Marketing

Snapchat: Creare, loggare, usare e valutare

Eccomi qui sempre su invito dei ragazzi di Keliweb per provare a dire la mia sul nuovo fenomeno Snapchat. Ok si, non sono il primo e non sarò nemmeno l’ultimo (probabilmente) ancora per un bel po’, però anche se non credo di essere uno di quelli troppo appiccicati ai social, da bravo nerd non posso esimermi dallo smanettare con tutte cose nuove che in un modo o nell’altro vanno (o rischiano di andare) a condizionare il comportamento degli utenti del “webbe” e in maniera del tutto subordinata anche delle genti con cui andrò a lavorare, quindi insomma, un minimo di analisi la faccio pure io perché nel mio piccolo, vengo in ogni caso toccato dalla cosa.

Snapchat gira già da qualche anno (2011) ma almeno da noi, ha avuto (as usual) un’esplosione di popolarità solo negli ultimi periodi e grazie ad un pubblico iniziale particolarmente giovane (anche se pare che quelli lievemente più avanti tipo me inizino ad usarlo).

I ragazzi lo adorano perché forse rispecchia il loro modo di vivere ed essere. Sono rapidi, immediati, sinceri e senza fronzoli. Ecco quindi pronta un’app fatta su misura per loro, che non gli da “troppe” possibilità di interazione o di misurazione ma che gli fa fare poche cose, chiare e senza dover impazzire per imparare chissà quali format inusuali.

Schiacci un bottone, scegli se snappare (oh, mi pare si dica così) una foto o un video e il gioco è fatto. Pare figo vero?

Io intanto da bravo secchione autodidatta e cercando di non sbirciare inizialmente tra guide e tutorial ho iniziato a bombardare i colleghi dell’ufficio con prove di ogni genere per capirne il funzionamento e…

Troppo facile e quindi troppo difficile?

Più o meno direi. Ho avuto un approccio piuttosto complicato con il fantasmino perché quando ho deciso di installare l’app, una volta configurato l’account mi sono trovato direttamente sparato in webcam e ho rischiato (rischiato sì! Non amo le foto ecco) di snapparmi al volo senza pietà solo sfiorando il bottone gigante in basso.

Ecco… questa enorme semplicità d’uso (fantastica certo) per qualche istante mi ha lasciato come uno scemo perché non ho avuto subito a portata di mano like, cuoricini, commenti, bacheca, time-line, album foto e altro.

Invece, da quello che ho scoperto rompendo le scatole agli amici che lo utilizzano è che sto fatto di non possedere (per ora) veri strumenti di misurazione e quindi di non potersi fare continuamente gli affari degli altri piace un casino.

Chissà, magari ho una mente troppo settata sui social (ormai) più standardizzati e quindi un affare così diverso mi destabilizza, però devo ammettere che un suo fascino in ogni caso ce l’ha.

Ma andiamo con ordine: come si usa?

Diciamo che abbiamo già l’app installata e diciamo che il nostro account è bello che creato.
Adesso, se non siamo maniaci sociopatici (tipo il sottoscritto) come manco Bruce Wayne nel primo (stupendissimo) Batman, diamo pure il permesso al fantasma di passare in rassegna la nostra rubrica per trovare gli amici che già usano il servizio per iniziare ad aggiungerli tra i contatti, almeno loro sanno che ci siamo e se ci rispondono iniziamo a tappare sul pulsantone per vedere l’effetto che fa.

Appena sistemati facilmente questi piccoli convenevoli iniziali poi, tra prove varie e swipe sullo schermo ci accorgiamo subito di poter fare base poche cose:

• Aggiungere contatti;
• Inviare messaggi con foto;
• Inviare messaggi con Video.
• Inviare messaggi ma vabbè, a chi interessa mandare solo del testo no?!

1) Aggiungiamo i contatti

La prima preoccupazione di chiunque approdi su un nuovo social è allargare il pubblico. Dopo aver permesso all’app di farsi un giro in rubrica quindi, bisogna iniziare a cercare gente interessante, magari prendendo spunto da follower/fan/amici che già abbiamo su altre piattaforme.

Perfetto no?! Allora cerchiamo eh… Però… OH! Non troviamo una mazza (a meno di casi molto fortunati).
Perché? Perché su Snapchat non possiamo cercare un profilo a meno che:

1) Non conosciamo lo username esatto;
2) Non abbiamo questa persona in rubrica;
3) Non abbiamo lo snapcode (il QRCode) della persona da fotografare con Snapchat;
4) Non abbiamo il GPS attivo che decida di provare a cercare persone vicine;

Insomma, non possiamo cercare Mario Rossi se non conosciamo o sfruttiamo certi requisiti.

Ah si, se volete, il mio user è seo.pigro eh

Scomodo vero? Sembrava più facile. Pensate che ad alcuni nomi sono arrivato scartabellando i profili twitter, la image search di Google e le pubblicazioni degli snapcode su blog, facebook ed altro. Molti infatti hanno una user davvero troppo lontana dal nome ufficiale del proprio account su altri social e quindi individuare un pattern papabile per velocizzare le cose non è nemmeno facilissimo.

Come risolviamo? Ci proponiamo noi! (pensate quanta fatica ho fatto per dire sta cosa)

• Usiamo almeno un nome utente facilmente ipotizzabile (se possibile identico tipo a quello di twitter o di uno dei social su cui siamo più seguiti);

• Proponiamoci noi per essere aggiunti postando dove possiamo;

• Aggiungiamo lo snapcode in una sidebar sul nostro sito/blog/spazio virtuale;

• Proviamo magari a cambiare qualche immagine social con lo snapcode (non mi piace per niente perché sconvolge il brand ma oh, magari funziona ed in molti già lo fanno).

Metodi più facili? Ho cercato ed ho trovato Ghostcode. Una app dove possiamo farci un profilo, scegliere un’area di interesse principale, caricare lo snapcode e selezionare una decina di interessi per cui possiamo essere cercare o essere cercati. Unica pecca è che i profili italiani (manco a dirlo) sono decisamente pochi rispetto alla totalità ma infilando un interesse italy/italia tra gli slot a disposizione aggiriamo un pochino il problema e tutto pare più facile (ok ok, sta cosa lo cercata eh).

Cose utili di questa App sono la possibilità di far scaricare lo snapcode a chi visita il profilo (così poi magari ci aggiunge) e il fatto di ricevere dei Kudo. Insomma dei cuoricini che aumentano una sorta di conteggio dei like e che ti danno quella sorta di spinta in più per essere “popolare”, perché tanto sappiamo tutti che la popolarità passa prima da certi numeretti piuttosto che da skill o cose lievemente più concrete (dai su, una mezza polemichetta ci sta).

Piccole divagazioni a parte, per Ghostcode (ovvio) ci sono anche un paio di risorse online per andare a cercare comodamente, tra cui il ghostcodes.com e snapchat.codes che ha pure una parte dedicata ai Brands, così da poter curiosare magari anche da PC e snappare direttamente cellulare alla mano.

Alla fine si, è complicato farsi il pubblico ma non proprio così drastico.
Contatti quasi a posto no?! Passiamo oltre.

2) Fotosnap!!!

Scegliamo la fotocamera per scatto normale o selfie (tanto vi selfate tutti oh!), inquadriamo e spingiamo il megabottone (e non facciamo domande su quale sia il bottone perché è grande come Daitarn 3).

Fatto? Adesso tocchiamo la foto (che ancora non abbiamo inviato) e tramite i pulsantini in alto a destra che raffigurano una immaginetta, uno strumento testo ed uno di editing (la matitina) facciamo come ci pare e piace e aggiungiamo frasi, disegni, emoji (volevo scrivere icone ma poi mi dite che non mi adeguo) e quello che ci pare al nostro scatto. Il tutto in tempo reale e prima di snappare ai contatti che abbiamo.

Possiamo anche decidere la durata dello snap ( da 1 a 10 secondi) una volta che sarà stato aperto dai destinatari, se aggiungerlo ad una storia (tra poco vediamo di che si tratta) o se scaricarlo sul telefonino per farne l’uso più improprio che desideriamo.
Mentre siamo lì tutti intenti a preparare il nostro contenuto poi, possiamo anche aggiungere delle note audio o video, o provare a chiamare in tempo reale con le nuove funzionalità aggiunte più o meno tra marzo e aprile di quest’anno.

E i Geofiltri non ce li mettiamo?

Mi pareva strano che l’app insistesse così tanto per farmi attivare la localizzazione GPS nonostante mi rifiutassi ogni sacrosanta volta che provavo ad inviare contenuti a caso alla collega della scrivania accanto, ma effettivamente, m’era sorto un po’ il dubbio del perché la mia versione di snapchat sembrasse “più pippa” delle altre.

Quindi: I Geofiltri sono elementi “grafici” che è possibile aggiungere ai contenuti relativamente alla nostra localizzazione. Che vuol dire? Che Snapchat mette a disposizione di tutti la possibilità di realizzare un elemento gratuito per per la propria città, per un luogo storico o per una location particolare. Se si ha intenzione di provare, basta andare sul sito web messo a disposizione, cliccare sulla sezione Community o On Demand relativamente alle intenzioni, seguire attentamente le linee guida e aspettare l’approvazione del team ufficiale che valuterà se il nostro operato sarà in tema con appunto la geolocalizzazione per la quale stiamo facendo “il lavoro”.

Oh, almeno ufficialmente eh. Mi pare di vedere geofiltri che fanno ribrezzo quindi insomma prendiamo le notizie official comunque con le pinze.

Mentre le lenti sembrano sceme ma…
Portano tecnicamente ad un buon livello tutta l’app sapete? Il funzionamento si basa tutto su un sistema di rilevazione del volto (quindi oh, magari si fa facile ma gli altri social non mi pare ce l’abbiano) attraverso la cam e successivamente alla possibilità di aggiungere elementi estetici (per me di dubbia natura ma tant’è) come il famoso arcobaleno dalla bocca che avrete già visto in giro sulle immagini profilo dei social di amici e altri.

Le lenti (non tutte così tremende), in buona parte sono offerte dalla stessa app ma possiamo reperle anche a pagamento e dovrebbero servire per aumentare significativamente l’emotività o il grado di reazione rispetto al contenuto che stiamo inviando. Ovviamente, l’arcobaleno dalla bocca (almeno per me) lascia un po’ a desiderare, ma probabilmente aziende e grandi Brand potrebbero utilizzare e/o sviluppare nuovi modi per sfruttarle da un punto di vista più commerciale o più orientato verso un rafforzamento della brand reputation (spero senza cornette, arcobaleni e menate varie in quel caso).

Ah si, i trofei!

Inizialmente non li ho davvero pensati perché ero troppo impegnato a capire come poter effettivamente annoiare i follower anche su Snapchat, però poi, incuriosito dal numerino accanto al nome account nel profilo, ho cominciato a smanettare anche con quelli.

Che sono? Così d’impatto, senza entrare troppo nello specifico sono degli stimoli a fare di più, delle ricompense insomma. Per me che sono Nerd è normale parlare di cose come la gamification (che magari una volta vediamo insieme) ma traducendo molto brevemente diciamo che l’intento è quello di farci sentire “speciali” e quindi di rendere necessarie certe azioni per avere in cambio una cosa dedicata a un pubblico ristretto, come appunto un trofeo.

Sbloccare un trofeo deve essere visto su Snapchat come il raggiungimento di un traguardo importante che ci fa guadagnare una ricompensa sfruttabile sul social (attraverso che tutti riconosceranno il nostro valore) e uno “score” più alto sul profilo, quindi più punti abbiamo più siamo fighi. Le ricompense, almeno per quelle che ho sbloccato fino a ora sembrano essere più che altro Emoji (ma chissà) e si possono avere usando in maniera “speciale” il fantasmino, magari combinando più filtri, realizzando dei Geofilter o raggiungendo un numero alto di snap (io comunque ne ho ancora pochi e sicuro voi sarete più bravi di me).

3) Video!

Molto brevemente, idem che per le foto tranne per il fatto che sul pulsantone gigante ci dobbiamo tenere premuto per qualche istante altrimenti non vale. Anche i video hanno un timer massimo di 10 secondi e posso essere editati come le fotografie.
In più, possiamo decidere se attivare o disattivare il volume così ad esempio, se siamo in un posto dove c’è casino ma non ci vogliamo accontentare di una foto e basta, filmiamo sereni e sarà come in uno di quei film con Charlot (lo so, la citazione mi fa odiare ma abbiate pazienza, fa caldo).

Cosa figa e strana:
Pubblicare a tempo per uno o per tutti

Parliamo di timer e storie, due cose che danno una spinta smodata.

Iniziamo dal timer. Ecco, il timer forse è la cosa che mi rende intrigante sto “giocattolino”. Ok, si… avete pensato anche voi di usarlo per rimorchiare e non farvi scoprire dal vostro lui/lei che potrebbe sbirciare sui vostri account tipo quando siete al bagno o a provare un vestito al negozio mentre vi fate reggere le cose.
Il fatto interessante però è che scegliendo una sorta di “expiration date” (che come dicevamo va da 1 a 10 secondi ma sta di default su 3), aggiungiamo un qualcosa in più al nostro contenuto rendendolo inevitabilmente:

• Più unico;
• Più intrigante;
• Più dedicato.

Insomma, una foto molto bella di un tramonto romano per al massimo 5 secondi, ci costringe a godercela in ogni particolare “prima che muoia” e questo la rende per forza più bella e più significativa come una vera istantanea di vita.

PS: Oh, non starete pensando di snappare cose osè per quel secondo che basta a far cadere gli occhi alla gente eh?! Balordi! XD

Quindi (in un attimo di serietà) alla fine, il timer lo promuovo perché è una cosa nuova e se lo sappiamo usare sicuramente aggiunge un valore emozionale molto più grande di quel che si pensi al nostro contenuto.

La differenza sul tipo di pubblicazione invece, si chiama STORIE.
Sono degli “snap lunghi”, ossia una sorta di insieme di contenuti foto/video disposti nell’ordine che preferiamo e con gli effetti che vogliamo ma differenti dagli snap classici per due motivi:

• Si snappano direttamente per tutti i contatti;
• Durano fino a 24h
Mentre infatti (non ve lo avevo ancora detto ma recupero ora) gli snap vanno inviati manualmente ai propri amici, le storie partono per essere visualizzate come se stessimo su un social di quelli classici e possono essere viste quante volte lo si desidera nell’arco delle 24h.

Preparato il contenuto foto/video, attraverso un pulsantino quadrato con un segno + vicino posto in basso sulla sinistra, è possibile aggiungere diapositive alla nostra storia per poi inviarla tranquillamente alla vecchia maniera.

le storie mi piacciono. Sono meno immediate e forse escono lievemente dal binario di un qualcosa che secondo me, più rapido è e meglio centra l’obiettivo, però allo stesso momento sono un plus bello e più facile da “sintetizzare mentalmente”, perché usandole è più semplice poter raccontare qualcosa, visto che ci permettono di avere insieme più contenuti e quindi di essere in un certo modo, più narrativi, non costringendoci ad essere sempre fin troppo coincisi (sebbene come ho già detto, una istantanea di vita per me vale molto di più di un’opera cinematografica).

Una cosa che ho notato smanettando con le storie, è che mentre cercavo comunque di boicottarmi da solo rendendo il mio profilo il più privato possibile, ho potuto scegliere se farle visualizzare solo ai contatti che seguo, a tutto il pubblico che utilizza l’app oppure solo ad una stretta cerchia di amici che posso selezionare da una opzione “personalizza”.

Forse, per l’uomo comune può essere una cosa con poco senso privarsi di SPAMMARE un contenuto ovunque e senza problemi, ma in realtà, per fini un tantino più alti e un pochino più sul Brand potrebbe funzionare, perché ad esempio potremmo dedicare una storia solo a chi ci interessa o a chi compie un’azione specifica nei nostri confronti. Ma queste ovviamente sono cose da vedere con chi davvero si intende di Marketing e Comunicazione. Io sono solo un “tecnico sgradevole”, quindi le metto lì da povero asociale autodidatta e poi oh, chi ci vuole impazzire sopra lo fa.

Siamo quasi alla fine, ma un posticino a parte per l’area Discover ci sta

C’ho messo un po’ per trovarla eh ma abbiate pazienza, lo sapete che sono uno curioso ma per niente attento a certe cose.

Allora, l’icona a forma di “mondino” che sta nelle storie, sulla parte alta dello schermo verso destra, “swippando” ci porta alla sezione Discover.

C’ho fatto un giro e devo dire che esteticamente hanno trovato una soluzione molto di impatto con delle copertine dedicate all’ultimo pezzo, ma come per facebook e gli istant articles di cui avevamo parlato l’ultima volta, mi pare si siano rivolti per questo nuovo canale quasi esclusivamente a grossi publisher di caratura internazionale, quindi tagliando fuori una fetta del pianeta “meno Pro” (ma non si sa mai no?! Magari mi smentite domani mattina).
Come si usa? Apriamo, scorriamo in basso, scegliamo il canale e tappiamo veloce per goderci l’ultima news o tieniamo premuto per iscriverci ed averlo sempre QUASI a portata di mano.

Quasi? Si perché in realtà, per andare a curiosare per tutti i canali che abbiamo deciso di seguire bisogna accedere alla sezione storie, scorrere in fondo fino alla fine delle condivisioni e poi lì, iniziare a scegliere su cosa andare a guardare.

Ok, per un puro principio di subordinazione ci posso quasi stare che essendo il Discover NELLE storie, il tutto sia messo DOPO queste ultime, però boh… io ho davvero 3 contatti in croce su Snapchat (colpa anche vostra che non mi addate eh! XD) ma mi scoccia un po’ scrollare tre o quattro volte per andare a cercare il mio canale preferito.

Che succede se abbiamo 5000 contatti e 1000 canali? Consumiamo la batteria del cellulare per trovare le ultime news? Ecco, pur apprezzando le implementazioni, la mia parte Nerd e puntigliosa qui non se la sente di approvare in pieno, quindi no… cari sviluppatori di Snapchat questa cosa ce la dovete fixare ASAP.

In ultimo, la sezione dei Live che non mi dispiace affatto sta davvero sotto anche i canali scelti. Alla fine ok, mi piace scrollare perché da sempre un senso di “ciccia” quando ci sono i contenuti però forse, un paio di icone per andare diretti alla sezione che mi può interessare magari funzionano meglio.

Ultima parte con Memories. Ecco… ho detto cose e ora cambiano le carte in tavola

Memories è un aggiornamento che serve per poter archiviare gli snap al fine averli sempre a portata di mano. Ma scusate eh… la cosa bella di Snapchat non era proprio il fatto di poter fare cose “a tempo”?

Cioè, prima spingiamo su un progetto DIVERSO, senza time-line, con contenuti che “goditeli finché ci sono” e poi tutto insieme facciamo come un cambio rotta di quelli che sembra ci stiamo smarrendo chissà dove?

Comunque, visto che la feature esiste (anche se ancora non per tutti) vediamo di che si tratta… magari ne esce una cosa buona comunque.

Come lo attivo Memories? Aggiornando all’ultima versione di Snapchat e sperando che sia già disponibile. Effettuato l’update, dalla camera, swippiamo verso l’alto e iniziamo a giocare.
A quel punto, riceviamo un messaggio che ci chiede di voler importare subito qualcosa dagli snap più recenti in modo da poterli “salvare” nel cloud. Si, solo dagli Snap… niente di personale a meno che non sia stato snappato, quindi condiviso con il volere di farlo.

Come funziona? Ci attendono delle sezioni tra cui poter studiare:
Camera Roll, Snaps e Stories:

1) Camera Roll contiene le immagini che abbiamo sul nostro device. Un po’ come la gallery base del telefonino, ma stavolta i contenuti prodotti da Snapchat non ci sono. Vedremo solo quello che è stato creato al i fuori dell’App.

2) Snap è l’archivio vero e proprio della nuova funzione e lì finiscono (insieme a quelli importati inizialmente), tutti i contenuti che andiamo a salvare apposta nelle memorie.

3) Stories, sono proprio le storie come le abbiamo conosciute, ma ovviamente, creare storie da dentro la sezione di Memories farà in modo di renderle disponibili anche nella tab stories classica.

Tutto bello eh, ma come si salva?

Già, ma dove cavolo si salva? Io di freccia ne vedo sempre e solo una. Beh, Esiste nelle impostazioni principali, un menu dedicato alle memorie in cui possiamo scegliere la destinazione d’uso del pulsante di salvataggio, quindi se usarlo al solito come per gli snap classici (e quindi mettere tutto sul device), oppure se salvare solo nelle memories (che hanno un backup cloud), o ancora su entrambe.

Ma perché, un pulsante apposta così da poter decidere ogni volta senza ammalarsi per smazzare le opzioni no?!

E poi vogliamo parlare della funzione per tenere allo scuro da occhi indiscreti le nostre Memories? My Eyes Only (si chiama così) è una implementazione che ci permette, proteggendoli con una password, di non rendere dispobili alcuni contenuti da altre parti dell’App. Cioè, salviamo le cose e poi le teniamo nascoste? Ma da chi?

Continuo a dire (magari forzando perché poi ognuno ha le sue idee) che sto aggiornamento serve a poco se dobbiamo preoccuparci di avere contenuti “speciali” e poi dobbiamo tenerli segreti. Si ok, il device è una cosa privata e certi momenti NON DEVONO essere pubblici ma insomma… se accettiamo di stare sui social il rischio c’è sempre e se vogliamo che qualcosa non sia di dominio pubblico evitiamo di usare un’app sociale per salvarne una copia.

Dovrebbe essere solo questione di buon senso, non vi pare?

Ma alla fine, com’è sto Snapchat?

Onestamente pare figo davvero anche se sto studiando attivamente su come poterlo applicare, prendendo casi reali di persone che seguo lavorativamente per capire quanto riesco a spingere in quella direzione.

Cosa mi piace:

• L’interfaccia è immediata (all’inizio lo era troppo, ma io sono vecchio XD)
• La magia dello Swipe per ogni cosa. Tutti “Swipano” con tutto, ma qui è un mood importante;
• La “strana bellezza” di un QRCode per aggiungere gente;
• Il timer che ti costringe ad essere ATTENTO su un contenuto;
• l’aria di quotidianità che puoi dare a quello che fai rimanendo (se vuoi) più easy;

Cosa non mi piace:

• Posso aggiungere gente solo impegnandomi troppo perché non ho metodi più easy;
• La timeline mi manca. Ok, è la peculiarità principale ma non mi da l’idea di controllo;
• C’è molto sforzo dei creatori per implementare soluzioni ma il Discover mi pare sacrificato;
• Sembra una cosa TROPPO per ragazzi e meno per Pro (ma ne parleremo presto);
• Sarà che non ho un gran cellulare ma sul mio dual sim con Quad Core da 1.3 e 1Gb di ram (tenuto tutto pulito) mi chioda abbastanza la vita;
• Non trovo uno scopo a Memories, ci sta poco da fare.

Il giudizio finale però è comunque positivo (cavolo, prima istant artiche e ora questo. Mi sto imbuonendo) perché è una cosa diversa ed è bello provare a sperimentare soluzioni già adottate in altri campi cercando di rimodellare il tutto con qualcosa di nuovo.

Domanda Finale: Posso farci Marketing?

Probabilmente si, certo, ma… ancora non vi siete annoiati di leggere eh?! Questo aspetto lo vedremo tra qualche giorno sempre qui con i ragazzi di Keliweb ok?

Saluti, grazie per esservi “pappati” tutta la solita storia e alla prossima!

Seo Pigro

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