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Google promuove Project Tango, progetto per mappare il mondo con i dispositivi mobili

Google continua a muoversi, cercando di proporre e di pensare a nuovi progetti per mandare avanti lo sviluppo tecnologico. La notizia più recente dice che l’azienda di Monutain View ha deciso di trasferire il Project Tango dalla divisione Advanced Technology and Projects group (ATAP) a “una nuova casa all’interno di Google”.

Il Project Tango di Google (leggete questo articolo per approfondire) vuole creare dispositivi mobili Android capaci di mappare il mondo intorno a noi e avere coscienza di ciò che ci circonda. Il tutto sfruttando una serie di sensori, coprocessori e fotocamere.

Facciamo un esempio: con lo sviluppo di questo progetto, un telefonino sarà in grado di capire le dimensioni delle stanze e gli spazi all’interno degli edifici semplicemente acquisendo i dati raccolti in movimento. Basterà quindi muoversi all’interno di un ambiente per far sì che lo smartphone capisca e mappi le dimensioni della stanza. Sembra fantascienza ma non lo è, questo è realmente il nuovo progetto di Google che si propone come nuova frontiera della tecnologia.

Questo progetto potrebbe essere molto utile alle persone con disabilità visive e motorie, ma non solo.

Ecco quanto afferma in merito un portavoce della VentureBeat “In appena due anni Tango ha raggiunto molti successi tecnici e Google è impegnata a continuare lo sviluppo della tecnologia. Come abbiamo detto in passato uno dei pilastri strategici di ATAP è la creazione di team e progetti di durata temporanea. Questo crea una sorta d’urgenza. Il periodo di Tango in ATAP ha appena raggiunto il traguardo dei due anni e siamo orgogliosi di questa transizione avvenuta con successo. Tutto ciò che posso dire è che Google è impegnata nel continuare a investire e sviluppare la tecnologia Tango e le applicazioni per gli utenti. Ci sono un sacco di potenziali applicazioni entusiasmanti per Project Tango, in particolare all’interno del settore mobile, ma non abbiamo nulla di specifico da dire in questo momento”.

 

Vincenzo Abate

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