In questo articolo vorremmo proporre un approccio leggermente più creativo, oltre che fantasioso, per scegliere il nome di un sito o, se preferite, del sito internet che andrete a creare. Le regole base per la scelta del dominio, per chi volesse partire dalle basi, sono state elencate nella pagina che abbiamo appositamente predisposto sul nostro sito.
Regole di base (e piani di hosting)
Per stabilire le principali linee guida per la scelta corretta di un nome di dominio bisognerà valutare:
- site intent;
- tipologia di lettori a cui è rivolto.
Il site intent è sostanzialmente lo scopo del sito: ad esempio un e-commerce ha lo scopo di vendere, un sito vetrina (compresi quelli gratuiti fai-da-te, solitamente con poche opzioni di personalizzazione) quello di fare conoscere la propria attività, un blog più semplicemente quello di farsi leggere dal maggior numero possibile di interessati (monetizzando con Google Adsense, ad esempio). Ad ogni tipologia di sito corrisponde un diverso tipo di hosting “ideale”: ad esempio per l’e-commerce offriamo il piano KeliSSL, per i blog KeliCMS e così via: per maggiori informazioni vi suggeriamo di leggere il nostro post sulla scelta degli hosting condivisi (che non sono comunque gli unici, e non sempre vanno bene per il vostro sito nello specifico: si veda ad es. qui per maggiori dettagli).
Nomi brevi: sono solitamente migliori di quelli lunghi
Al tempo stesso, la tipologia di lettori viene stabilita da apposite analisi di marketing che possano far capire, nel caso di siti con finalità commerciali, il modo migliore per raggiungere con le proprie pagine il maggior numero di potenziali clienti: il più delle volte le strategie SEO ben realizzate, di fatto, si incentrano sulla valorizzazione dei contenuti esistenti e sulla produzione di FAQ, tutorial e articoli che le persone condividano, linkino e commentino spontaneamente. Naturalmente, in quest’ottica, sarà più agevole per tutti digitare un nome breve (dalmar.com) piuttosto che uno lungo (adessovaevienedalmar.com). Ovviamente i nomi brevi sono spesso occupati da altri, per cui sarà opportuno cercare con la dovuta calma trovando un compromesso e senza arrendersi al primo tentativo (per cercare un dominio con estensione libera clicca qui).
Domini “keyword rich“: servono davvero?
Il nome di dominio coincide il nome del sito, ovvero quello che solitamente andiamo ad inserire nella barra degli indirizzi di un browser, come ad esempio Firefox, Chrome, Internet Explorer, Opera ed altri ancora. Un primo luogo comune che bisognerebbe smentire è che sia necessario inserire una chiave di ricerca SEO all’interno del nome: molti, ad esempio, tendono a scegliere nomi come vendita-prodottoXYZ.com sperando che Google li tiri fuori in prima pagina per la ricerca di prodottoXYZ. Questo, oltre ad essere un ragionamento fin troppo semplicistico, è fuorviante e vincola il nome del sito a produrre contenuti (oppure offrire prodotti) esclusivamente annessi a quel settore, privandovi della necessaria flessibilità che invece, nel medio-lungo periodo, sarà per voi necessario.
Il nome di dominio “perfetto”: breve, evocativo, facile da ricordare e senza caratteri insoliti
Il nome, come prima regola, dovrebbe essere facile da ricordare: questo perchè sarà facile fare passaparola con i vostri conoscenti, ed è consigliabile (ma non obbligatorio, ovviamente), che nel nome non siano presenti numeri, trattini o caratteri poco comuni: alcuni esempi di nomi di dominio efficaci, in prima istanza, potrebbero essere i cosiddetti brandizzati, che sostanzialmente vanno a mettere in primo piano il nome dell’azienda, del blogger, di chi si occupa del sito e che sono in qualche modo annessi alla sua funzionalità (facebook.com è il “libro delle facce”, per quanto molti domini famosi abbiano nomi che si sono consolidati nel tempo: youtube.com non ha nulla a che vedere con nomi difficili da ricordare o facili da confondere quali video-on-line.it).
Meglio quindi una parola secca, al massimo due: se state registrando un dominio per uso personale inserite nomecognome.it, ad esempio, oppure se avete un nome molto comune aggiungete il suffisso nomecognomeblog.it. Ricordatevi, comunque, che potete sempre aprire un dominio che non ha nulla a che fare con la vostra attività: l’esempio di Flickr.com mostra esattamente questo, come la traduzione del termine “flick” dimostra (colpo, buffetto, colpetto).
Ricordatevi cosa trasmette il nome che state utilizzando, che idea da’ in prima istanza del sito: un nome spiritoso può andare bene per un sito umoristico ma non si adatta, ovviamente, alla vendita online di prodotti di vario tipo. Viceversa un nome troppo serioso, che ricorda quello di un brand famoso oppure che è troppo generico si può sempre registrare, ovviamente, ma non garantisce il successo che vi aspettate. Ovviamente poi tutto dipende da cosa farete col vostro sito, da quanto spesso andrete ad aggiornarlo e così via.