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YouTube, video più popolari in Italia nel 2014. Vince Suor Cristina

Come altri esimi e importanti “colleghi”, anche YouTube ha deciso di chiudere l’anno stilando classifiche, un modo per rimettere in ordine gli eventi trascorsi durante l’anno e per riflettere sulle mode degli italiani. Si, perché questa classifica stilata dal famoso sito di video sharing di proprietà di Google riguarda esclusivamente i video visualizzati in Italia. Diamo un po un’occhiata allora ai gusti dei nostri compatrioti.

In maniera abbastanza sorprendente il video più popolare è stato quello di Suor Cristina alle audizioni di The Voice of Italy, un video che ha superato quota 66 milioni di visualizzazioni. Anche se ci sarebbe da riflettere un po su questo dato, il primato di questo video è netto. Al secondo posto dei video più popolari in Italia troviamo The Jackal che con il video “gli effetti di GOMORRA LA SERIE sulla gente #2″ hanno ottenuto moltissime condivisioni sui social network. La terza posizione è invece occupata dal video di Christian Ice sull’inglese di Matteo Renzi: “SHISH IS THE WORD”.

La classifica continua poi con Faviji con i suoi “momenti epici nei videogames”, Frank Matano con un video gameplay di GTA 5 e iPantellas con la parodia di Shakira La La La realizzata in occasione dei Mondali 2014. iPantellas si posizionano anche all’ottava posizione con un’altra parodia sempre dedicata ai Mondali. Nona posizione per un video proveniente dall’ultima edizione di X-Factor Italia, “Lorenzo canta e Fedez si commuove” che ha totalizzato oltre tre milioni di visualizzazioni.

A chiudere questa speciale classifica riecco Suor Cristina, che sembra essere il punto di congiunzione delle tendenze italiane del 2014. Dopo il primo posto, rieccola alla decima posizione con il duetto musicale con Luna Palumbo.

Come sottolineato da Google, la classifica dei video più popolari di YouTube non si basa solo sul numero di visualizzazioni ottenute all’interno della piattaforma ma anche sul numero di like ricevuti da ogni video, sulle condivisioni e sui commenti.

Vincenzo Abate

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