Intel Xeon E5-2600 V3: Haswell-EP fino a 18 core

In concomitanza con l’edizione 2014 del proprio Developer Forum di San Francisco, Intel ha presentato la nuova famiglia di processori Xeon E5-2600 v3, basata su architettura Haswell-EP. Il nome quindi rimane lo stesso delle precedenti versioni di CPU Xeon della famiglia Xeon E5-2600, con l’aggiunta del suffisso v3 a indicare l’utilizzo di una nuova architettura.
La serie E5-2600, è probabilmente quella che raggiunge i volumi più elevati dell’intera gamma professionale di Intel. È responsabile per aver messo in ombra le soluzioni Opteron 4000 e 6000 di AMD.
Il mercato dei server è enorme e muove svariati miliardi di dollari, HP ha già annunciato la nuova gamma di server ProLiant Generation 9 e altri produttori hanno già iniziato a distribuire le proprie soluzioni. La maggior parte dei sistemi server ha una vita operativa che va da tre e cinque anni, per questo i processori Haswell-EP rimpiazzeranno le piattaforme basate su Nehalem-EP, Westmere-EP e Sandy Bridge-EP.
A dispetto di un nome commerciale molto simile e dell’utilizzo della stessa tecnologia produttiva a 22 nanometri sono molte le novità introdotte da Intel con questi processori, al pari del resto di quanto visto in precedenza nel passaggio da Ivy Bridge a Haswell nel settore dei processori desktop. L’E5 è un prodotto a tutto tondo, che gestisce tutto, dai carichi di lavoro virtualizzati alle applicazioni HPC. Il “2” nel part number permette di capire se si tratta di soluzioni a singolo o doppio socket. Un cambiamento importante è l’interfaccia LGA 2011-3 di Haswell-EP, che non è compatibile con Sandy Bridge-EP, Ivy Bridge-EP o Ivy Bright-EX. Questa nuova interfaccia è compatibile con la memoria DDR4, che consuma meno energia, offre più densità e ha una frequenza maggiore rispetto alle precedenti generazioni. Passare allo Xeon E5-2600 v2 rende possibile mettere dalle due alle tre volte più core all’interno dello stesso form factor e probabilmente, allo stesso tempo, ridurre i consumi.
Passando da quattro a 18 core e con frequenze base fino a 3.6 GHz, Intel ha realizzato modelli che sono ottimizzati per mercati differenti. Il TDP spazia da 55 a 145 W sul lato server, e fino a 160 W per lo Xeon E5-2687W v3. Ciò include un regolatore di tensione completamente integrato (FIVR) già visto anche nei processori Haswell di classe desktop.
Le novità rispetto alla versione E5-2600 v2 riguardano il numero massimo di core che sale sino a 18 dai 12 precedenti, l’integrazione nel die della circuiteria di regolazione della tensione di alimentazione, la nuova gestione del consumo energetico, il controller memoria DDR4 di tipo quad channel e l’integrazione del supporto alle tecnologie AVX 2.0 e a quelle Haswell New Instructions (HNI). L’aumento del numero di core sino a 18 rappresenta una crescita del 50% rispetto al massimo a disposizione con le CPU Xeon E5-2600v2; La frequenza dell’interfaccia QPI per il collegamento dei due socket presenti sulla scheda madre aumenta, in alcune versioni di processore, sino a 9,6 GT/s contro gli 8,0 GT/s delle CPU Xeon E5-2600v2; aumenta il TDP massimo dei processori sino a 145 Watt per le versioni server e 160 Watt per quelle workstation (in precedenza rispettivamente 130 Watt e 150 Watt) ma questo è in parte dovuto all’integrazione nel processore della circuiteria di voltage regulator. Questa scelta rende accessibili le nuove modalità di gestione più sofisticata del risparmio energetico e porta ad un generale miglioramento dell’efficienza della piattaforma pur a fronte di un aumento nominale del TDP.
Le altre caratteristiche includono sei porte USB 3.0 e otto connettori USB 2.0, utili per velocizzare l’accesso KVM e l’avvio accelerato da una chiave d’installazione USB interna VMware ESXi.
Vincenzo Abate