Kit universitario: tablet e… tablet!
Università Telematica: l’ateneo in tasca
La rivoluzione culturale del nuovo millennio è nelle mani di tutti, il percorso universitario volta pagina a colpi di click.
Lo Stato Italiano ha dato un senso circa 11 anni fa, nel 2003, alla formazione accademica online stabilendo che i titoli di studio conseguiti dalle università online siano legali parimenti a quelli acquisiti nelle università tradizionali. E’ stata una svolta decisiva che ha riequilibrato l’interesse verso gli studi accademici anche di molte persone che vedevano in una laurea il sogno nel cassetto. Per capirci di più vediamo alla lente d’ingrandimento le possibilità e le opportunità offerta da un’università telematica di cui troviamo qui un esempio.
Il modello di apprendimento: come funziona un’università telematica
Di base le università telematiche sono dotate di software generalmente su server web in grado di offrire delle sessioni e-learning (alias frequentare da casa) in grado di soddisfare tutte le esigenze richieste dai programmi didattici e formativi. Il server web su cui sono caricate le lezioni è dotato anche di funzionalità adeguate alle connessioni in videoconferenza e con i materiali didattici disponibili per ogni disciplina in specifiche aree del sito web. Alcune università prevedono anche lezioni frontali obbligatorie. Rispetto all’università tradizionale non cambia nulla circa gli esami; gli studenti devono dare le sessioni d’esame necessariamente presso la sede ‘fisica’ dell’università.
Bacino degli utenti: chi ha bisogno di questo tipo di formazione
I corsi delle università telematiche sono destinati a ogni tipo di consumatore-studente, non essendovi limiti al tipo e al modo di frequentare, tuttavia il serbatoio di elezione per questo tipo di formazioni è favorito da:
– lavoratori: persone impossibilitate a frequentare un’università tradizionale per ragioni di tempo e di spazio;
– studenti fuori corso: corsisti provenienti da altri atenei, oppure in ritardo per varie vicissitudini con la carriera universitaria;
– neodiplomati: studenti che subito dopo il diploma frequentano online per scelta volontaria, poiché allineati all’idea di una formazione a distanza; altri perché inclusi nella lista degli studenti delusi per il mancato superamento dei test d’ingresso.
Non si può stabilire chi sia il miglior candidato per questo tipo d’istruzione, nondimeno il miglior corsista rimane sempre chi ha poca disponibilità di tempo, recuperando in ore di studio il tempo da spendere per i viaggi fino alle sedi.
Aspetti positivi delle università telematiche
I vantaggi sono innumerevoli, primo fra tutti la flessibilità degli orari, lo studente può conciliare le attività formative con il proprio lavoro o i propri svaghi, svincolandosi dagli obblighi tipici della frequenza in sede. Per quanto concerne i materiali didattici, il risparmio è certamente favorito sottodimensionando i costi dei libri e sulle fotocopie. Un’altra grande opportunità sono i tutor, sempre pronti a chiarire i dubbi e le incertezze dello studente in qualunque momento.
Frequentare l’università senza viverla, alcuni svantaggi
Nonostante l’università abbia raggiunto la versione 2.0 (voltando pagina alla tradizionale 1.0) e quindi abbia migliorato sensibilmente la qualità della vita di molti mancati studenti, il contatto umano e l’esperienza campus vanno a farsi benedire. Lo svantaggio principale è senza dubbio l’impossibilità di vivere una maturazione sociale e accademica circondati dai propri amici e potenziali futuri colleghi. Chi frequenta è un individuo e rappresenta virtualmente un client-studente connesso a un professore-server. Un ultimo aspetto svantaggioso delle università telematiche, se cosi si può dire, sono le tasse scolastiche, le ‘tradizionali’ sono proporzionalmente più basse. Chi frequenta le università telematiche sovente lavora e il problema non si pone.
Conclusioni
L’università telematica è in linea di principio un’evoluzione dell’approccio formativo e andava certamente prevista dal nostro ordinamento per far fronte al mutato scenario professionale, certo non sarà vissuta come quella tradizionale, ma quello che conta di più è che il sapere non resti solo una opzione rinunciabile.