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Privacy, guai in vista per Apple e Samsung

Guai in vista per i due più grandi colossi dell’hi-tech: l’autorità taiwanese per le telecomunicazioni, infatti, ha reso noto che 12 tra i più grandi costruttori di smartphone, inclusi per l’appunto Apple e Samsung, violano le regole nazionali sulla protezione delle informazioni personali, che impongono alle aziende che raccolgono questi dati di informare gli utenti in merito al loro trattamento.

Non solo la casa di Cupertino e l’azienda sudcoreana, secondo Taiwan tra le altre compagnie coinvolte vi sono altri grandi nomi che dominano il mercato, come Htc, Sony e Xiaomi.

E’ appunto notizia delle ultime ore che proprio da Taiwan sia giunta l’accusa che riguardano proprio le violazioni legate alla privacy in tutte e 12 le aziende investigate.

Illuminanti, in tal caso, le parole del portavoce dell’Autorità Yu Hsiao-cheng: “La questione fondamentale è che le imprese devono dire ai consumatori se stanno raccogliendo i loro dati personali o se li stanno trasferendo altrove. La nostra legge è molto severa”. Parole chiare che mettono in risalto la questione e ne eliminano ogni possibile dubbio. L’offensiva di Taiwan è forte e decisa, tocca ora alle grandi società difendersi da queste accuse. I dettagli sulle violazioni individuate saranno resi noti nelle prossime settimane, ed è probabile che alle aziende verrà concesso un periodo di tempo per adeguare le loro pratiche alla normativa.

La protezione dei dati personali è un argomento scottante che sta provocando diverse problematiche alle grandi aziende negli ultimi tempi. Un paio di mesi fa era stato il commissario tedesco per la protezione dei dati personali, mentre ora l’allarme che viene lanciato da Taiwan mette in risalto ancora di più la delicatezza della questione. Un’indagine condotta a settembre dai responsabili della privacy di 19 Paesi, Usa inclusi, su oltre 1.200 applicazioni, ha rivelato che il 60% ha problemi di privacy.

Vincenzo Abate

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