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Google Rank e sicurezza HTTPS

Tempo di valutazioni per Google, la testata online The Whir ha chiesto ad alcuni provider americani la loro opinione sulle novità introdotte da Mountain View nell’algoritmo Google ranking in merito ai siti protetti da crittografia con protocollo HTTPS.

Non molto tempo fa, Google ha annunciato l’introduzione di un nuovo parametro nell’algoritmo di ranking, che valuta l’implementazione del protocollo di sicurezza HTTPS. Google si è subito affrettata nell’afferma che questo nuovo parametro non sconvolgerà la situazione di posizionamento attuale dei siti che non utilizzano il protocollo di sicurezza HTTPS, ma andrà semplicemente a favorire i siti con certificato SSL qualora si trovassero in parità di rank con un sito privo del sistema di sicurezza. Obiettivo migliorare l’esperienza dell’utente, dando la possibilità agli internauti di navigare in siti sicuri, anche partendo dal motore di ricerca.

I provider che sono stati intervistati hanno dato pareri diversi, alcuni hanno giudicato la scelta di Google come molto positiva mentre altri sono più scettici, consoni del fatto che il Web è un campo talmente vasto che vedono nella decisione di Google come un piccolo e insignificante contributo per un problema molto vasto.

Incisive, in tal senso, le parole di Albert A. Ahdoot, business development manager di ColocationAmerica, che raccomanda il certificato SSL, ma ricorda anche l’importanza di avere deifirewall ben configurati e un hosting su server dedicato. Infatti, se il certificato SSL sulla connessione ne garantisce la crittazione e quindi la difficile interpretazione dei dati in transito, questi due fattori garantiscono la salvaguardia del server e la protezione del proprio business e dei clienti. Un altro parere sullo stesso genere è quello di Eric Carsrud, di Verio, che conferma la protezione della connessione, ma mette in guardia sull’importanza di proteggere anche i database su cui le informazioni in transito andranno poi a essere memorizzate.

Un parere positivo è invece arrivato da Daniel Foster di 34sp.com che plaude alla scelta di Google, che secondo lui dimostrerebbe la volontà del colosso di fare qualcosa di semplice per rendere più sicura Internet e migliorarne la vivibilità, ricordando che il protocollo HTTPS è raccomandato per tutti i siti che raccolgono dati sensibili di qualsiasi natura.

Vincenzo Abate

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