalmente 2 cose:
- sono molte di più le aziende scottate da venditori di web-fumo, che perdono la speranza di investire in un canale altamente proficuo e soprattutto, cosa che lo rende unico, misurabile.
- ci sono molti più specialisti autoproclamati, senza una comprovata esperienza sulle spalle ma che si buttano in un campo così complesso, forti dell’aver letto 2 libri sul web marketing ed essere iscritti a qualche gruppo o community. Leggo (a salti e molto velocemente), in diversi blog, fantomatiche soluzioni innovative che agli occhi di inesperti sembrano la soluzione a tutti i mali. Questo è ovviamente normale, loro (i neo specialisti) nel 2008 erano ancora alle superiori quindi non sanno che quelle attività sono straconosciute e che potrebbero nascondere anche tante insidie. Ma loro sono “nuovi” e quindi le loro scoperte “innovative”.
- Qual è il segreto per ottenere un ottimo livello di visibilità?
Se parliamo di visibilità nei risultati dei motori di ricerca, segreti non ce ne sono. C’è un’attenta analisi delle soluzioni che il cliente può fornire con i suoi prodotti/servizi, c’è un’attenta analisi delle parole con cui gli utenti cercano quelle soluzioni e infine c’è un’attenta analisi di che tipo di contenuto viene proposto dal motore di ricerca quando gli viene posto un quesito.
- Quali sono, secondo quella che è la tua esperienza professionale, i programmi assolutamente indispensabili per il lavoro di un SEO?
Screaming Frog o Xenu (programma simile ma free), Google e i suoi operatori, Excel-Word-PowerPoint, PSPad, Majestic, Web Archive, Web-sniffer, Chrome e le sue estenzioni (mozbar, One tab, The Great Suspender), Fiferox e add on (developer toolbar).
- Capitolo conversioni: come possiamo fare in modo che i nostri contenuti portino il lettore ad acquistare i prodotti che la nostra azienda vuole promuovere?
Dobbiamo riuscire a far scattare nel cervello dell’utente quel meccanismo, per cui è come se il prodotto lo avesse già li con lui, come se lo potesse toccare, annusare, soppesare, provare un secondo prima del click. Ricordo di aver acquistato la macchina per mettere sottovuoto gli alimenti, dopo aver visto un filmato di un utente che, non solo recensiva l’oggetto, ma faceva vedere come lui stesso lo usava, indicava i pro, i contro, i vantaggi e i benefici di averla in casa. Nel video proponeva reali soluzioni a situazioni in cui mi rispecchiavo.
- Il ruolo dei social network: pensi che queste piattaforme possano dare un contributo significativo per la crescita del nostro brand, o si tratta di soluzioni la cui importanza viene un po troppo sopravvalutata?
Occorre capire due cose fondamentali:
- ogni strumento ha un metodo con cui viene utilizzato dagli utenti
- ogni strumento cattura ed è usato dall’utente in un determinato modo e momento
I motori di ricerca sono utilizzati da utenti che in quel momento hanno un bisogno e stanno cercando attivamente una risposta. Hanno poco tempo e il loro intento è più o meno individuabile.
I social network sono utilizzati da utenti che in quel momento non hanno nulla da fare e leggono passivamente quello che condividono gli amici con cui ha interagito di più. Non hanno un intento preciso.
Premesso questo, la domanda che ci si deve porre non è quindi se aprire o meno un profilo social e quanto questo costerà, ma è se il nostro pubblico usa quel social, come lo usa e che contenuti si aspetta. Se esiste un potenziale pubblico in un determinato social, allora un cliente può pensare di presenziare quel social per essere più vicini al suo pubblico e parlare la sua lingua, nel suo habitat. E’ bene ricordarsi che i social sono il mezzo con cui l’azienda esterna il proprio credo, i propri ideali e quindi devono essere gestiti da personale interno e non affidati ad agenzie esterne.
- Se alla domanda precedente hai risposto si dicci, allora, qual è il social che secondo te può dare maggiori soddisfazioni per un’azienda? Esiste una valida alternativa a Facebook per strutturare una strategia di Social Media Marketing vincente?
La risposta precedente risponde anche a questa, ovvero l’azienda deve capire dove trovare il suo pubblico e iniziare a dialogare con loro, nel loro habitat usuale.
- Quali sono i punti da tener ben presente quando si vuole scrivere un testo che sia ottimale dal punto di vista dell’indicizzazione? Il ruolo del copywriter è quello di saper gestire le parole chiave, puoi darci qualche consiglio a riguardo?
Per quanto riguarda il “come scrivere” dipende dai settori e dalla tipologia di testo che si deve creare: una news, una breaking news, un articolo evergreen o una guida how to necessitano ovviamente di strutture linguistiche differenti.
Alla base di un qualsiasi contenuto ci deve essere, comunque, sempre il concetto principe “dell’ottimizzazione di oggi”: con il contenuto si deve dare una risposta al problema che viene cercato. Google non si ferma più alle sole parole inserite nel testo 10 o 100 volte, ma capisce (o meglio, prova a farlo) l’intento di ricerca e mostra nei suoi risultati i siti con la miglior risposta a quell’intento. Ovviamente non basta solo “questa teoria” ma occorre anche utilizzare il giusto codice html, i giusti tag schema, le parole che più vengono cercate per cercare una risposta a quel problema. Faccio 3 esempi concreti che avvalorano la mia tesi per farvi capire come ragiono quando approccio un progetto:
Un sito vuole posizionarsi per le chiavi inerenti il tema “Poesie per la mamma”. Come ho scritto ci si deve porre la domanda:
cosa cerca l’utente che ha digitato Poesie per la mamma in Google? Cosa si aspetta di trovare?
Analizzata la domanda, la risposta più plausibile è: vuole dei testi che siano delle poesie da poter stampare, leggere alla mamma.
Difatti, i siti che si posizionano nei primi posti, hanno il testo organizzato in strofe e versetti, classica struttura di una poesia. Questa analisi è per farti capire che, ad esmpio, una pagina con il seguente testo non avrebbe vita facile: (estremizzando) “Le poesie della mamma sono facili da scrivere in quanto, gli autori di poesie per la mamma, sono per lo più bambini. La lettura delle poesie per mamma da parte dei bambini è un vero spettacolo teatrale. Si sa, quando un bambino legge una poesia per la mamma, è una gioia per ogni mamma.”
Chiaro il concetto?
Altro caso reale che ho avuto modo di riscontrare è stato quello relativo all’uso del corretto termine, dove per corretto intendo il termine più ricercato/utilizzato dagli utenti. Il sito in questione aveva tanti testi che parlavano del momento in cui i bimbi, a 6 mesi circa, iniziano ad assaggiare altro cibo oltre il latte materno. I testi del sito erano scritti da medici e quindi usavano il termine medico per descrivere e raccontare questo passaggio: divezzamento. Tutte le mamme e i papà italiani per identificare quel momento utilizzano un termine più comune: svezzamento. Visto l’alto trust del sito in questione, l’aver iniziato a scrivere gli articoli con il termine più usato comunemente, ha portato un forte incremento di visite sui post, in quanto venivano maggiormente visualizzati nei risultati di Google.
Ultimo esempio. Un vecchio cliente era un fotografo e voleva posizionarsi per il settore “fotografia di matrimonio”. Analizzando cosa gli utenti si aspettavano di trovare nei siti dopo aver cercato le parole “fotografo matrimonio”, ho capito che era fondamentale che il sito fosse fortemente incentrato sulle foto. Una corretta struttura e alberatura, legata ai matrimoni svolti, contenente ove possibile fotografie e una corretta ottimizzazione dei piccoli testi, ha permesso al sito di essere per anni posizionato in ottime posizioni.
- Per concludere, ti chiediamo questo: un paio di consigli da parte tua verso coloro che vogliono cimentarsi nei settori di cui tu ti occupi.
Se volete veramente imparare occorre fare affiancamento o al massimo frequentare corsi di media durata, organizzati in piccole classi, ovvero come è strutturato il mio J. Leggere libri serve a poco, in quanto i cambiamenti sono così tanto repentini che si rischia di leggere, la storia della seo, su un libro di 12 mesi prima. Fare una giornata spot di formazione serve a poco per iniziare, mentre è utile per specializzarsi. Oggi c’è anche Skype e varie forme di videoconferenza possibili, quindi a richiesta, si potrebbe strutturare delle call settimanali per una costante formazione. La migliore soluzione sarebbe uno stage in azienda anche a 500€ al mese come ho fatto io: credimi, 500€ a Milano, per tre mesi è poco più di un grazie. Ma ancora oggi devo tutto a quei 1500€ e a quelle 3 persone che hanno creduto in me. Loro sanno chi sono.
Avete preso appunti? Ringraziamo il nostro ospite Michele Baldoni per la disponibilità e la gentilezza avuta nei nostri confronti.