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Google alla conquista del settore business con Android for Work

Che Google sia ormai uno dei pesci più grossi dello stagno lo hanno capito tutti, ma nonostante ciò la società di Mountain View non si ferma e cerca di andare a toccare più ambiti possibili. Questa volta è il settore business ad essere finito sotto l’attenzione di Big G, subito pronto quindi a colpire ed a proporsi come valida alternativa del settore, andando a creare una serie di strumenti utili per chi utilizza i suoi sistemi per l’ambito lavorativo.

Per spiegarci meglio, possiamo sintetizzare tutto dicendo che Google ha deciso di muoversi per andare alla conquista del settore business, e lo ha fatto con una nuova suite di strumenti e applicazioni per Android dedicate al mondo professionale. Visto che oggigiorno un numero spropositato di persone utilizza smartphone e dispositivi mobili per la propria attività lavorativa, Google ha pensato bene di fornire tutti gli strumenti necessari a questa tipologia di professionisti che potranno, così, seguire la propria attività su Android. Questo ambizioso progetto di Google prende il nome di Android for Work.

Appare chiaro quale sia l’obiettivo concreto di Google, conquistare quella grossa fetta di soggetti che per lavoro utilizzano i dispositivi mobili. Con questa nuova suite, Google fornisce ora gli strumenti adatti sul proprio sistema operativo per far si che i professionisti abbiano tutto ciò che gli occorre. Ovviamente è garantita la massima sicurezza e l’efficienza degli strumenti messi a disposizione, o almeno questo assicura Google.

Con questo progetto appena ufficializzato, Google punta a colmare quel gap che, in ambito aziendale, lo discosta da realtà più immesse nel settore come Apple e BlackBerry. Una situazione che Google vuole volgere a proprio vantaggio recuperando il terreno perduto. Essendo più di un miliardo i dispositivi Android in tutto il mondo, c’è da scommettere che Mountain View otterrà enormi risultati da questa nuova idea. Per maggiori informazioni su Android for Work potete leggere l’approfondimento su android.hdblog.

Vincenzo Abate

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