“E’ Amazon il vero rivale di Google”, parola di Eric Schmidt
Durante un discorso tenuto alla Native Instruments di Berlino, il presidente di Google Eric Schmidt ha tracciato il presente e il futuro dell’azienda e, per la prima volta, è stato citato Amazon come diretto concorrente. Il discorso di Schmidt ha toccato diversi punti, come ad esempio i progetti futuri dell’azienda, ed ha anche toccato un’argomento magari spinoso ma che va affrontato: quello dei competitors.
Schmidt ha affermato che attualmente Google individua Amazon come vero rivale nel settore search. Di solito si è portati a pensare che i rivali di Google siano Bing o Yahoo!, i due motori di ricerca che più o meno a livello globale, insieme, totalizzano una quota di mercato tra il 10-12%. Ma da quello che ha raccontato Schmidt, il vero rivale del più grande motore di ricerca del web è l’azienda fondata da Jeff Bezos. Queste le sue parole in merito: “Molte persone pensano che la nostra concorrenza principale sia composta da Bing o Yahoo. Ma, in realtà, il nostro più grande concorrente del settore search è Amazon. Spesso le persone non vedono Amazon come un sito di ricerca, ma se siete alla ricerca di qualcosa da comprare generalmente la si cerca proprio su Amazon”. Parole che non lasciano spazio ad ulteriori interpretazioni.
Nel prosieguo del suo discorso, Schmidt ha anche individuato in Facebook un concorrente molto forte per quanto riguarda il mobile, mentre si è affrettato a difendere la stessa Google dall’accusa di essere un’azienda monopolistica “La realtà è che Google funziona molto diversamente dalle altre aziende che sono state definite ‘guardiani’ e regolamentati come tali. Noi non siamo un traghetto. Noi non siamo una ferrovia. Noi non siamo una rete di telecomunicazioni o di una rete elettrica. Nessuno si è bloccato con Google”. Le ultime parole sono state dedicate alla consapevolezza che la stessa Google non sarà eterna, arriverà prima o poi qualcuno che da un garage avrà l’idea giusta per scalzare il regno di Big G. Un momento che però appare ancora molto lontano.
Vincenzo Abate