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Siti di qualità o link? Una modifica forse significativa sulla guida per webmaster di Google

Recentemente la modifica ad un articolo della guida ufficiale per webmaster sta facendo discutere moltissimi SEO.

Come sempre, Google raccomanda nell’esecuzione di qualsiasi strategia SEO di non concentrarsi eccessivamente sui link bensì orientarsi soprattutto sui contenuti. Ma quali sono i modi per migliorare il ranking – o posizionamento – delle proprie pagine durante l’attività di ottimizzazione di un sito? È presto detto: è possibile infatti “salire” con il proprio sito nei risultati dei motori di ricerca incrementando il numero di link in ingresso al sito stesso, cercando di evitare il link spam e tutte le “citazioni” in ingresso che siano fuori tema, poco utili o poco funzionali rispetto all’ecosistema internet.

Questo è già stato detto svariate volte per quanto, nello specifico, la linea guida precedente affermava:

  • i webmaster possono migliorare il ranking dei propri siti incrementando il numero di siti di alta qualità che portino link verso le loro pagine (“webmasters can improve the rank of their sites by increasing the number of high-quality sites that link to their pages“)

mentre quella attuale invece riporta:

  • i webmaster possono migliorare il rank dei propri siti creando (ulteriori, ndr) siti di qualità che gli utenti utilizzino e condividano (“webmasters can improve the rank of their sites by creating high-quality sites that users will want to use and share“).

Cosa è cambiato? E soprattutto, sta davvero cambiando qualcosa? Apparentemente sembrerebbe di sì: di fatto c’è da aggiungere la versione italiana della guida pare che sia rimasta invariata, e continua a parlare genericamente di “migliorare la posizione dei propri siti aumentando il numero di siti di qualità contenenti link alle loro pagine“, suggerendo quindi che la modifica potrebbe anche non avere alcuna implicazione pratica oppure, potrebbe trattarsi di un qualcosa che interessa solo gli utenti in lingua inglese. Molto spesso nell’ottimizzazione dei motori di ricerca si finisce per parlare di aspetti poco rilevanti, mentre sarebbe importante concentrarsi su aspetti di maggiore utilità: in questo caso mi pare che la distinzione in parte suggerisca un tipo di approccio di Google che suggerirebbe, con questa modifica, di preferire link in ingresso per i propri siti da parte di social network (cosiddetti social signals), quindi Twitter, Google Plus, Facebook o Linkedin, ma anche aggregatori “umani” di newsmastering – pagine di notizie selezionate tematiche – come Scoop.it. La tematicità dei backlink, unita ad una loro qualche utilità per gli utenti – ad esempio un bookmark può essere utile ad un utente per notare contenuti che diversamente non avrebbe mai visto quell’offerta del vostro sito, o quella FAQ – sembra segnare una strada da seguire in ambito che potrebbe riservare ulteriori novità nel breve periodo.

I backlink di natura ambigua, in definitiva, sarebbero quelli che semplicemente vanno ad accumularsi in ingresso senza una realtà utilità per gli utenti; quelli di natura desiderabile, invece, disporrebbero di applicabilità per molti degli utenti e si potrebbero ricondurre non tanto alle obsolete directory quanto ai social, agli aggregatori, ai generici “raccoglitori” di notizie che si trovano sparsi nel web.

 

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