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Facebook chiede il feedback sulle pubblicità

Come abbiamo già avuto modo di apprezzare nel corso degli anni, Facebook è un social in continua evoluzione, non resta mai fermo e statico sia come funzioni che come grafica. Un modo furbo e intelligente per dare spesso delle novità agli utenti, in modo da attirare ancora di più l’attenzione e di aumentare il livello dei servizi. Ed ecco che ora il più famoso social al mondo prova a innalzare l’asticella della qualità anche sulla pubblicità: inizierà cosi a chiedere agli utenti un feedback sulle inserzioni non gradite.  Il social network offre già, nei post pubblicitari, la possibilità di selezionare “non desidero vedere questo contenuto”. La cosa nuova è che ora Facebook inizierà a chiedere agli utenti il perché non vogliano vedere quel determinato post, in modo tale da avere un target più preciso e non mostrare inserzioni a cui non sono interessati. Intanto, sempre nel settore pubblicità, novità anche per eBay: inizierà a mostrare spot nella sua app.

Max Eulenstein, product manager, ha scritto come Facebook chiederà ai suoi utenti, con un menu a tendina, il perché non desiderino vedere una certa pubblicità. Le risposte vanno dal “non è rilevante per me”, che denota il non interesse per quel prodotto o servizio, al “continuo a vederlo”, che invece indica un utente bombardato dallo stesso messaggio pubblicitario. Qualche settimana fa il social network, dopo una indagine interna tra gli iscritti, ha deciso di penalizzare in termini di visibilità i “click bait”, quel tipo di notizie che hanno titoli esca ma non forniscono nessuna informazione, premiando attraverso l’algoritmo il parametro del tempo di lettura di una notizia, post che sono visti come un vero e proprio fastidio.

Anche eBay ha deciso di muoversi sul fronte della pubblicità, visti i margini di guadagno molto alti che il settore garantisce. Il colosso dell’e-commerce ha reso noto che entro quest’anno le inserzioni faranno il loro ingresso sull’app mobile. Gli utenti di eBay rappresentano un bacino molto ambito dagli inserzionisti: in media trascorrono 150 minuti al mese sull’applicazione e sono ben conosciuti dalla società, anche perché usano un login unico per accedere al sito sia da pc che da smartphone e tablet.

Vincenzo Abate

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