
Alcuni dati sono stati resi noti da nTLDStats.com per quanto riguarda i domini, o per essere più precisi per quei domini registrati con una delle nuove estensioni dominio. Attualmente sono oltre i tre milioni, di cui la maggior parte risultano essere domini parcheggiati. Dati che risultano irrisori se paragonati ai dati di registrazione dei nomi a dominio con gTLD .COM che si attestano su ben altri numeri.
Quella che separa le nTLD dalle gTLD più tradizionali è una distanza quasi incommensurabile, che i più innovativi del Web imputano alla giovinezza delle nuove estensioni dominio e all’ancora poco grado di diffusione fra i netizens.
Il signor Fred Krueger di recente aveva previsto la fine delle gTLD tradizionali nei prossimi anni a causa dell’avvento delle nuove estensioni dominio, ma al suo parere si contrappongono ora i giudizi di diversi speaker che hanno partecipato alle sessioni dell’HostingCon India sull’andamento dei mercati dei domini e i trend del marketing online.
I direttivi di PIR (Public Interest Registry), Ulrich Retzlaff e Lauren Price, si sono detti scettici sul buon andamento delle nuove estensioni dominio.
Secondo Retzlaff vi sono stati troppi lanci di estensioni contemporaneamente e questo non ha portato altro che confusione nei clienti; secondo Price, questa confusione porta il cliente ad essere sempre più diffidente. Sembra quasi che la possibilità di avere un’ampia scelta non abbia portato i vantaggi previsti ma che invece porti un panico che potrebbe tenere lontano gli utenti dalla registrazione delle nuove estensioni dominio.
E non è finita qui, bisogna tener conto infatti anche dei pareri che giungono da alcuni esperti SEO che sostengono che le nuove TLD non daranno alcun vantaggio rank nei motori di ricerca.
Secondo il Google Webmaster Trend Analyst John Mueller, a livello SEO un .COM performa come una delle qualsisi nuove estensioni dominio e l’unica differenza sta nel poter registrare un dominio che magari non più disponibile con le estensioni tradizionali.
Ovviamente gli esperti non stanno bocciando su tutta la linea le nuove gTLD, lo stesso Retzlaff infatti chiarisce che c’è solo la necessità di innovare i metodi con cui le nuove estensioni dominio vengono offerti ai clienti, incentrando le strategie marketing sul valore business delle nTLD.
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Vincenzo Abate