Google e i Guest Post
Il 20 gennaio Matt Cutts, responsabile del gruppo AntiSpam di Google è tornato a parlare della pratica, sempre più diffusa del Guest post.
Il guest post consiste nell’invitare o dare accesso su richiesta a un professionista, generalmente affermato e riconosciuto, al proprio blog per trattare un argomento in maniera efficace e completa mettendo a disposizione le sue conoscenze e la sua esperienza.
Nel post il consiglio che viene dato è di smettere di effettuare questa pratica se la finalità con cui la si fa è di ottenere link.
E fin qui nulla di strano, se il responsabile Google per l’AntiSpam consiglia di non fare spam la cosa non dovrebbe stupirci.
Infatti quando un utente viene contattato per una collaborazione di questo tipo riceve una lettera di presentazione che suonerà pressappoco in questo modo:
- presentazione
- offerta di scrittura di contenuti originali, prodotti per gli utenti del vs. sito e per il vs. audience
- ricerca e inserimento di link sul vs. blog per mantenere gli utenti sul blog più a lungo
in cambio viene richiesto esclusivamente:
– uno o due link dentro il corpo dell’articolo
Un’offerta di questo tipo, come si può chiaramente vedere, viola direttamente le linee guida sulla qualità di google in particolare la parte:
- partecipazione a schemi di link
Nell’articolo viene fatto notare come la pratica del Guest blogging è diventata da un valore aggiunto che portava beneficio e qualità agli utenti un modo con cui vengono generati molti contenuti spam di nessuna rilevanza per l’utenza web.
L’articolo conclude con l’ammonimento che il Guest Blogging verrà ritenuta una pratica di generazione spam anche se non in senso assoluto; articoli di qualità su siti di qualità avranno sempre la loro rilevanza ma possiamo immaginare che l’algoritmo di identificazione dello spam sarà in futuro molto più aggressivo nei confronti dei blog contenenti Guest Post.
L’articolo originale può essere trovato alla pagina: Guest Post & Google